Ascoltato il commissario straordinario unico Giuseppe Musacchio, che ha illustrato la situazione degli enti. Eliminare gli sprechi, contenere e razionalizzare i costi e rendere più efficiente il sistema irriguo gli obiettivi della sua attività.
Eliminare gli sprechi, contenere e razionalizzare i costi, rendere più efficiente il sistema di manutenzione e gestione delle condotte idriche per migliorare i servizi offerti agli agricoltori: sono questi, in estrema sintesi, gli obiettivi che il commissario straordinario unico dei tre Consorzi di bonifica che operano in Basilicata (Bradano e Metaponto, Alta Val d’Agri, Vulture – Alto Bradano) Giuseppe Musacchio ha indicato nel corso di un’audizione svolta nel pomeriggio nella seconda Commissione consiliare presieduta da Gianni Rosa (Lb-Fdi).
Musacchio, nominato dalla Giunta regionale il 10 marzo del 2014, è partito da alcuni dati finanziari dei Consorzi, evidenziando una sorta di “geografia variabile” riguardo ai costi del personale. Su un bilancio complessivo di circa 51 milioni di euro (di cui 20 milioni di partite di giro) il Consorzio di bonifica di Bradano e Metaponto spende per i 186 dipendenti circa 7,5 milioni di euro, mentre le entrate sono quasi in pareggio. Il Consorzio dell’Alta val d’Agri spende invece circa 3,6 milioni di spesa per il personale (54 dipendenti a tempo pieno a cui si aggiungono 50 persone assunte per sette mesi all’anno) su un bilancio di circa 7 milioni di euro,su cui pesano anche gli alti costi di sollevamento e di manutenzione. Le entrate ammontano complessivamente a circa 1 milione di euro, anche perché il piano di classifica, che si vorrebbe modificare, copre solo 11 dei 53 Comuni della zona e quindi è molto vasta l’area in cui non vengono pagati i servizi consortili. Per quanto riguarda il Consorzio di bonifica del Vulture – Alto Bradano, infine, il costo per i 34 dipendenti ammonta a circa 2,3 milioni di euro su un bilancio complessivo di circa 6 milioni di euro, mentre i ricavi ammontano a circa 3,2 milioni di euro al netto delle morosità. Anche in questo caso a parere di Musacchio il piano di classifica andrebbe rivisto utilizzando gli stessi criteri del piano di classifica del consorzio di Bradano e Metaponto, che non ha determinato contenziosi rilevanti.
A parere di Musacchioper fornire un serviziomigliore occorre innanzitutto realizzare infrastrutture idriche migliori sul territorio.Il più grande comprensorio irriguo della regione è quello del Metapontino, dove sono stati infrastrutturati 62 mila ettari di terreno, e si registra una percentuale di prenotazioni irrigue che riguarda 20 mila ettari, cioè meno del 30 per cento, a causa della pessima utilizzazione delle reti irrigue che risalgono agli anni 50 e necessitano di interventi di ristrutturazione. Con i fondi del Por ed altri finanziamenti statali sono stati avviati lavori per oltre 50 milioni di euro. Dei 120 milioni di metri cubi di acqua che ogni anno vengono fatturati all’Ente irrigazione, circa 40 milioni di metri cubi (regolarmente contabilizzati) si perdono prima di arrivare a destinazione. E’ in corso a riguardo anche un’interlocuzione con la società Acqua spa, che nell’ambito di un progetto di conturizzazione ha fatto installare alcuni misuratori sulla rete, che dovrebbero essere gestiti con un sistema telematico.
Musacchio ha citato inoltre alcuni paradossi, come quello dello schema idrico alimentato con la traversa di Santa Venere, gestito dal Consorzio del Vulture – Alto Bradano che cede la risorsa idrica all’Ente Irrigazione per poi riacquistarla dallo stesso Ente, o come quello della diga di Gannano, che viene periodicamente riempita con l’acqua della diga del Pertusillo, ma la misurazione avviene in uscita dalla diga e non all’arrivo. O, ancora, come il caso della diga di Marsico Nuovo, ultimata e non ancora entrata in funzione. Ha inoltre evidenziato che in diverse aree i Consorzi sostengono altissimi costi per l’energia elettrica (circa 5,5 milioni di euro all’anno) e la manutenzione degli impianti di sollevamento, mentre con una razionalizzazione degli schemi idrici in molti casi si potrebbe utilizzare l’acqua “in caduta”, riducendo drasticamente i costi di sollevamento.
Il commissario ha infine evidenziato che è stata firmata una convenzione con l’Alsia per utilizzare un sistema di“irrigazione programmata”, elaborato dall’Università di Bologna con l’Associazione delle bonifiche, che studia gli andamenti pluviometrici per stabilire quando equanto irrigare, e che potrebbe portare un risparmio del 30 per cento sulla bolletta idrica.
Al termine dell’audizione, su richiesta del presidente Rosa,Musacchio si è impegnato a presentare alla Commissione un documento in cui verranno dettagliati i dati della gestione straordinaria. In una successiva seduta i consiglieri valuteranno la documentazione e svolgeranno le proprie considerazioni.
Ai lavori della Commissione hanno partecipato, oltre al presidente Rosa (Lb-Fdi), i consiglieri Cifarelli, Giuzio e Polese (Pd), Bradascio (Pp), Romaniello e Pace (Gm), Napoli (Pdl-Fi), Perrino (M5s), Pietrantuono (Psi), Galante (Ri) e Benedetto (Cd).