L’effetto negativo del gioco d’azzardo patologico sui giovani e lefamiglie: questo il tema dell’incontro svoltosi a Venosa, presso l’Istituto di istruzione superiore “Ernesto Battaglini” e che ha visto la presenza di Andrea Costantino, autore del libro “Ludopatia. La debolezza della volontà”, Luisa Rubino, presidente A.Ge Basilicata, Giusi Pietrafesa, psicologa e psicoterapeuta, Francesco Mollica, consigliere regionale. Ha moderato i lavori la giornalista Angela Desario.
Quelli di Claudio Martino, dirigente scolastico e di Tommaso Gammone, sindaco di Venosa, non sono stati saluti di rito. Nelle loro parole “la sfida ad un problema di gravità assoluta, sfida da condurre in interazione con le famiglie, i genitori, la scuola e le istituzioni”.
I lavori del convegno hanno visto la presenza costante degli alunni del Battaglini, nella fattispecie la IV A e IV B dei Servizi commerciali guidati dalle docenti Anna Minutiello e Maria Grazia Petraccone, con una serie di intermezzi fatti di proiezioni, lettura di poesie e scritti e, soprattutto, arricchiti dall’emozione per il ricorso ai momenti topici della storia di Andrea Costantinoautentico testimone di una vicenda di gioco d’azzardo patologico.
Nel chiudere i lavori, il consigliere regionale Francesco Mollica, ha sottolineato “come sia importante il ruolo di ogni soggetto e associazione sociale per debellare quello che è diventato un problema di gravissima rilevanza ed è da tener presente nell’ambito della rete che si va costruendo il ruolo della Chiesa.Come Consiglio regionale – ha detto – abbiamo inteso mettere in campo il progetto per la prevenzione e la lotta al gioco d’azzardo patologico, in collaborazione con le scuole e vogliamo proseguire su questa strada avendo esaurito solo il primo step di un programma più esauriente e complessivo. Per la lotta alla ludopatia è stato fondamentale un primo incontro voluto dalla Caritas a Tricarico, lo scorso aprile, che ha portato anche alla ferma volontà di ribadire con forza i contenuti della legge regionale 30 del 2014 e che ha sicuramente bisogno di ulteriori aggiornamenti e rivisitazioni tenendo ben presente l’importanza dell’art.5 che parla di una nuova informazione sanitaria laddove esistono i luoghi per il gioco d’azzardo.I dati raccolti in questi anni in merito al fenomeno in Basilicata sono davvero raccapriccianti e i numeri dimostrano come il Gap rappresenti la terza industria italiana per fatturato. Occorre, quindi continuare il progetto partendo proprio dai risultati e dai veri report che incoraggiano ad andare avanti in sinergia con i vari attori operanti sul territorio. La Regione Basilicata prevede un finanziamento di mezzo milione di euro da dividere per le due province, finanziamento fino ad ora servito essenzialmente alla cura. Diviene altresì fondamentale il momento della prevenzione e in questo riveste un ruolo importante l’intera società”.
“Tre – ha continuato Mollica – sono i problemi essenziali: quello etico che vede una platea numerosa di giocatori in Basilicata, quello politico che riguarda il problema della povertà causata dal gioco d’azzardo e che purtroppo conduce a migrazioni di massa, quello economico che consiste nel germi della povertà che si mutano in episodi di rivolta.Fondamentale la fondazione dell’Osservatorio regionale stabilito con la legge del 2014 ed il Programma “Guadagnare Salute Basilicata.Il decreto Balduzzi, inoltre, ha riconosciuto l’importanza di inserire la ludopatia tra le dipendenze trattate dai Livelli essenziali di assistenza (Lea) con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cure e riabilitazione rivolte alle persone affette da patologie di gioco compulsivo. Oltre alla stretta connessione in rete, divengono essenziali le azioni di informazione e di inversione di tendenza con una sola ed importante preoccupazione, quella che tutti siano interessati a debellare il fenomeno senza scaricare colpa alcuna”.
“Le persone giungono sempre al momento giusto nel luogo in cui sono attese”, è con questa frase di Paulo Coelho che il consigliere ha concluso il suo intervento.