Volt Matera esprime la più ferma opposizione alla proposta di fusione tra il Consorzio Industriale di Potenza – realtà fallimentare con 80 milioni di euro di debiti – e quello di Matera. Un’operazione pericolosa e inaccettabile, voluta da Braia e Pittella, che cancellerebbe decenni di sacrifici degli imprenditori materani e consegnerebbe il nostro futuro al centralismo potentino.
Perchè diciamo no.
1. Il Consorzio di Potenza è fallito.
– 80 milioni di debiti (Corte dei Conti 2023), gestioni opache, capannoni vuoti (es. Lauria, occupazione al 28%).
– Matera non deve pagare per gli errori altrui.
2. Matera perderebbe tutto
– a prescindere dal luogo fisico della sede, le decisioni sarebbero prese a Potenza, riproponendo per l’ennesima volta lo squilibrio storico tra i due territori.
– Fine dell’autonomia: già oggi Matera subisce disparità in:
– Turismo (70% del turismo lucano, ma solo il 30% dei fondi APT).
– Cinema (80% delle produzioni cinematografiche, ma il 75% dei fondi gestiti da Potenza).
– Sanità (reparti chiusi a Matera, +50% di finanziamenti a Potenza).
– Università (80% dei corsi a Potenza).
Tanto i politici eletti a Potenza quanto quelli eletti a Matera negli ultimi decenni hanno svenduto il nostro territorio. Ora vogliono completare l’opera, togliendoci anche il controllo sul nostro sviluppo. Per questo, il 27 aprile Volt Matera sarà in piazza con Luca Prisco e la coalizione “Matera da Grande” per gridare: “MO BASTA!”