Mercoledì 3 luglio 2013 la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità del decreto “Salva Italia” nella parte che fissa il superamento delle province sulla base dei criteri di popolazione (non meno di 350mila abitanti) e superficie (non inferiore a 2.500 kmq).
Queste le motivazioni dei giudici costituzionali: “Il decreto legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza, è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio”.
La pronuncia arriva in ritardo lasciando sul terreno tutti i problemi sollevati in precedenza e cioè:
• Quali enti intermedi di governo sono da prevedere? Sapendo che in questi ultimi anni c’è stata una vera e propria proliferazione di enti intermedi che non solo hanno appesantito la spesa pubblica regionale e locale, creando sovrapposizioni , conflitti di potere e di competenza amministrativa, moltiplicando di fatto le disfunzioni della Pubblica Amministrazione ( la Regione Basilicata è maestra in questo campo).
• In quale modo e in quale misura incrementare le aggregazioni tra comuni partendo dall’assunto che l’attuale legge che dovrebbe incentivare le aggregazioni dei servizi è sostanzialmente fallita?
• Come devono essere affrontate le differenze tra le specifiche dinamiche sociali ed economiche che caratterizzano un determinato territorio regionale, anche e soprattutto alla luce di sedimentazioni storiche che in una regione come la Basilicata ad identità debole diventano fondamentali?
Tutte questioni rimaste aperte. Per questo per la FPCGIL il danno provocato dal precedente governo è grave.
Oggi il governo annuncia un disegno di legge costituzionale per il definitivo superamento delle province superando il giudizio di incostituzionalità. Bisogna che capisca che se non si vuole rimanere a livello di buone intenzioni o di una mera operazione di facciata, occorre che si parta dalle funzioni e dai servizi da garantire al paese. Compito delle riforme istituzionali è quello di garantire l’equilibrio complessivo del sistema altrimenti non avrebbero senso. Il sindacato ha sempre spinto in questa direzione. Questo è il terreno su cui devono agire anche i politici lucani affinché vengano salvaguardate le specificità delle due province della Basilicata, Regione ad identità debole.
Vito Maragno, segretario generale FP CGIL
Lug 05
Che faccia di bronzo questi amministratori provinciali rovina della nostra cara Lucania vergogna dell’Italia intera, se vi è rimasto un pizzico di buon senso e di pudore, domani mattina non presentate in via ridola, non osate più toccare i soldi dei cittadini!!!!