Fra le principali misure la riorganizzazione della governance per il servizio idrico, la strategia “rifiuti zero”, il tavolo della trasparenza per il petrolio e la partecipazione degli enti locali nelle procedure per le intese fra Regione e Stato.
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con 12 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Psi, Cd e 8 voti contrari di Pdl-Fi, M5s, Lb-Fdi, Udc e Gruppo misto) il disegno di legge “Collegato alla legge di stabilità 2015”.
La legge prevede innanzitutto una serie di modifiche alle leggi regionali in materia di urbanistica e semplificazione delle procedure. I Comuni dovranno approvate i regolamenti urbanistici entro il 30 settembre 2015. Prevista, inoltre, un’ulteriore proroga al 31 dicembre 2015 del Piano casa, nonché dei termini previsti per il completamento delle procedure per il rilascio dei titoli edilizi in sanatoria da parte degli enti competenti, in ragione delle numerose richieste di sanatoria presentate. Sempre in materia di Piano casa, prevista la possibilità di cambiare la destinazione d’uso degli immobili legittimamente edificati e in costruzione in forza di titolo abilitativo in corso di validità, che non comporti la realizzazione di nuovi volumi.
Relativamente alla governance del servizio idrico e dei servizi afferenti i rifiuti urbani, nell’ottica del contenimento dei costi di funzionamento e di realizzazione di economie di scala, si prevede la costituzione di un Ente di governo unico con personalità giuridica di diritto pubblico corrispondente ad un unico ambito ottimale coincidente con l’intero territorio regionale.
Si prevede inoltre l’istituzione di un “tavolo della trasparenza” sul petrolio, finalizzato a rafforzare la tutela degli interessi collettivi, facilitare l’approfondimento e la divulgazione dei risultati delle attività di monitoraggio ambientale, valutare le ricadute sociali ed economiche delle attività estrattive, ed assicurare processi di partecipazione pubblica.
Per i Consorzi di Bonifica, ormai sciolti, si prevede un commissario unico fino al completamento del riordino del sistema della bonifica integrale. L’istituzione della Fondazione “Osservatorio Ambientale Regionale” è volta ad attribuire all’organismo il carattere di Fondazione di ricerca, allargando così l’ambito di intervento e la capacità di proposizione sulle problematiche ambientali regionali.
In materia di personale previsto che entro il 31 marzo di ogni anno gli Enti subregionali trasmettano alla Regione i dati relativi alla programmazione dei fabbisogni e della spesa per il personale, al fine di poter definire le assunzioni possibili. Viene fissato al 31 dicembre 2016 il termine di validità delle graduatorie dei concorsi della Regione e delle graduatorie per le assunzioni di personale a tempo indeterminato presso le società a totale partecipazione o controllate dalla Regione.
In tema di intese fra Regione Basilicata e Stato, si prevede coinvolgimento delle comunità locali nei procedimenti finalizzati all’acquisizione dell’intesa della Regione Basilicata su materie di legislazione concorrente. In particolare si prevede che la Regione, una volta ricevuta la richiesta di intesa da parte dello Stato, attivi un meccanismo di natura consultiva degli enti locali, attraverso la Conferenza permanente delle autonomie, prima del pronunciamento definitivo da parte della Giunta regionale.
Previste inoltre misure per integrare l’ambiente nelle politiche pubbliche di livello regionale e locale, dotando gli organi di governo che operano sul territorio regionale di un sistema di contabilità ambientale, quale strumento di supporto conoscitivo e, più in generale, finalizzato a formulare e valutare in un’ottica di sostenibilità ambientale le politiche di ogni tipo, nonché i relativi atti di programmazione e pianificazione. E’ inoltre introdotta la Green Public Procurement, una modalità che sarà seguita dalla Stazione unica appaltante per gli acquisti di beni e servizi della pubblica amministrazione per la riduzione del consumo delle risorse naturali e il contenimento degli effetti ambientali generati da tali forniture.
In materia di cave si stabilisce che la Regione, previo parere delle Commissioni competenti, dovrà adottare un piano con valenza triennale sulla base del censimento delle aree in esercizio, delle cave chiuse e bonificate e in corso di bonifica e da bonificare.
Fra le misure previste si segnala, in materia di riordino del sistema formativo integrato, l’obbligo dell’accreditamento regionale della propria sede operativa per tutti i soggetti che intendono erogare formazione, in base alla qualità delle prestazioni offerte, e l’istituzione di un elenco dei lavoratori socialmente utili attualmente impiegati dagli Enti territoriali in attività socialmente utili. La norma ribadisce la possibilità di beneficiare degli incentivi per la stabilizzazione per gli Enti che procedono all’assunzione degli Lsu iscritti nell’elenco.
“Strategia regionale rifiuti zero 2020” sarà il riferimento programmatico per la definizione del Piano regionale dei rifiuti che sarà predisposto entro il 2015 con l’intento di fissare gli obiettivi di raccolta differenziata e recupero dei rifiuti. Il piano dovrà prevedere, fra gli obiettivi prioritari, la “progressiva eliminazione di inceneritori sul territorio della regione Basilicata e la contestuale adozione di soluzioni tecnologiche e gestionali destinate esclusivamente alla riduzione, al riciclo, al recupero e alla valorizzazione dei rifiuti”.
Nel dibattito sul provvedimento sono intervenuti i consiglieri Rosa (Lb-Fdi), Santarsiero e Cifarelli (Pd), Mollica (Udc), Romaniello e Pace (Gruppo misto), Leggieri e Perrino (M5s), Pietrantuono (Psi) e Napoli (Pdl-Fi). Ha concluso i lavori il presidente della Regione Pittella.
La riunione del Consiglio regionale è stata aggiornata alle ore 14,00 del 10 gennaio per l’esame della legge di stabilità e della legge di bilancio.