Il premier Giuseppe Conte ritornerà in Basilicata lunedì 8 febbraio e Antonietta Settembrino in rappresentanza del Coordinamento Policoro Futura ricorda al massimo rappresentante del governo nazionale che fino ad ad oggi la fascia jonica, quella del Metapontino, non ha usufruito degli investimenti stanziati dal Governo nazionale per lo sviluppo della Basilicata, in particolare per quanto riguarda la realizzazione delle infrastrutture. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Settembrino (Policoro Futura): “Se Cristo si è fermato ad Eboli, noi che colpa ne abbiamo?”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Il Premier Conte ritorna in Basilicata dopo la visita per l’inaugurazione di Matera capitale europea della cultura 2019.
Lunedì sarà a Potenza ed incontrerà i 131 sindaci della nostra regione per esporre le linee guida sul programma di investimenti a favore della Basilicata.
Con molto rammarico, noi di Policoro Futura dobbiamo prendere atto che la fascia Jonica o “Metapontino”, quasi sempre ignorata dalla Regione Basilicata a scapito di altre più fortunate aree, sino ad oggi non ha usufruito degli investimenti stanziati dal Governo nazionale per lo sviluppo della Basilicata, in particolare per quanto riguarda la realizzazione delle infrastrutture.
D’altronde, sembra che venga confermata la tratta ferroviaria Matera -Ferrandina tra le opere inserite da RFI nei principali interventi d’Italia ed inserita la possibilità di realizzare un prolungamento della linea ferroviaria che collega Matera alla Puglia, ma nulla si registra, se non in termini di mere intenzioni, per la realizzazione di collegamenti tra il Metapontino ed il resto d’Italia.
La nostra zona rischia di essere nuovamente dimenticata nonostante la necessità di sostenere lo sviluppo del settore turistico, commerciale ed agro – industriale e di conseguenza dei nostri imprenditori.
E’ da tempo ormai che la fascia Jonica, da sempre motore trainante dell’economia Lucana, dell’agricoltura e del turismo, vive in una sorta di isolamento causato anche e soprattutto dalla carenza di vie di comunicazione.
La linea ferroviaria che ci collegava alla Puglia ed alla Calabria è stata soppressa e l’aeroporto più vicino risulta essere Bari.
La mancanza di collegamenti tra i principali snodi ferroviari, ha influito e tutt’ora influisce negativamente sul progresso commerciale della nostra zona, nonostante questa rappresenti un punto nevralgico per la crescita del turismo lucano, con il 56% delle presenze totali in Basilicata e il 52% dei posti letto disponibili in Regione.
Non è più il tempo per l’attesa, per cui ora auspichiamo che si inizi a perseguire una improrogabile politica di sviluppo omogenea per tutta la Basilicata, cosa che sino ad oggi non si è verificata.
Pertanto, con l’auspicio che possa fare meglio dei suoi predecessori, nel nostro piccolo chiediamo al Premier Conte – ed al Governo centrale – di favorire, con lo stesso impegno che hanno mostrato in altri settori, specifica attenzione alla fascia Jonica, territorio fondamentale per lo sviluppo della regione e volano economico dell’intero mezzogiorno.
D’altronde, se Cristo si è fermato ad Eboli, noi che colpa ne abbiamo?