Pietro Simonetti, componente Tavolo Nazionale anticaporalato/Ministero del Lavoro: “L’incontro di oggi a Potenza è stata buona occasione per fare il punto sull’attuazione del Piano triennale di lotta al caporalato ed al lavoro sfruttato in Basilicata.
Occorre dire che l’azione di prevenzione e’contrasto realizzato nella nostra regione ha ottenuto un primo risultato con il forte aumento delle assunzioni regolari dei lavoratori agricoli che sono passati dai 22.000 del 2020 agli attuali 34.000 che sicuramente saranno di piu’a fine anno.
Le attività dell’Ispettorato del Lavoro e delle Forze dell’ordine, specialmente nelle aree del Bradano e del Metapontino hanno inciso il nella tutela del lavoro tenuto conto che 52% degli assunti sono di nazionalità’estera mentre sono diecimila i lavoratori che provengono da altre regioni.
Il Prefetto di Potenza Claudio Verde e la responsabile nazionale della gestione del Pon Legalità Valentina D’Urso hanno avuto modo di sottolineare, assieme all’assessore Francesco Fanelli, lo stato di avanzamento dei progetti relativi ai nuovi Centri Stabili di Venosa e Gaudiano che assieme a quello di Scanzano e Palazzo assicureranno circa 700 posti per i lavoratori agricoli.
Dall’incontro e’emerso specialmente nell’intervento del Procuratore Francesco Curcio l’importanza del rispetto della dignità di migliaia di lavoratori che sono nella condizione vulnerabilità per l’effetto delle pratiche illegali e di sfruttamento.
Abbiamo ringraziato, nel corso dell’incontro, l’Ispettorato Nazionale del lavoro, quello del Sud e di Potenza e Matera per l’impegno e’l’esito del contrasto al lavoro nero ed al caporalato evidenziando l’esigenza che occorra lavorare per attuare pienamente da parte della Regione e dei gestori gli interventi Su. Pr. Eme in corso in Basilicata a partire dal Bradano dove i caporali stanno attuando una nuova strategia per accaparrarsi il trasporto degli stagionali e nel Metapontino dove l’intervento di accoglienza stenta prendere corpo.
“Il contributo del lavoro stagionale in Basilicata risulta essere fondamentale. Vanno, dunque, tutelati i diritti e migliorate le condizioni di vita e di lavoro di tutti coloro operano nelle nostre campagne”. Lo ha detto il vicepresidente e assessore alle Politiche agricole e Forestali, Francesco Fanelli, intervenuto questa mattina, nella “Sala Inguscio” della Regione Basilicata, al convegno “Il lavoro stagionale in agricoltura”, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dall’Autorità europea del lavoro (ELA), dall’Ispettorato nazionale del Lavoro e dalla Regione Basilicata, nell’ambito della campagna europea per i diritti dei lavoratori stagionali transfrontalieri.
Al convegno erano presenti e sono intervenuti, tra gli altri, il procuratore distrettuale della Repubblica di Potenza Francesco Curcio, il prefetto di Potenza Annunziato Vardè, il direttore dell’Ispettorato interregionale del lavoro del Sud Renato Pingue e la consigliera di parità Ivana Pipponzi.
“Non nascondiamo le enormi difficoltà riscontrate negli anni rispetto alle attività messe in piedi riguardo ai sistemi di accoglienza dei migranti – ha affermato il vicepresidente Fanelli – anche alla luce del contrasto al fenomeno del caporalato. La Regione Basilicata ha aderito ai progetti P.I.U. Su.Pr.Eme. e Su.Pr.Eme. Italia, attivando una serie di misure per l’integrazione socio-lavorativa dei migranti e di prevenzione e contrasto allo sfruttamento del lavoro in agricoltura, attraverso la promozione di interventi interistituzionali coordinati e il rafforzamento della cooperazione tra i diversi attori a livello nazionale e locale”.
Dall’apertura del centro di accoglienza di Palazzo San Gervasio nella struttura regionale “Ex Tabacchificio”, che è stato ampliato e ristrutturato, all’attivazione di misure di sorveglianza sanitaria nelle aree del Vulture-Melfese e del Metapontino, alla promozione di servizi di mediazione linguistica e culturale, accoglienza, vigilanza, animazione e sostegno ai soggetti lavoratori migranti stagionali, attraverso il coinvolgimento dei soggetti del Terzo settore.
“Ritengo che per migliorare sempre più il sistema organizzativo di questo processo – ha concluso Fanelli – sia importante il costante aggiornamento dei database anagrafici nazionali e territoriali, la mappatura dei territori a rischio sfruttamento lavorativo in agricoltura, l’offerta di soluzioni di trasporto dignitose e il rafforzamento del ruolo delle attività di vigilanza e controllo”.
Set 21