“Le richieste di audizione del Presidente del Collegio dei revisori del Consorzio per lo sviluppo industriale di Potenza e del Dirigente dell’Ufficio demanio marittimo, nascono dalla esigenza di porre chiarezza su due temi fondamentali ed emergenziali che la Regione Basilicata è chiamata ad affrontare”.
E’ quanto dichiarato dal consigliere Sileo (Lega) che ha chiesto l’audizione in terza Commissione consiliare (Attività produttive – Territorio – Ambiente), convocata dal consigliere Quarto (Bp),del presidente del Collegio dei Revisoridei conti del Consorzio Asi di Potenza, Antonio Accettura, e del Dirigente dell’Ufficio demanio marittimo, Francesco Menzella.
“A seguito delle dichiarazioni di allarme rese in audizione in terza Commissione dal Commissario straordinario – ha detto Sileo -audire il Presidente del Collegio dei revisori del Consorzio Asi di Potenza è necessario e conseguenziale. Lo stato di crisi in cui versa il Consorzio di Potenza è ormai attestato dal continuo prodursi di debito e dalla sopravvenienza di importanti e consistenti pignoramenti. In tale situazione a poco è valso l’intervento regionale di 2,5 Ml quale sostegno indiretto alle aziende e concesso nelle more della riforma di riordino. La certificazione dei revisori della impossibilità del Consorzio di Potenza di adempiere alle obbligazioni, impone un’attenta analisi sulle soluzioni da adottare per il Consorzio di Potenza e sulle azioni immediate da mettere in campo per garantire i servizi essenziali alle aziende. In assenza di un piano di risanamento reale la legge impone scelte obbligate”.
Il presidente Accettura ha specificato che “da anni si esplica la funzione di controllo e vengono puntualmente trasmessi alla Regione i verbali del Collegio con la narrazione in merito alla situazione del Consorzio. L’azione di risanamento – ha continuato – è iniziata con il commissario Cardinale e proseguita con i suoi successori Ertico e Pagano. La stesura del piano di risanamento riguarda due momenti, quello di ordine generale e l’altro specificatamente finanziario. Già all’epoca di Cardinale – ha puntualizzato Accettura – l’equilibrio finanziario era in forte criticità per la disattesa dei due pilastri fondamentali per il risanamento, vale a dire l’adeguamento delle tariffe che veniva impugnato ed il contributo regionale considerato aiuto di Stato. Con il commissario Pagano si è iniziato a parlare di nuova fase e di assetto di carattere industriale ma, allo stato, si pone un problema: la necessità che la Regione ridetermini la propria volontà con modalità chiare. Quello che serve è un riassetto totale con la destinazione di risorse aggiuntive che non sono giunte neanche nel periodo di proroga del commissariamento dopo la fase emergenziale dovuta al Covid 19. Occorre procedere – ha concluso – ad una interlocuzione fattiva tra Asi e vertici regionali per poter garantire l’attività del Consorzio che è sempre in funzione dei servizi da erogare alle imprese”.
Il consigliere Acito (Fi) ha chiesto “di conoscere il punto di partenza da cui poter iniziare ad operare. Avere contezza degli atti approvati e di quelli in essere per capire la situazione reale al fine di porre rimedio ad una situazione finanziaria insostenibile”. Il consigliere Cifarelli (Pd) ha ripercorso le tappe del passato più e meno recente del Consorzio, ricordando che “il piano di risanamento iniziatocon il commissario Cardinale può essere una buona base di partenza poiché entra nel dettaglio e nel merito delle questioni, mentre in epoca più remota era stato previsto un contributo regionale pari a 20 milioni di euro ripartiti in dieci anni per cercare di appianare il debito”.
“Accettura ha illustrato con chiarezza – ha detto il consigliere Sileo – la situazione del Consorzio in ordine agli indicatori negativi. Ha sottolineato la non trascurabilità del fattore tempo e, soprattutto, la necessità che venga chiarita la mission del Commissario alla luce di una rideterminazione della volontà regionale sul piano di ‘ripensamento’ dello sviluppo industriale. Ritengo – ha concluso Sileo – che sia necessario un intervento in tempi brevi con una visione chiara e condivisa delle politiche di sviluppo industriale”.
La Commissione ha, quindi, audito il Dirigente dell’Ufficio demanio marittimo Menzella che ha subito parlato di “questioni preliminari da affrontare, avendo ben chiaro il fatto che cisi trova a dover dare risposte in una ottica a livello nazionale e con logiche improntate alla responsabilità nei confronti dei concessionari. E’difficile avere certezze – ha sottolineato – su una materia ancora in approfondimento e su un settore che dovrebbe vedere l’intesa tra legislazione europea e nazionale. Allo stato attuale – ha proseguito – circa il 90 per cento delle concessioni non sono estese e l’Ufficio ha avviato un processo di monitoraggio e autocertificazione prima della scadenza delle concessioni prevista per il 31 dicembre 2020. Ci si muove in rete con il sistema informativo su scala nazionale e la richiesta è quella di una riforma complessiva che risolva le incompatibilità tra diritto comunitario e legge italiana, facendo chiarezza in merito alla nuova normativa contemplata dal Decreto Rilancio che in prima istanza ha recuperato il dettato della legge 145, considerando altresì quanto previsto dalla legge 77. Importante – ha concluso – è recepire quanto auspicato dall’Unione europea circa la bontà dell’attuazione di una rivisitazione generale”.
“La richiesta di audizione del Dirigente del demanio marittimo – ha detto il consigliere Sileo – era anch’essa finalizzata a chiarire e porre fine ad problema che da troppo tempo allarma il comparto balneare. Fondamentale conoscere i tempi e i modi delle istruttorie in corso alla luce delle nuove disposizioni nazionali in materia. L’estensione delle concessioni al 2033, ricordando che già nel 2018 il Governo, su proposta del ministro Centinaio, si era espresso in tal senso. La Regione Basilicata ha adottato nel 2019 delibera di Giunta che, visti i contenziosi sollevati sul territorio nazionale, aveva creato dubbi di interpretazione per gli uffici sulla estensione al 2033. Ad oggi, con il Decreto Rilancio, il Governo ha disposto l’estensione delle concessioni al 2033. Dunque, non c’è più tempo né dubbio alcuno perché gli uffici procedano in modo celere ad ottemperare alle richieste dei tanti operatori del comparto balneare lucano già fortemente messi alla prova dall’emergenza economica prodotta dalla pandemia. Sono in assoluto disappunto su quanto dichiarato in quanto non ci è dato di sapere quando e, soprattutto, perché non viene applicata la norma di estensione. Non è più possibile – ha concluso – accettare argomentazioni senza interpretazioni continue e costanti e supportate dalla dovuta responsabilità applicativa”.
Il consigliere Cifarelli ritiene indispensabile che la sua proposta di legge in materia venga posta all’attenzione della terza Commissione ed il consigliere Acito ha chiesto di “evidenziare tutte le questioni in essere accompagnate da risposte puntuali e dalla improrogabile necessità di avanzamento nei chiarimenti operativi”.
Hanno preso parte ai lavori della terza Commissione consiliare, oltre al presidente Quarto (Bp), i consiglieri Sileo e Aliandro (Lega), Acito e Bellettieri (Fi), Carlucci (M5s), Cifarelli (Pd), Baldassarre (Idea).