Con il documentosi chiedono alla Giunta regionale adozione linee guida per promozione linguaggio di genere,una legge sulla parità di genere e pdl già presentate sul tema. Consiglio sciolto, poi, per mancanza numero legale.
Il Consiglio regionale della Basilicata ha approvato all’unanimità la risoluzione sulla promozione di un linguaggio di genere e sull’adozione di una legge sulla parità di genere.
Con il documento, che tiene presente i punti evidenziati dalla Commissione Regionale Pari Opportunità, si chiede alla Giunta regionale di “porre in essere ogni utile iniziativa in collaborazione con il Consiglio regionale, con le Commissioni consiliari permanenti e la Giunta del Regolamento affinché, in tempi brevi, vengano adottate le linee guida finalizzate alla promozione di un linguaggio di genere in linea con la normativa vigente a livello nazionale ed internazionale, per garantire l’utilizzo di un linguaggio rispettoso della dignità e del ruolo delle donne ed in linea con l’evoluzione della nostra società; e vengano adottata una legge sulla parità di genere e le proposte di legge già presentate sul tema finalizzate a garantire e ad adottare misure concrete per la parità e le pari opportunità nell’ambito della famiglia, della formazione, dell’istruzione, del lavoro e della rappresentanza politica”.
L’impegno sollecitato alla Giunta regionale è teso a “proporre al Consiglio regionale la modifica dell’art. 59 del Regolamento interno del Consiglio regionale affinché siano disciplinate e previste misure effettive in caso di episodi di violenza verbale e non con particolare riferimento ai temi di genere; a trasmettere preventivamente i disegni di legge depositati, i provvedimenti e gli atti di programmazione regionale che interessano direttamente e indirettamente la parità di genere, le politiche del lavoro, le politiche della famiglia, gli ambiti della formazione e dell’istruzione e ogni altro intervento che coinvolga la condizione femminile, alla CRPO affinché la stessa Commissione possa esprimere un parere e formulare proposte in merito; a sostenere finanziariamente un progetto di sensibilizzazione, formazione ed informazione, promosso dalla CRPO in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e il Dipartimento regionale di riferimento, sui temi della parità di genere nelle scuole di primo e secondo grado; a sensibilizzare, inoltre, tutte le Amministrazioni interessate, affinché siano adottate le misure opportune e le azioni necessarie per la sottoscrizione di un nuovo Patto, che aggiorni ed attualizzi i temi della “Carta di Basilicata” al fine di realizzare una democrazia realmente paritaria”. Nella risoluzione viene sottolineato che: “la violenza, anche verbale, contro le donne rappresenta una tra le più gravi violazioni dei diritti umani e che l’episodio di violenza verbale da parte di un Consigliere in danno dell’Assessora regionale alle Infrastrutture e Mobilità Donatella Merra verificatosi nel corso della seduta del Consiglio regionale del 2 maggio 2022 ha evidenziatoil problema etico del riconoscimento, della valorizzazione e del rispetto del ruolo delle donne, anche nelle Istituzioni, e quello più generale della considerazione dei ruoli e dei luoghi Istituzionali, che riguarda il tema della responsabilità della classe politica regionale.
“Nella seduta straordinaria della Commissione Regionale Pari Opportunità del 9 giugno 2022, a cui hanno partecipato il Difensore Civico regionale Avvocata Antonia Fiordelisi, e l’Assessora regionale alle Infrastrutture e Mobilità Donatella Merra- viene precisato nel documento – è stato aperto un dibattito proseguito con il Consiglio regionale e che, partendo dal linguaggio e della comunicazione nonché dal rispetto nel loro utilizzo e dal ruolo delle donne nelle Istituzioni, deve concretizzarsi in azioni e proposte legislative volte a migliorare lo stato di salute della parità di genere nella nostra Regione”. Nella risoluzione viene ricordato inoltre che “Nel 1996 la Commissione Regionale Pari Opportunità ha presentatola “Carta di Basilicata”, proponendone la sottoscrizione a tutte le Istituzioni quale Patto per definire percorsi comuni e creare sinergie per uno sviluppo inclusivo e sostenibile che potesse valorizzare la risorsa umana “donna”.
In apertura dei lavori consiliari, il presidente dell’Assemblea, Carmine Cicala, ha espresso parole di soddisfazione per come è stato affrontato il tema. Nel complimentarsi per la qualità degli interventi dei consiglieri regionali che hanno preso la parola, Cicala ha assicurato un impegno costante affinché quanto evidenziato venga reso concreto quanto prima. Nel dibattito che è seguito sono intervenuti i consiglieri Cifarelli, Coviello, Sileo, Carlucci, Braia, Leone, Leggieri, Aliandro, Perrino.
Prima dei lavori consiliari si è tenuto presso l’Aula consiliare un incontro sul tema “Parità di genere: il linguaggio di genere” tra la Commissione Regionale Pari Opportunità, guidata dalla presidente Margherita Perretti, il presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala e i consiglieri regionali, Roberto Cifarelli e Marcello Pittella (Pd), Luca Braia e Mario Polese (Iv), Gianni Leggieri, Gianni Perrino e Carmela Carlucci (M5s), Piergiorgio Quarto e Tommaso Coviello (Fdi), Pasquale Cariello (Lega), Dina Sileo (Gm). La presidentePerretti, dopo aver illustrato il documento di impegno preparato dalla Crpo, presentato durante la conferenza stampa in mattinata, e ringraziato il Consiglio regionale per l’attenzione riservata all’argomento, ha stigmatizzato l’assenza in Aula del Presidente della Regione e della Giunta regionale. “Siamo rammaricate nel non vedere seduti tra questi banchi gli esponenti del Governo regionale – ha sottolineato Perretti a nome di tutte le componenti dell’organismo – e siamo qui per denunciare il mancato ascolto delle nostre istanze presentate in questi anni. Registriamo un deficit di democrazia paritaria”. Posizione, quest’ultima condivisa anche da alcuni consiglieri intervenuti durante il dibattito.
Dopo l’approvazione di questi due documenti hanno preso la parola la consigliera Sileo (Gm), Perrino (M5s) e Cariello (Lega) per evidenziare l’assenza in Aula di una parte della maggioranza e stigmatizzarne il comportamento. Sileo, Perrino e Carlucci, poi, in segno di protesta hanno abbandonato l’Aula. In seguito alla richiesta del consigliere Cariello, il presidente Cicala ha proceduto a fare l’appello nominale dei consiglieri presenti in Aula. Risultavano presenti i consiglieri Aliandro, Baldassarre, Bellettieri, Cariello, Cicala, Coviello, Leone e Quarto.
Prima della sospensione anche il consigliere Braia ha dichiarato che avrebbe abbandonato i lavori data l’assenza di alcuni consiglieri della maggioranza, del Presidente Bardi e di una parte della Giunta regionale. Preso atto della mancanza del numero legale, Cicala ha dichiarato sciolta la seduta.
Risoluzione Parità di genere, la soddisfazione di Perretti
La presidente della Crpo: “Non possiamo nascondere la profonda delusione provata nel constatare l’assenza del Presidente Bardi e dei suoi assessori, in particolare quella dell’Assessora Merra”.
La Commissione Regionale Pari Opportunità esprime grande soddisfazione per l’incontro svoltosi questa mattina con il Consiglio regionale sul tema della parità di genere. Il dibattito è proseguito nel corso dei lavori dell’Assemblea regionale e ha portato alla votazione all’unanimità di una risoluzione, che ha recepito le richieste contenute nel documento della CRPO presentato in apertura dei lavori dalla Presidente Margherita Perretti.
“Tra le principali richieste su cui il Consiglio ha impegnato la Giunta – precisa Perretti – vanno evidenziate l’adozione in tempi brevi di linee guida finalizzate alla promozione di un linguaggio di genere; di una legge sulla parità di genere a partire dalle due proposte di legge già presentate nel corso dell’attuale legislatura, ma ferme nelle Commissioni di competenza; la trasmissione presentiva alla CRPO di tutti i provvedimenti, i disegni di legge, gli atti di programmazione regionale che rientrino, direttamente e indirettamente nelle sue competenze, affinché l’organismo possa esprimere un parere e formulare proposte in merito”.
“Non possiamo nascondere – conclude la Presidente della Crpo – la profonda delusione provata nel constatare l’assenza del Presidente Bardi e dei suoi assessori, replicata nel corso del pomeriggio, in particolare quella dell’Assessora Donatella Merra che, nel corso del precedente incontro con la Commissione, si era impegnata a partecipare e ad intervenire con la propria testimonianza nel dibattito in Consiglio sulla parità di genere. Il Presidente Bardi ha invece perso un’occasione importante per dimostrare un concreto interesse verso la tematica della parità e delle pari opportunità e la tutela dei diritti delle donne”.
Regolamento interno del Consiglio, modificato l’articolo 59
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta del presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala sulla disciplina delle sedute
Modificato il Regolamento interno del Consiglio regionale della Basilicata. L’Assemblea, durante i lavori odierni, dedicati per la prima parte alla discussione sui temi della parità di genere, ha licenziato all’unanimità, la proposta del presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala, contenente modifiche e integrazioni all’articolo 59 del Regolamento che introduce la seguente frase: “Al comma 5, dopo la parola ‘minacce’ è aggiunta l’espressione ‘o comunque rilevanti frasi che offendono la dignità delle persone o delle istituzioni’. Allo stesso comma 5, dopo l’espressione ‘15 gg di sedute’ sono aggiunte le parole ‘del Consiglio’.“L’art. 54, comma 2 della Costituzione- viene evidenziato nella relazione di accompagnamento della proposta – sancisce un importante principio in virtù del quale ‘I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle, con disciplina ed onore’.E’ indubbio che il consigliere regionale nell’esercizio del suo mandato debba comportarsi con disciplina ed onore, evitando di trascendere in ingiurie, frasi sconvenienti, sessiste o razziste o, peggio ancora, passare a via di fatto.L’art. 59 prevede la sanzione disciplinare per comportamenti simili, ma le fattispecie ivi contemplate sembrano circoscritte alle ipotesi in cui il consigliere compia le sue infrazioni disciplinari in occasione degli interventi in Aula.Con le modifiche che si propongono, si vogliono dissipare dubbi interpretativi e, soprattutto, sanzionare i comportamenti che trascendono in rilevanti frasi che offendono la dignità delle persone o delle istituzioni.Infatti, i recenti accadimenti nonché la sempre più crescente sensibilità verso i temi del rispetto della dignità delle persone e delle istituzioni impongono una modifica in tal senso”.