La terza commissione (Attività produttive) del Consiglio regionale della Basilicata, convocata dal presidente Piergiorgio Quarto, ha audito il commissario straordinario del Consorzio per lo sviluppo industriale (Asi) della provincia di Potenza Aniello Ertico.
“Abbiamo necessità – ha detto Quarto – di sapere quale sia il lavoro che si sta svolgendo, quali le prospettive e le opportunità e soprattutto quali siano le difficoltà per poter valutare le soluzioni in grado di poter superare i problemi. Questo è un tema che ha una priorità assoluta e su questo dobbiamo quanto prima interloquire con la Giunta. E’ il momento di voltare pagina, è un caso molto serio su cui intervenire e trovare una soluzione definitiva”.
Il commissario del Consorzio industriale ha presentato un quadro di notevole complessità “per l’ingente debitoria e per una gestione in emergenza che si trascina da lungo tempo”.
“Auspico – ha detto Ertico – una radicale riforma strutturale dell’Ente per garantire la continuità dei servizi essenziali a favore delle imprese perché il Consorzio dà servizi essenziali ad oltre 150 aziende che cubano l’80 per cento del Pil regionale.
E’ necessario riscrivere però le funzioni in chiave contemporanea soprattutto alla luce delle nuove opportunità in materia di zone economiche speciali, è necessario che il risanamento tanto auspicato venga supportato da una struttura deputata a fare risanamento e quindi non si esclude la possibilità di generare un nuovo organismo per porre in liquidazione quello esistente. E’ una necessità che viene suggerita da fatti oggettivi di natura gestionale – ha continuato – e che viene ulteriormente suggerita da fatti esogeni e mi riferisco all’essere perennemente sub iudice.
Sono in corso attualmente procedimenti sia in Consiglio di Stato afferenti alla facoltà del Consorzio ad emettere fattura per i servizi e c’è un altro procedimento dirimente che è all’attenzione della Corte costituzionale che si occupa invece di stabilire se il supporto regionale per questo come per tutti gli altri servizi si configuri come aiuto di Stato. Per cui, venendo meno da un lato il contributo regionale dall’altro la determinazione delle tariffe in funzione dell’autonomia che l’Ente dovrebbe avere nella gestione degli impianti, il piano di risanamento auspicato viene minato dalle fondamenta.
Non decidere – ha aggiunto Ertico – in questo momento significa tuttalpiù procrastinare le decisioni in un sistema invece di somma urgenza con tutte le prossime azioni che questo potrebbe comportare. Esiste il tempo adesso di progettare una riforma strutturata decisiva e definitiva anche perché le imprese in Basilicata, quelle multinazionali, quindi top player, ma soprattutto le numerosissime micro imprese lucane che pure si sono attrezzate per essere sul mercato, hanno bisogno di risposte e non possono più attendere inefficacia e inefficienza.
La situazione debitoria dell’Asi che ho ereditato si attestava ad 80 milioni di euro: in un anno di gestione noi abbiamo documentato l’abbattimento complessivo di oltre 20 milioni di euro con sforzi notevolissimi di carattere gestionale e con un’attenzione puntuale anche al recupero crediti oltre che alla gestione evidentemente patrimoniale. Tutto ciò tuttavia – ha concluso – non è sufficiente proprio perché sembra che l’intero impianto normativo, comunitario europeo e poi quello nazionale, tendino a non recepire più i Consorzi come ente pubblico economico di diritto privato e quindi nell’ambito di una più complessiva normata funzione che diventa pertanto fuori dal tempo”.
Nel dibattito sono intervenuti, oltre al presidente Quarto, Sileo, Giorgetti, Acitoe Braia. Quest’ultimo in particolare ha chiesto che sull’argomento venga audito quanto prima l’assessore al ramo Francesco Cupparo.
Presenti ai lavori, oltre al presidente Quarto (Basilicata positiva), i consiglieri Acito e Bellettieri (Forza Italia), Aliandro e Sileo (Lega), Baldassarre (Idea), Braia e Polese (Italia Viva) e Giorgetti (Movimento 5 stelle).