Il documento approvato a maggioranza in tarda serata dall’Assise regionale, dopo oltre due ore di sospensione, certamente non andrà nella direzione di risolvere il problema delle strutture private accreditate.
Nello specifico, infatti, la Risoluzione impegna la Giunta regionale ad autorizzare le Aziende sanitarie di Potenza e di Matera, fino al 31.12.2023, a remunerare le strutture private accreditate per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, incrementando così il valore dei tetti di spesa solamente dal 1 ottobre 2023 al 31 dicembre 2023.
L’impegno sollecitato alla Giunta regionale è una piccola boccata di ossigeno per le strutture private che, ormai, sono alla canna del gas e non potrà risolvere la situazione a dir poco sconfortante, né tanto meno allievare le preoccupazioni dei cittadini/pazienti lucani per la loro salute. Un contesto che, in base alle ultime indagini pubblicate qualche settimana fa, non può farci rallegrare data la tendenza di molte persone a trascurare il proprio stato di salute. Una situazione che ci trasciniamo ancora dopo l’emergenza pandemica e che ha lasciato il segno.
L’emergenza sanitaria e la crisi occupazionale stanno portando inesorabilmente verso un precipizio le strutture, i pazienti e il personale addetto. Bisogna risolvere la situazione con tempismo e convinzione e non con un’operazione tampone che ha tutto il sapore di meri calcoli elettoralistici.
E’ giunto il momento di onorare gli impegni assunti: non possiamo permetterci una sanità che funziona a singhiozzo, a mezzo servizio, danneggiando tutti noi, acuendo problemi già sotto gli occhi di tutti e per i quali non si stanno facendo tutti gli sforzi necessari. Lo diciamo senza acredine alcuna, sperando che questi ultimi mesi di legislatura regionale possano conferire al governo regionale ‘del cambiamento’ più convinzione rispetto a certe azioni.