Dopo un acceso dibattito, il Parlamento il 19 giugno 2024 ha approvato in via definitiva la riforma sull’autonomia differenziata, doverosa attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, norma che è stata inserita con la riforma del titolo V Cost., mediante la Legge costituzionale n. 3 del 2001 e che da oltre 20 anni necessitava di attuazione. L’art. 116 terzo comma della Costituzione prevede per le Regioni a statuto ordinario la possibilità di chiedere allo Stato “forme e condizioni particolari di autonomia”, in altri termini la gestione diretta su determinate materie, ossia quelle elencate dall’articolo 117.
Se ne è discusso a Viggiano in un partecipato convegno organizzato dall’associazione “MedinLucania”.
Sull’autonomia – ha evidenziato Giuseppe Giuzio, Fratelli d’Italia tra i relatori dell’evento – bisogna avere una posizione non ideologizzata ma valutare concretamente le opportunità che la stessa può offrire alle regioni che vorranno eventualmente chiedere competenze ulteriori. La premessa d’obbligo è quella secondo la quale le regioni che in seguito all’approvazione dei c.d. LEP (livelli essenziali delle prestazioni) dovessero decidere di chiedere maggiore autonomia nulla toglierebbero alle regioni che decidessero di fare il contrario.
Il testo uscito dalla commissione, ha ribadito il dirigente Meloniano, risulta molto più equilibrato e tutelante di alcuni principi imprescindibili per Fratelli d’Italia ovvero: l’unità nazionale, la coesione territoriale e sociale, il finanziamento delle Regioni più in difficoltà anche se non firmano le intese, il coinvolgimento del Parlamento. Scompare definitivamente ogni riferimento al criterio della spesa storica, dovranno essere preventivamente calcolati i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) su tutto il territorio nazionale.
Trasferire materie – continua Giuzio – e corrispondenti risorse a quelle Regioni in attuazione del “principio di sussidiarietà”, vuol dire anche responsabilizzare la politica di fronte ai cittadini e ai territori. E’ una possibilità data alle Regioni che vorranno richiederla e, soprattutto, che dimostreranno di meritarla, non è, però, un problema per le altre, infatti, i meccanismi di solidarietà restano invariati.
L’autonomia – conclude il dirigente di Fratelli d’Italia – è la sfida per far crescere i territori: più autonomia meno costi, più efficienza istituzionale, si tratta di un’opportunità anche per la Basilicata per tornare competitivi.