Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale, torna ad occuparsi del contributo concesso dalla Regione alle famiglie con bimbi o altri membri della famiglia allergici al latte vaccino le quali, per tale motivo, sono obbligate ad acquistare il pregiato e costoso latte d’asina.
Contributo per l’acquisto di latte d’asina. Solo un produttore di Lauria ne ha beneficiato.
Alla fine dello scorso mese di agosto avevamo presentato un’interrogazione per saperne di più su un particolare contributo, sconosciuto ai più: il contributo per l’acquisto di latte d’asina, per il quale la Regione ha stanziato per il 2013 una somma di 20.000 euro.
Si tratta del contributo concesso alle famiglie con bimbi o altri membri della famiglia allergici al latte vaccino le quali, per tale motivo, sono obbligate ad acquistare il pregiato e costoso latte d’asina. L’erogazione del contributo è lasciato ad una mera autocertificazione da parte dell’allevatore.
In altre parole, una famiglia che necessita di latte d’asina, a prescindere dal reddito e da una qualche certificazione medica, si presenta dall’allevatore ed acquista il latte di cui abbisogna, rilasciando all’allevatore stesso un’autocertificazione comprovante la quantità di latte ricevuto. L’allevatore poi si fa rimborsare dalla Regione il valore del latte venduto.
Già questo procedimento desta dei legittimi dubbi. Chi certifica che la famiglia ha necessità di acquistare latte d’asina? Chi certifica che l’allevatore ha venduto proprio quella quantità di latte? Non si sa. Il contributo è rilasciato con priorità a famiglie in stato di bisogno? No. A ciò si aggiunga che non ci sono mai stati bandi o avvisi che lo pubblicizzassero. Per questo motivo solo chi sapeva della sua esistenza, sia esso allevatore o famiglia, ha potuto accedervi.
Abbiamo dunque chiesto quante sono le famiglie che hanno avuto accesso a questo contributo nel 2013 e quanti e quali allevatori hanno beneficiato dei 20.000 euro stanziati, denunciando che la procedura per ottenere il rimborso non fosse proprio trasparente.
La risposta dell’Assessore Ottati ha confermato questi nostri dubbi. Infatti, le famiglie che hanno beneficiato di questo contributo sono state, in tutta la Basilicata, solo otto. E dei due allevamenti autorizzati alla produzione di questo pregiatissimo latte, solo uno ha ottenuto il contributo. L’allevatore in questione ha, quindi, usufruito dell’intero contributo di 20.0000 euro.
Avevamo chiesto anche i nominativi degli allevatori produttori di latte d’asina e di chi tra essi aveva beneficiato del contributo. Su queste domande l’Assessore ha tralasciato di rispondere. Tuttavia, essendo la nostra una piccola Regione ed essendoci solo due produttori di latte d’asina nel 2013, possiamo affermare, salvo smentita degli interessati, che il ‘fortunato’ allevamento si trovi nell’altrettanto ‘fortunata’ (perché oggetto di molte ‘attenzioni’ regionali) zona di Lauria, patria del Presidente della Regione. Ai lettori le dovute considerazioni.
L’Assessore ci ha promesso, comunque, che per il prossimo anno verrà fatto un avviso per permettere a più famiglie e a più allevatori di accedere al contributo.