Olio extra vergine, si a mozione Forza Italia. Con il documento presentato da Acito, Piro e Bellettieri si impegna il governo regionale ad intervenire contro le sofisticazioni alimentari.
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione presentata dai consiglieri Vincenzo Acito, Francesco Piro e Gerardo Bellettieri (FI) sulla tutela del processo di produzione dell’olio extravergine.
“L’olio extravergine di oliva – viene precisato – è il simbolo della nostra tradizione culinaria, il perno della dieta mediterranea, un farmaco indispensabile per una corretta crescita dei nostri bambini, per la prevenzione di molti tumori e per una lotta efficace alle malattie cardio vascolari”.
“In passato i fiscoli, ovvero le ciambelle utilizzate per la pressatura della pasta delle olive – si legge nel documento – erano composti da materiale di fibre per uso alimentare e circola tra i produttori lucani di olio extra vergine il sospetto che molti frantoi, magari inconsapevolmente, stiano invece ora utilizzando fiscoli composti da materiale di plastica riciclata prodotti in Cina ed arrivati in Italia tramite una triangolazione con la Romania. L’unico solvente in grado di sciogliere la plastica riciclata è l’acido linoleico, ampiamente presente nell’Evo, con il paradosso che più l’olio è di buona qualità, maggiore è la possibilità che in esso siano contenuti i residui di plastica”.
Con la mozione si impegna il presidente Bardi e l’assessore Fanelli ad approfondire lo studio di questo problema, coinvolgendo l’Università di Basilicata e la Guardia di Finanza, ai quali si potrebbe demandare il controllo della provenienza e della composizione dei fiscoli utilizzati intervenendo, come già fatto in passato dalla nostra Regione, nella lotta alle sofisticazioni alimentari.
Edilizia, Consiglio approva provvedimenti
Via libera a programmi reinvestimento proventi derivanti da vendita alloggi Erp di Picerno. Sì a legge che consente ai Comuni di completare i procedimenti di sanatoria degli abusi edilizi. Autorizzazione esercizi provvisori Ater Potenza e Matera
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta di legge, presentata dai consiglieri Sileo e Aliandro (Lega), Cifarelli e Pittella (Pd), Braia (Italia Viva), di modifica dell’articolo 5, comma 3 della legge regionale 12 novembre 2004. n.18 “Norme sulla sanatoria degli abusi edilizi”.
“La legge – si legge nella relazione – si è resa necessaria al fine di consentire ai Comuni di completare i procedimenti di sanatoria in corso e di adottare l’atto abilitativo finale, estendendo al 31 dicembre 2020 (precedentemente 31 dicembre 2019) il termine entro cui adottare il provvedimento finale per la complessità del procedimenti amministrativo e le numerose pratiche edilizie ancora da trattare”.
L’Assemblea ha anche approvato all’unanimità una delibera di Giunta regionale riguardante il Programma di reinvestimento dei proventi derivanti dalla vendita di alloggi di edilizia residenziale pubblica del Comune di Picerno. In particolare, il Comune di Picerno dispone 100 mila euro per l’acquisto del suolo pertinente ai 54 alloggi di edilizia residenziale pubblica e circa 26 mila euro per la ristrutturazione e manutenzione straordinaria degli alloggi Erp.
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità due atti amministrativi riguardanti la richiesta di autorizzazione all’esercizio provvisorio per il 2020 dell’Ater di Matera e dell’Ater di Potenza.
Ex Comunità Montane e Arpab, approvati provvedimenti
Via libera al disegno di legge con il quale si proroga sino al 30 giugno 2020 la gestione liquidatoria delle soppresse Comunità Montane e a una modifica del Rendiconto 2017 dell’Arpab
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con 11 voti favorevoli di Fi, Lega, Idea, Bp e Fdi; 3 voti contrari di M5s e 2 astensioni di Pd e Iv) il disegno di legge con il quale si modifica il comma 1 dell’articolo 9 della L.R. 13/3/2019 n. 2 “Legge di stabilità regionale”. In particolare, si proroga sino al 30 giugno 2020 la gestione dei Commissari liquidatori delle soppresse Comunità Montane.
“Tanto si rende necessario – si legge nel provvedimento – per consentire di affrontare una serie di problematiche gestionali connesse al cospicuo patrimonio immobiliare esistente presso gli Enti in liquidazione, alla definizione giudiziaria di annosi contenziosi e alla necessità di porre in essere soluzioni idonee per la gestione dei servizi e relativi oneri in essere presso gli Enti in liquidazione”.
Approvato a maggioranza(con 11 voti favorevoli di Fi, Lega, Idea, Bp e Fdi; 3 voti contrari di M5s)un disegno di legge relativo alla modifica del Rendiconto per l’esercizio finanziario 2017 dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Basilicata (Arpab). In particolare la modifica riguarda la rettifica dell’importo dei residui passivi al 31/12/2017 pari a 1.631.454,11 euro anziché a 1.466.536,43 euro.
Contributi a strutture per anziani, sì a proposta di legge. Migliorate le modalità di erogazione dei contributi previste alle strutture residenziali
Il Consiglio regionale della Basilicata, riunitosi oggi, ha espresso parere favorevole a maggioranza (con 13 voti favorevoli di Fi, Lega, Idea, Pd, Iv, Bp e Fdi e 3 astensioni di M5s) sulla proposta di legge “Assistenza alle persone anziane nelle strutture residenziali”, d’iniziativa dei consiglieri Cifarelli e Pittella (Pd), Acito e Bellettieri (Fi), Aliandro e Zullino (Lega).
Con la legge si intendono meglio disciplinare le modalità di erogazione dei contributi previsti alle strutture residenziali di cui all’art. 5 della legge regionale n.8/2018. In particolare viene specificato che “l’erogazione della quota giornaliera è dovuta, su richiesta, a tutte le strutture residenziali presenti sul territorio regionale munite della prescritta autorizzazione comunale che alla data di entrata in vigore della legge 31 maggio 2018 n. 8 abbiano prestato assistenza alle persone anziane non autosufficienti o allettate sulla base della certificazione di non autosufficienza rilasciata dalla Azienda sanitaria competente, senza che necessitino ulteriori formalità autorizzative o di convenzionamento”.
Si stabilisce, altresì, che “le strutture che svolgono in regime semiresidenziale o residenziale attività socio-assistenziali o socio-educative, di cui al comma 4 dell’art.31 della L.R. n.4 del 2007, qualora abbiano prodotto istanza di autorizzazione amministrativa all’accoglienza di anziani non autosufficienti (Rass1) ed ospitino soggetti allettati e/o passati alla condizione di non autosufficienza in momento successivo all’ingresso nelle strutture medesime, possono rendere assistenza ai predetti soggetti e, conseguentemente, accedere alle provvidenze regionali previste dalla presente legge, per il tempo necessario alla conclusione dell’iter autorizzativo nel rispetto delle norme vigenti. La presente disposizione si applica alle strutture che abbiano prodotto istanza di autorizzazione amministrativa entro il 30 giugno 2020”. Il progetto normativo prevede, inoltre, modifiche alla L.R. n.4/2007 “Rete regionale integrata dei servizi di cittadinanza sociale”, stabilendo che “le strutture che svolgono in regime semiresidenziale o residenziale attività socio-assistenziali, socio-educative, in possesso di autorizzazione provvisoria, già operanti e carenti dei requisiti minimi strutturali ed organizzativi previsti dal D.M. 21 maggio 2001, n. 308 e dalle disposizioni attuative regionali, devono adeguarsi entro il 31 luglio 2022”.
Collegato al provvedimento è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dal consigliere Perrino (M5s) con il quale si precisa che “le strutture residenziali presenti sul territorio regionale munite della prescritta autorizzazione comunale che accedono ai contributi sono tenute ad applicare le rette vigenti alla data in vigore della legge “Assistenza alle persone anziane nelle strutture residenziali”. Con il dispositivo si impegna la Giunta regionale “in caso di mancata o ritardata erogazione dei contributi da parte delle aziende sanitarie competenti, che le rette eventualmente maggiorate nel periodo di mancata o ritardata erogazione, siano riportate ai valori precedenti alla maggiorazione e, nel caso, ulteriormente ridotte dell’importo necessario a compensare il maggiore esborso sostenuto dagli utenti”.
Personale Forze ordine, approvata mozione di Zullino
Prevista per gli appartenenti alle forze dell’ordine che accedono in pronto soccorso in ‘codice bianco’, a seguito di infortunio sul lavoro l’esenzione del pagamento del ticket. Su richiesta discussione mozione cinghiali cade il numero legale
L’Assemblea ha, poi, approvato all’unanimità una mozione del consigliere Zullino con la quale si impegna la Giunta regionale “ad attivarsi al fine di prevedere il non assoggettamento al pagamento della quota di accesso e della compartecipazione alla spesa sanitaria per chi opera all’interno delle forze dell’ordine, dell’esercito, della polizia locale e dei vigili del fuocoche accedeper infortunio sul lavoro in pronto soccorso in ‘codice bianco’”. Attualmente la normativa definisce i casi di esenzione, tra cui le persone con più di 65 anni, i bambini sotto i 14 anni, gli invalidi, le persone con pensione al minimo o i lavoratori con copertura Inail che abbiano un infortunio sul lavoro.Da qui l’esigenza di prevedere il medesimo trattamento per gli appartenenti alle forze dell’ordine che, qualora siano classificati con codice bianco in seguito agli infortuni sul lavoro, sono tenuti al pagamento del ticket, non godendo di copertura assicurativa da parte dell’Inail”.
Sulla richiesta di Aliandro di anticipare la discussione della sua mozione sull’emergenza cinghiali, sottoscritta anche dal consigliere Sileo, il presidente Cicala, constatata la mancanza del numero legale (presenti in Aula Acito, Aliandro, Baldassarre, Cariello, Cicala, Quarto, Sileo e Zullino), ha dichiarata sciolta la seduta consiliare.