Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una proposta di legge sulle “Disposizioni in materia sanitaria”. Il provvedimento ha lo scopo di bloccare le azioni di recupero avviate dalle aziende sanitarie nei confronti dei medici dopo l’iniziativa della Corte dei Conti, che nei mesi scorsi aveva contestato la legittimità di alcune indennità assegnate ai medici con l’accordo integrativo del 2008 (per condizioni di disagio, uso dell’auto propria, guardia medica pediatrica), e dopo la conseguente decisione del governo regionale che ha sospeso quelle indennità.
Con le nuove norme, proposte da tutti i gruppi consiliari e fatte proprie dalla quarta Commissione sulla base di una iniziativa di Galante (Ri) e Pace (Gm), si stabilisce che “fino all’approvazione della deliberazione della Giunta regionale n. 347/2017, le indennità aggiuntive di cui all’art. 35, comma 1 dell’Accordo integrativo aziendale approvato con la deliberazione della Giunta regionale n. 331/2008, sono da intendersi riconosciute in quanto correlate ai servizi resi da tutto il personale medico operante nel settore delle prestazioni assistenziali della medicina convenzionataa garanzia del miglioramento e dell’integrazione dell’assistenza medica ai cittadini”.
Le indennità in questione “si intendono finalizzate alla remunerazione di particolari e specifiche condizioni di disagio e difficoltà in cui vengono rese le prestazioni sanitarie al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza”. In attuazione di questa norma (emendamento di Rosa approvato dall’Aula) “non si da attuazione alle procedure per il recupero nei confronti dei medici di continuità assistenziale che hanno percepito le indennità”.
Nel dibattito che ha preceduto il voto sono intervenuti i consiglieri Napoli, Galante (Ri), Pace e Romaniello (Gm) e il presidente della Regione Pittella.