Approvato a maggioranza con il voto contrario del Pd e del M5s, mentre Italia viva non ha partecipato al voto, l’atto amministrativo n.162 n.162/21: D.G.R. n. 253 del 31 marzo 2021 – Documento di Economia e Finanza Regionale 2021-2023.
Il provvedimento, previsto dall’articolo 36 del D. Lgs. n. 118/2011 e s.m.i., si pone come documento di indirizzo unitario per la programmazione regionale. In particolare, il comma 3 dell’articolo 36 prevede che le Regioni ispirino la propria gestione al principio della programmazione, di modo che il bilancio di previsione finanziario sia elaborato sulla base delle politiche contenute nel Defr. Il Documento di Economia e Finanza Regionale (Defr) definisce gli obiettivi della manovra di bilancio regionale, ha carattere generale, contenuto programmatico e costituisce lo strumento a supporto del processo di previsione. Il Defr rappresenta il quadro di riferimento per la definizione dei programmi da realizzare all’interno delle singole missioni di spesa e per la quantificazione delle risorse disponibili per il finanziamento degli stessi.
Il documento si articola in due parti. Nella prima viene delineato il contesto di riferimento, anche tramite l’utilizzo di indicatori statistici, descrivendo lo scenario economico regionale nel quadro congiunturale nazionale e internazionale. Viene descritto, altresì, il contesto programmatico e istituzionale regionale. Nella seconda sono riportati gli obiettivi organizzati per ambiti strategici e aree di Policy, con la descrizione delle politiche regionali per missioni di spesa e programmi. Per ogni programma sono state indicate le risorse finanziarie stimate a disposizione della Regione e riportati i risultati attesi nel triennio. Tale strutturazione del Defr consente allo stesso di essere un punto di riferimento per la predisposizione del Piano della Performance.
Sul tema sono intervenuti dopo la relazione del Presidente Bardi, i consiglieri Braia (IV), Pittella e Cifarelli (Pd), Sileo e Aliandro (Lega), Acito (FI), Perrino (M5s), gli assessori Rosa e Cupparo.
Bardi, presentato il Def in Consiglio regionale
Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha presentato oggi, nel corso della seduta del Consiglio regionale, il Documento economico e finanziario (Def).
Dopo aver illustrato le direttive europee e nazionali riguardanti i principi che regolano i documenti economici e finanziari nella pubblica amministrazione, il presidente Bardi ha introdotto i contenuti dello strumento.
“Il def – ha detto – rappresenta uno degli strumenti della programmazione regionale e deve descrivere le politiche da adottare, gli obiettivi della manovra di bilancio regionale ed esporre il quadro finanziario unitario regionale di tutte le risorse disponibili per il perseguimento degli obiettivi.
Il corposo documento, circa 300 pagine, parte da premesse metodologiche, e si addentra negli scenari di riferimento, da quello internazionale a quello nazionale a quello regionale analizzando gli andamenti settoriali della demografia di impresa nonché le interazioni regionali con il mercato.
La base statistica imposta dall’andamento demografico impone una valutazione del mercato del lavoro, unitamente al sistema dell’istruzione, alle misure per la lotta alla povertà e alle misure ecosostenibili messe in campo.
Capitoli specifici riguardano poi l’agricoltura e lo sviluppo rurale. Abbiamo anche dedicato un capitolo alle ragioni del cambiamento e allo stato di attuazione dei programmi operativi 2014-2020 nelle diverse declinazioni operate in stretto coordinamento con le autorità di gestione del ministero per il Sud e per la coesione territoriale.
Sono stati analizzati in appositi capitoli il contesto istituzionale e l’organizzazione del personale. Non meno importanti le diverse aree sul lavoro, il welfare, l’istruzione e le competenze, e sulla sanità.
Abbiamo dedicato un’appendice al contributo della Regione Basilicata al raggiungimento degli obiettivi comuni di Agenda 2020-2030 per lo sviluppo sostenibile quanto mai di attualità per il futuro che ci aspetta.
La relazione programmatica contiene quelle ragioni del cambiamento da me presentate il 29 maggio del 2019 al consiglio regionale.
La programmazione economica e finanziaria è articolata in diversi ambiti strategici e aree di policy: governance e finanza pubblica, competitività e attrattività, investimenti, lavoro, welfare, produttività e sanità.
Per una efficace funzione l’azione di governance si fonda su alcuni pilastri cardine: la riorganizzazione della macchina regionale per migliorare la qualità dei servizi, la rimodulazione e la concentrazione dei fondi europei per un uso efficiente e per creare sviluppo, il confronto permanente con le categorie e le parti sociali.
Per rendere la regione competitiva in un contesto nazionale ed internazionale la strategia proietta al primo punto l’ammodernamento delle infrastrutture viarie e la rimodulazione del piano de trasporti su gomma. Il turismo è una risorsa che va valorizzata attraverso l’attuazione di un nuovo piano turistico regionale che si interseca con un piano straordinario sul lavoro.
Vogliamo mettere in campo una moderna politica del lavoro con progetti specifici e non con misure assistenziali per ridare dignità alle persone che sono state espulse dal mercato del lavoro.
Saranno promosse politiche a sostegno della ricerca applicata che coinvolgeranno il sistema universitario lucano per offrire nuove opportunità di occupazione ai nostri laureati.
E’ questo un modello per le aree interne per ridurre il tasso di spopolamento e creare le pre condizioni per uno sviluppo socio economico.
L’agricoltura rappresenta poi un settore particolarmente importante per l’economia lucana con un significativo impatto sulla dimensione sociale. Bisognerà valorizzare i prodotti a chilometro zero e tutelere i presidi slowfood.
La difesa delle produzioni agricole passa necessariamente attraverso la difesa dell’ambiente. La Regione Basilicata si doterà di un piano paesistico che coinvolgerà tutti gli attori interessati. Il piano è in fase di attuazione e dovrebbe vedere la luce al più presto.
La tutela del paesaggio passa anche attraverso un netto no all’eolico selvaggio e all’accelerazione degli interventi in materia di rischio idrogeologico per mettere in sicurezza il territorio.
Il nuovo piano regionale dei rifiuti sarà modulato sulla effettiva necessità così come l’impiantistica. La regione con i suoi bacini idrici soddisfa i bisogni oltre che del nostro territorio anche quelli della Puglia e della Calabria. Obiettivo primario è quello di riacquistare centralità sul tema della gestione della risorsa idrica.
Particolare attenzione verrà dedicata al tema delle estrazioni petrolifere. La priorità sarà il rispetto dei patti già stabiliti e dovremo poi rinegoziare i termini delle spese. Le linee direttive che guideranno l’azione del governo regionale saranno il rispetto delle condizioni ambientali e di salute dei lucani
La sanità regionale va ripensata. Un nuovo piano regionale punterà su: utilizzazione delle strutture diffuse sul territorio, potenziamento di alcuni ospedali per farne dei poli specialistici, assegnazione di nuovi luoghi ai medici di famiglia in special modo per la prevenzione, attivazione negli ospedali periferici e nei distretti extraospedalieri di attività specialistiche e ambulatoriali periodiche, ampliamento dei programmi di ospedalizzazione domiciliare attenzionando i piccoli presidi ospedalieri, creazione di una rete oncologica per le patologie di maggiore incidenza a Potenza e a Matera.
Questo è il quadro del contesto economico e finanziario.
Questa è solo una sintesi – ha concluso Bardi – che ha provato a toccare tutti i punti più importanti nella consapevolezza che continueremo con l’aiuto i tutti a far crescere la Basilicata nell’esclcusivo interesse dei cittadini”.