Sulla questione dei contratti derivati sottoscritti dalla Regione nel 2006, la Giunta regionale, anche sulla base dei pareri tecnici acquisiti, ha deciso di proporre al Consiglio regionale la “non percorribilità dell’azione di nullità dei contratti dinanzi al giudice inglese; l’ipotesi transattiva con Ubs Limited per la chiusura anticipata del contratto ed il contestuale ristoro di buona parte dei costi impliciti; l’ipotesi di citazione in giudizio di DexiaCrediop per responsabilità extracontrattuale dinanzi al giudice di Potenza”. E’ quanto prevede una delibera della Giunta regionale (la n. 1227/2017), che ieri nella prima Commissione permanente, su richiesta del consigliere Perrino (M5s), è stata illustrata dal dirigente generale del Dipartimento Programmazione della Regione Elio Manti e dai consulenti Domenico Gaudiello ed Enzo Faro.
Il 3 maggio il Consiglio regionale aveva approvato all’unanimità una risoluzione che impegnava la Giunta a valutare “di esperire ogni azione giudiziale utile per la declaratoria di nullità dei contratti in derivati sottoscritti dalla Regione Basilicata in data 30.06.2006 con gli istituti di credito ‘Dexia Credit Op’ e ‘UbsInvestiment’, con azione di ripetizione di indebito oggettivo ex art. 2033 del Codice civile ovvero per la rifusione in favore della Regione Basilicata di tutti gli importi pagati alle banche a titolo di differenziale negativo prodotti dallo swap nel corso della durata del rapporto”. Con lo stesso documento si impegnava inoltre il governo regionale “in via subordinata, ad avviare tutte le azioni giudiziarie più efficaci a salvaguardia degli interessi pubblici della Regione Basilicata”, e ad “intraprendere inoltre azioni legali anche in virtù del pronunciamento dell’Unione europea sulla “manipolazione dei tassi Euribor avvenuta fra il 2005 e il 2008”.
Nel corso delle audizioni è stato chiarito che, essendo competente la magistratura inglese per questo tipo di contratti, emergono forti perplessità in merito alla possibilità di esercitare l’azione di nullità “considerato che i contratti derivati risultano conformi alla normativa al tempo vigente”. L’unico possibile elemento di nullità deducibile dinanzi al giudice inglese riguarderebbe la mancata previsione, nella documentazione contrattuale, della facoltà di recesso, ma tale violazione potrebbe risultare inapplicabile nel caso di specie. Da non trascurare in questo caso anche gli ingenti costi legali per sostenere un eventuale procedimento.
Le consulenze hanno inoltre evidenziato la presenza di “costi impliciti” (cioè, è stato spiegato, il margine che la banca mette sull’operazione) “nell’ordine di circa 2,5 milioni di euro e il doppio ruolo di advisor e controparte contrattuale rivestito dalle banche”, elementi che consentirebbero un’azione di responsabilità precontrattuale nei confronti delle banche davanti al tribunale italiano competente per territorio, cioè quello di Potenza. Ma mentre Ubs Limited “ha manifestato il proprio interesse ad una chiusura anticipata dell’operazione” proponendo di riconoscere alla Regione un ristoro di 800 mila euro sui costi impliciti di sua competenza, pari a 1,2 milioni di euro, DexiaCrediop non ha fino ad ora avanzato proposte circa l’estinzione anticipata.
C’è poi la questione della “manipolazione dei tassi Euribor”, che come ha ricordato Perrino è al centro di procedimenti giudiziari in corso dopo che la Corte di giustizia europea ha sancito la responsabilità di alcuni operatori. Una delle due sentenze riguardanti questa materia non è stata ancora pubblicata e chi ha avviato azioni risarcitorie – ha spiegato –non può ancora pienamente difendersi.Su questo punto la relazione tecnica presentata dalla Giunta esclude che ci sia la possibilità di procedere.
Dopo l’illustrazione i consulenti della Giunta hanno interloquito con i consiglieri, rispondendo ad alcuni quesiti di carattere tecnico. Sono intervenuti Napoli, Benedetto, Galante, Perrino e il presidente Lacorazza. Al termine della riunione la Commissione ha ribadito la necessità che la Giunta, nell’ambito delle sue funzioni, adotti tutti gli atti che ritiene necessari, chiamando al tempo stesso il Consiglio regionale ad assumere le decisioni che gli competono.
Oltre al presidente dell’organismo, Piero Lacorazza, hanno partecipato alla riunione i consiglieri Vito Giuzio, Vincenzo Robortella e Achille Spada (Pd), Antonio Bochicchio (Psi), Gianni Rosa (Lb-Fdi), Giuseppe Soranno (Pp), Gianni Leggieri e Giovanni Perrino (M5s), Giannino Romaniello (Gm), Francesco Mollica (Udc), Nicola Benedetto e Michele Napoli.