Si è concluso con l’approvazione del rendiconto di gestione per l’anno 2017 il Consiglio Comunale tenutosi presso la Sala Consiliare di Pisticci. La massima assise, al termine di una lunga e articolata discussione che ha coinvolto i consiglieri di maggioranza e di opposizione, ha approvato il punto contabile all’ordine del giorno: “Preliminarmente intendo sensibilizzare il Consiglio Comunale e l’opinione pubblica sull’importanza degli atti finanziari e contabili del nostro Comune – ha esordito l’Assessore al Bilancio Giuseppe Rocco Lettini – Oltre ad essere efficienti verso la cittadinanza e soddisfare le esigenze della comunità, infatti, l’Amministrazione deve essere sana anche dal punto di vista economico. Il rendiconto tiene conto di tutti gli atti gestori dell’anno 2017 e ha ricevuto il parere positivo del Collegio dei Revisori dei Conti. In particolare, è stato accertato per il 2017 un avanzo di amministrazione di euro 1.169.894,12. Per il secondo anno consecutivo, dunque, il Comune di Pisticci chiude in positivo il risultato di amministrazione e, lo scorso anno, fu fondamentale per mettere in sicurezza il bilancio, pagare i debiti fuori bilancio, oltre che effettuare accantonamenti e creare un fondo contenzioso, così da poter far fronte a eventuali situazioni impreviste che possano coinvolgere l’ente e metterne a rischio la stabilità. Per quanto riguarda il dato sul deficit, rispetto ai parametri definiti dal Ministero il Comune di Pisticci non si trova in una situazione di criticità strutturale, ma gli stessi revisori hanno definito nella loro relazione una serie di suggerimenti per continuare l’operazione di risanamento del bilancio comunale. In particolare, l’Amministrazione deve perseguire l’attività già avviata di contrasto all’evasione del gettito tributario, continuare il monitoraggio dei residui attivi e passivi e migliorare la situazione relativa alle anticipazioni di tesoreria, suggerimenti su cui siamo già al lavoro con gli uffici di competenza. Altri dati confortanti che emergono dal rendiconto riguardano l’ottima capacità di previsione delle entrate rispetto a quelle effettivamente accertate, con uno scostamento appena al di sotto del 5% – ha continuato l’Assessore – Per quanto riguarda la TARI, nel 2017 si è provveduto ad un controllo su 2537 nuclei familiari, con conseguente inoltro di 633 inviti per chiarire le posizioni dei cittadini coinvolti. Sono in fase di elaborazione ulteriori 534 inviti da inviare tra maggio e giugno 2018, mentre a settembre partirà una terza tranche di circa quattrocento inviti. La relazione dei revisori certifica, dunque, il mantenimento degli equilibri di bilancio e il rispetto dei principi contabili da parte dell’ente”. Il secondo punto all’ordine del giorno, introdotto dal vice Sindaco Maria Grazia Ricchiuti, verteva sull’approvazione del Regolamento per l’installazione di dehors, chioschi e per le sagre popolari: “È un’importante novità per il nostro Comune che finalmente può disporre di una normativa precisa, puntuale e aggiornata in una materia, quella dei dehors, che interessa tanto i cittadini quanto le attività commerciali. L’obiettivo dell’Amministrazione è stato proprio quello di tutelare la concorrenza tra le attività commerciali e, allo stesso tempo, la cittadinanza, dato che tali installazioni insistono nella maggior parte dei casi su aree pubbliche. Il Regolamento è pienamente conforme alle normative vigenti in materia di sicurezza e sanità, alla direttiva Bolkstein, nonché rispetto al Codice della Strada e, tra le principali novità, prevede una forte semplificazione delle regole in materia di installazione dei dehors, proprio per venire incontro agli esercenti commerciali. Inoltre vengono disciplinate anche le sagre popolari, colmando così un vuoto normativo sulla materia che cagionava dubbi e incertezze non solo negli organizzatori, ma anche nella stessa Amministrazione e negli organi di vigilanza”. Ultimo punto di discussione incentrato sull’approvazione del Regolamento del Consiglio Comunale dei Ragazzi, “una novità educativa e formativa importantissima per i nostri ragazzi che, con un approccio propositivo, possono avvicinarsi alla vita amministrativa della nostra comunità e conoscerne gli aspetti rilevanti”. Entrambi i regolamenti, frutto anche di un lavoro di studio e confronto nelle varie Commissioni consiliari permanenti, sono stati approvati all’unanimità.
Sul tema delle tariffe della mensa scolastica, sollevato in queste ore a mezzo stampa, è opportuno effettuare alcuni chiarimenti verso la cittadinanza, visto che se ne parla in maniera poco attenta e molto strumentale, sempre a discapito dei nostri cittadini che seguono le vicende amministrative. La rimodulazione delle tariffe si è resa necessaria per rendere economicamente sostenibile un servizio che costa trecentoventimila euro all’anno all’Amministrazione e comunque con le nuove tariffe si riesce a coprire appena il 43% del costo totale annuo. Nella rimodulazione, è stata innanzitutto prevista un’esenzione totale per le famiglie con ISEE non superiore a 5000 euro, proprio per venire incontro alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione ed evitare ogni forma di esclusione nei confronti di questi bambini. Anche per le altre fasce di reddito siamo stati attenti a non tartassare le famiglie, prevedendo un aumento graduale e istituendo anche una ulteriore fascia di reddito intermedia: ad esempio chi ha un ISEE di 8500 euro adesso paga trentacinque euro un blocchetto da ventitré buoni pasto, mentre prima ne pagava trenta, chi ha un ISEE di 12.600 euro pagherà lo stesso blocchetto cinquanta euro, dieci in più dello scorso anno. Il nostro sforzo, dunque, è stato quello di garantire una migliore distribuzione dei costi in base al reddito delle famiglie.
Il costo massimo per un pasto singolo oscillerà dunque da 1,50 euro per la prima fascia a 3,20 euro per la fascia di reddito più alta, con ISEE oltre 15.500,01 euro; sono stati previsti sgravi dal secondo figlio in poi, a fronte di un costo per l’amministrazione che è di oltre 5 euro per ogni pasto. Il costo mensile della mensa resta al di sotto della media nazionale che oscilla intorno agli 80€.
Nel caso specifico del servizio di trasporto scolastico, poi, l’aumento da cinque a dieci euro mensili si è reso necessario per far fronte ad un costo complessivo di oltre trecentomila euro annui, di cui, fino all’anno scorso, si copriva poco più del 6 %. In questo modo diventa sempre più difficile assicurare il servizio, a causa dei continui guasti che interessano i mezzi comunali di trasporto dei nostri bambini, ormai assolutamente vetusti. Da questo punto di vista l’Amministrazione Comunale sta vagliando diverse opportunità proprio per rinnovare il parco mezzi ed assicurare un servizio di qualità, a costi maggiormente sostenibili da parte dell’ente.
Come sempre, confermiamo la nostra disponibilità a spiegare tutte le nostre scelte e azioni: qualunque Amministrazione Comunale vorrebbe non far pagare i servizi ai suoi cittadini, ma noi non siano nella condizione economica di farlo e dobbiamo operare in maniera realistica per salvaguardare il bilancio dell’Ente, anche a costo di azioni che riscuotano poco consenso.
D’altra parte gli organi di revisione contabile insistono nel voler sensibilizzarci ad un maggior rigore verso i servizi pubblici a domanda individuale che, va ricordato, sono servizi pubblici non essenziali che un Ente eroga a fronte della loro sostenibilità.