La legge proposta da Cariello ha come obiettivo quello di rinviare ad un regolamento il prezzo di vendita dei fabbricati, annessi e le opere insistenti sui terreni. Il Consiglio regionale è stato aggiornato a data da destinarsi
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con 11 voti favorevoli di Fi, Lega, Fdi e 5 voti contrari di Iv, M5s e Pd)la proposta di legge, di iniziativa del consigliere Cariello (Lega) sulla “Modifica all’art.40 della legge regionale 24 luglio 2017, n. 19 – Disposizioni per le procedure di dismissione del patrimonio rinveniente dall’azione di riforma fondiaria”.
“La finalità di una delle modifiche alla legge regionale n.19 del 24 luglio 2017 – si legge nella relazione -, nasce dalla necessità di rinviare ad un regolamento di dismissione il prezzo di vendita dei fabbricati, annessi e le opere insistenti sui terreni, e non ancorare suddetto parametro ad un valore fisso, come previsto dall’art.40 della legge regionale 19, al fine di rendere lo stesso prezzo variabile in base alle circostanze che si presentano di volta in volta. Con altre modifiche previste dalla pdl si spostano i termini: in special modo, per la detenzione dei beni deve essere corrisposto, entro il 31 dicembre di ogni anno, a partire dal 2021, un canone annuale d’uso pari all’1,5 per cento dei prezzi già stabiliti, mentre per la detenzione pregressa dei citati beni, i detentori sono tenuti a corrispondere un analogo canone, per un periodo di cinque anni antecedenti al 31 dicembre 2020. Inoltre, per la detenzione, a qualunque titolo, di immobili per i quali siano consentite utilizzazioni complementari all’agricoltura ed extra agricole, deve essere corrisposto, entro il 31 dicembre di ogni anno, a partire dal 2021, un canone annuale d’uso pari al 3 per cento per i fabbricati e all’1 per cento per i suoli edificati, edificabili e per i terreni extra agricoli, dei prezzi di vendita di cui alle presenti disposizioni, mentre per la detenzione pregressa dei citati immobili, i detentori senza titolo sono tenuti a corrispondere un analogo canone per un periodo di cinque anni antecedenti al 31 dicembre 2020. Per l’avvenuta detenzione di immobili oggetto di concessione amministrativa in vigore si devono corrispondere i canoni fissati nelle concessioni medesime, maggiorati di rivalutazione monetaria”. “Queste ultime modifiche – si legge ancora nella relazione – si rendono necessarie per adeguare le previsioni normative, oggetto di modifica, alla piena e concreta attuazione del regolamento in questione. Infatti, anche se il regolamento di gestione e dismissione dei beni della riforma fondiaria è stato emanato con Dpgr n.3 del 15 gennaio 2019, la sua applicazione è stata più volte rinviata a seguito di alcune delibere dell’Alsia. In particolare, a seguito della richiesta pervenuta dall’assessore alle Politiche agricole, si prorogava la sua entrata in vigore, anche a seguito dell’emergenza relativa al Covid 19”.
Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Cariello (Lega), Braia (Iv), Quarto (Bp), Cifarelli (Pd).