Antonio Di Giuseppe, capogruppo di idea Cambiamo al Comune di Potenza, in una nota esprime preoccupazione sulla situazione debitoria del Consorzio Industriale Asi della provincia di Potenza. Di seguito la nota integrale.
Un destino avverso sembra abbattersi sulla travagliata situazione in cui versa l’Asi di Potenza.
Nonostante la tanto annunciata riforma, il liquidatore nominato da via Verrastro per dirimere le questioni debitorie che, da troppo tempo, attanagliano il consorzio industriale del capoluogo, non si è ancora palesato in città. Un’assenza che aggrava non solo le problematiche ataviche dell’ente ma anche, seppur indirettamente, spiega il capogruppo di idea al Comune di Potenza Antonio Di Giuseppe, la stessa programmazione del comune. Sí, proprio così, continua il consigliere;la Regione ha infatti deciso di procedere alla liquidazione dell’Asi ignorando, completamente, non solo il protocollo di compartecipazione siglato nel 2018 con la passata amministrazione;con il quale si decise il trasferimento di aree di proprietà dell’ente al comune di Potenza;ma anche, prosegue Di Giuseppe, le reiterate richieste attraverso le quali, l’attuale amministrazione, ha chiesto che venissero osservati gli impegni assunti consentendo all’organo comunale di poter concretamente agire, mediante interventi di riqualificazione urbana, su un’area strategica per il capoluogo e per l’intera regione.
Nonostante un atteggiamento indifferente mostrato verso le nostre rimostranze, la Regione si è preoccupata, più che altro, di liberarsi, il prima possibile, dell’ennesima rogna; ecco perché, prosegue Di Giuseppe, proprio per evitare che “al peggio non ci sia mai fine”, nell’attesa che il liquidatore si insedi o che venga fatto unaltro nome a cui affidare le sorti del consorzio;è fondamentale che il governo regionale lavori per risolvere la questione almeno sotto questo aspetto. Considerando infatti quello che è il fine proprio di una messa in liquidazione per evitare che si inizi a fare cassa vendendo, al migliore offerente, il patrimonio dell’ente, è necessario che l’organo regionale sieda intorno a un tavolo di confronto con l ‘amministrazione comunale, perché si possa concretizzare definitivamente il passaggio della potestà delle zone indicate all’ente comunale, per dare a quest’ultimo la possibilità di attuare la propria pianificazione amministrativa. Non si può continuare, conclude il capogruppo, ad evitare il confronto con gli altri enti, particolar modo, su temi che li vedono direttamente coinvolti;soprattutto se, le posizioni intraprese precludono una partecipazione diretta dell’amministrazione comunale che, anche in questo modo, cioè volendosi occupare e gestire in parte l’area industriale della città, intende offrire servizi alla propria comunità produttiva.