Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con 13 voti favorevoli di Pd, Psi, Ri, Pp, Pace del Gm e Mollica e 2 voti contrati del M5s)un disegno di legge della Giunta sulla “Seconda variazione al bilancio di previsione pluriennale 2018/2020” della Regione Basilicata.
Il provvedimento ha lo scopo di adeguare alcune norme alla legge regionale n. 18/2018 (Prima variazione al bilancio di previsione pluriennale 2018/2020) e alla legge regionale n.19/2018 (Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2016 della Regione Basilicata)alle osservazioni fatte dagliUffici della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dell’Economia, che hanno chiesto di apportare alcune modifiche di carattere tecnico contabile.Per quanto riguarda il consuntivo 2016, per un errore materiale non erano stati pubblicati il parere dei revisori dei conti ed un allegato. Per quanto riguarda la legge n. 18/2018, le modifiche riguardano il fondo rotativo per la progettazione di cui al Programma operativo Val d’Agri, che dal titolo primo del bilancio viene più correttamente appostato sul titolo terzo. Per un altro articolo della legge regionale n. 18/2018, che riguarda lo stanziamento di 400 mila euro per la specialistica ambulatoriale, con le modifiche vengono meglio esplicitati i termini di missioni e programmi in aumento e in diminuzione. Per quanto riguarda, inoltre, la norma, contenuta nella legge regionale n. 18/2018, riguardante le somme pari a 2,5 milioni di euro rivenienti nel bilancio della Regione da stanziamenti che inizialmente destinati alla capitalizzazione di Sviluppo Basilicata, viene specificata la voce di entrata precisando che queste somme potranno esse utilizzate per spese in conto capitale.
Approvati in Aula anche alcuni emendamenti. Su proposta di Mollica, modificate alcune norme delle leggi regionali n. 16/2016 (Istituzione del nido familiare con Tagesmutter – ‘mamma di giorno’) e n. 39/2018 (Disposizioni in materia di fruizione, gestione e valorizzazione delle aree e dei parchi archeologici) per adeguarle alle osservazioni formulate dai Ministeri dell’Istruzione e dei beni e delle attività culturali. Con gli emendamenti di Robortella e Lacorazza, prevista una variazione in aumento (con relativa compensazione in diminuzione su un altro capitolo) di 600 mila euro per il finanziamento triennale di un progetto di inclusione sociale del Programma operativo Val d’Agri. Su proposta di Mollica (modifica all’art. 5 della legge regionale n. 18/2004) si prevede che l’esame delle domande di condono edilizio da parte dei Comuni deve avvenire entro il 31 dicembre 2019. Su proposta di Cifarelli, si prevede (modifica della legge regionale n. 26/2004) che anche gli enti di promozione sportiva possono accedere alle misure di sostegno perviste dal piano dello sport. Su proposta di Bochicchio, modificate alcune norme sulle fonti rinnovabili contenute nelPiear e nelle leggi n. 1/2010, n. 8/2012, n. 54/2015 e n. 21/2017, per rispondere alle osservazioni fatte a suo tempo dal Governo nazionale. Su proposta di Bochicchio, prevista la proroga delle selezioni riservate indette per le procedure di stabilizzazione fino alla conclusione delle procedure. I candidati idonei delle graduatorie relative a selezioni per “progressioni verticali” indette prima del decreto legislativo n. 150/2009 sono inquadrati nelle categorie per le quali hanno concorso dal 1 marzo 2019. Su proposta di Giuzio, prevista la proroga al 31 dicembre 2019 dei contratti di collaborazione per le attività dell’Osservatorio dei prezzi, dei servizi e delle tecnologie del settore della sanità e la proroga al 31 dicembre 2023 dei contratti di collaborazione per il rafforzamento della capacità tecnica e amministrativa dell’amministrazione regionale e l’accompagnamentoper l’accelerazione delle attività connesse all’attuazione ed alla programmazione Fse, Fesr e Feasr 2014/2020.
Diritto allo studio, approvata la nuova disciplina regionale
Eguaglianza ed equità, capacità, parità degli uomini e delle donne, lotta alla discriminazione, promozione dello sviluppo economico, sociale, dell’occupazione, della cultura e della ricerca scientifica sono i principi che hanno ispirato la legge
Garanzia della completa scolarizzazione, rimozione degli ostacoli alla partecipazione all’offerta di ogni ordine e grado, accesso e partecipazione all’offerta educativa, di istruzione e formazione in applicazione dei principi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, valorizzazione degli apprendimenti, prevenzione e contrasto della dispersione, valorizzazione del merito: sono questi gli obiettivi del disegno di legge su “Diritto allo studio e sostegno all’apprendimento permanente nel corso della vita attiva”, approvato oggi all’unanimità dal Consiglio regionale.
Eguaglianza ed equità, capacità, parità degli uomini e delle donne, lotta alla discriminazione, promozione dello sviluppo economico, sociale, dell’occupazione, della cultura e della ricerca scientifica sono i principi che hanno ispirato il provvedimento.
La nuova legge nasce dall’esigenza di adeguare le norme regionali sul diritto allo studio (legge regionale n. 21/79) all’evoluzione delle politiche educative ed alla nuova concezione dei diritti dell’apprendimento definita con la legge regionale n. 30/2015 sul “Sistema integrato per l’apprendimento permanente e il sostegno alle transizioni nella vita attiva” e con l’istituzione dell’agenzia Lab. (Lavoro e apprendimento Basilicata). Si prevede in particolare che la Regione programmi le misure per il diritto allo studio nell’ambito dei sistemi educativi, di istruzione e formazione professionale, nonché rivolte all’apprendimento permanente, con riferimento al sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni, al costituendo sistema regionale di istruzione e formazione tecnica superiore, all’offerta di formazione professionale, all’apprendimento degli adulti, anche con specifica attenzione alle competenze d’uso delle tecnologie digitali.
Con la legge approvata dal Consiglio regionale “si intende superare la concezione del diritto allo studio focalizzata sul solo ambito scolastico – si legge nella relazione -, l’articolazione per ‘servizi specifici’ della norma precedente (legge regionale n. 21/79) e la dimensione di intervento basata essenzialmente su misure di natura passiva. Il disegno di legge, inoltre si pone nell’ottica di rafforzare il rapporto tra misure di natura passiva e misure di natura attiva, nella logica dello sviluppo delle capacità individuali, al fine di costruire un sistema innovativo, in cui la formazione diventa uno strumento di trasmissione di competenze e conoscenze in un più ampio quadro di finalità volte a promuovere azioni mirate. La proposta, inoltre, intende coniugare due principi fondamentali: quello della più ampia inclusione e quello della valorizzazione del merito”.
La legge è strutturata in tre titoli: i “Principi Generali”, il “Diritto allo studio nell’ambito dei sistemi educativi, di istruzione e formazione professionale e nell’apprendimento permanente”, le “Norme comuni di indirizzo delle politiche per il diritto allo studio ed il sostegno all’apprendimento permanente”.
Agricoltura sociale, approvato un disegno di legge
Il testo adegua le disposizioni regionali alle previsioni della normativa nazionale, allo scopo di riconoscere gli operatori e promuovere programmi basati su pratiche di progettazione integrata territoriale e di sviluppo del settore
In Consiglio regionale ha approvato all’unanimità un disegno di legge della Giunta sulle “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”.
Con il testo approvato, la Regione Basilicata adegua le proprie disposizioni in materia di agricoltura sociale alla legge nazionale n. 141 del 18 agosto 2015 al fine di consentire il riconoscimento degli operatori di agricoltura sociale e di promuovere programmi finalizzati allo sviluppo della multifunzionalità delle imprese agricole, basati su pratiche di progettazione integrata territoriale e di sviluppo del settore.
La legge regionale intende promuovere l’agricoltura sociale in sinergia con i programmi di sviluppo rurale, garantendo nel contempo la qualità degli interventi educativi, socio-assistenziali e socio-sanitari, nel rispetto della normativa vigente, con la convinzione che il settore dell’agricoltura sociale in Basilicata può e deve svolgere un ruolo importante in termini di “coltivazione di valori” e di “offerta di servizi”.
Approvato a maggioranza (con 13 voti favorevoli di pd, Psi, Ri, Pp, Pace del Gm e Mollica e 1 voto contrario del M5s) anche un ordine del giorno collegato al provvedimento, proposto da Giuzio (Pd), conil quale il Consiglio regionale esprime “netta contrarietà in merito alle disposizioni contenute nell’art.41 del DL n.109/2018 in quanto la quantità di idrocarburi presenti nei fanghi costituirebbe un grave pericolo per i terreni e le falde acquifere con grave danno alla salute dei cittadini, alla nostra agricoltura, alle nostre acque, alla nostra meravigliosa biodiversità”. Con l’ordine del giorno si invita il presidente della Giunta regionale “ad opporsi in Conferenza Stato-Regioni e ad inviare la mozione a tutti i parlamentari lucani con la richiesta di abrogazione, in sede di conversione in Legge, dell’art.41 del DL n.109 del 28 settembre 2019”.
Banca del latte umano donato, approvata proposta di legge
I compiti della Banca del latte umano donato, svolti nell’esclusivo interesse della salute dei bambini, riguardano la selezione, raccolta, controllo, trattamento, conservazione e distribuzione del latte umano per specifiche necessità mediche
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una proposta di legge riguardante l’istituzione della banca del latte umano donato della Basilicata, d’iniziativa dei consiglieri del Pd, Polese, Cifarelli e Giuzio.
La proposta di legge attua gli articoli 31 e 32 della Costituzione laddove impegnano la Repubblica a proteggere la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo. Recepisce, altresì, le indicazioni di principio sia dell’Organizzazione mondiale della Sanità, sia le raccomandazioni standard dell’Unione europea per l’alimentazione dei lattanti e dei bambini fino a 3 anni, nonché le raccomandazioni relative ai ‘10 passi’ Unicef-Oms e le iniziative correlate per la protezione, la promozione ed il sostegno dell’allattamento materno.
I compiti della Banca del latte umano donato, svolti nell’esclusivo interesse della salute dei bambini, riguardano la selezione, raccolta, controllo, trattamento, conservazione e distribuzione del latte umano per specifiche necessità mediche con particolare attenzione nei confronti dei neonati prematuri o affetti da malattie dell’apparato digerente, di origine immunologica e allergica. Agli oneri derivanti dall’applicazione del progetto normativo si fa fronte con la somma di 100 mila euro per ciascun esercizio del triennio 2017/2019.
Al dipartimento Politiche della Personadella Regione spetta il compito di individuare la struttura ospedaliera in cui istituire la Banca del latte umano donato della Basilicata che deve promuovere la cultura della donazione, la motivazione alla donazione del latte e la diffusione di informazioni sull’utilità del latte umano donato e sulle metodiche di trattamento impiegate per garantire la sicurezza e la qualità del prodotto finale.
Manca il numero legale, sciolta seduta Consiglio regionale
Durante la votazione su una mozione di Napoli sul servizio di riabilitazione visiva
La seduta del Consiglio regionale è stata sciolta per la mancanza del numero legale. Durante la votazione su una mozione del consigliere Napoli sul servizio di riabilitazione visiva, constatata l’assenza del numero legale (erano presenti in Aula al momento del voto i consiglieri Bochicchio, Galante, Lacorazza, Pace, Perrino, Polese, Santarsiero, Soranno e Spada) il presidente Santarsiero ha sciolto la seduta.