Si è tenuto sabato 7 ottobre il coordinamento regionale di Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale. Erano presenti i vertici regionali del partito.
Molti i temi all’ordine del giorno: organizzazione territoriale, preparativi per i congressi provinciali per l’elezione dei grandi elettori per il prossimo congresso nazionale che si terrà il 2 e il 3 dicembre prossimi a Trento.
L’elezione dei grandi elettori avverrà in due giornate: il 4 novembre prossimo a Matera e ilsuccessivo 25 novembre a Potenza. In concomitanza si svolgeranno anche le elezioni per i vertici provinciale e regionali di Gioventù Nazionale Basilicata.
La discussione sulla necessità di una maggiore organizzazione territoriale si è imposta alla luce dei numerosi tesseramenti di questi mesi. Molti cittadini e movimenti civici hanno deciso di aderire a FdI-AN, mossi dalla consapevolezza che, ad oggi, è il partito che dimostra coerenza negli atteggiamenti e nei contenuti dell’azione politica.
Sono state analizzate le linee guida politiche nazionali così come tracciate nella giornata conclusiva di Atreju 2017.
Lotta alle lobbies, all’evasione fiscale, alle politiche dei contentini; provvedimenti per il welfare e per lo sviluppo di imprese e territori; ambiente e sanità.
Ma come prima, il nuovo programma di FdI-AN sembra tracciato sulle esigenze della Basilicata, sottomessa delle lobbies del petrolio.
Nel discorso conclusivo della Meloni, il Presidente del partito ha affermato che i bonus voluti dal Governo di centro sinistra sono il mezzo per rendere ‘schivi’ i cittadini, che questi Governi si sono occupati più di compiacere le lobbies e genuflettersi all’Europa che di tutelare il Popolo italiano.
Il parallelo con quanto diciamo da anni è lampante: il Renzi nostrano cerca di tacciare le coscienze lucane con il reddito minimo, che presto non sarà più sostenibile e che rappresenta un incentivo ‘legalizzato’ al lavoro nero. Chi può pensare che una famiglia viva con 300/400 euro? Molti dei beneficiari, per non perdere il misero sussidio, saranno costretti a lavorare in nero. Ma a questa classe dirigente non interessa: basta ottenere qualche consenso in più. Non è sviluppo. È voto di scambio legalizzato.
Siamo allo sbando. E solo una svolta che riporti i Lucani nell’agenda politica potrà salvarci.
Non ci aspettiamo che questo avvenga con il Governo Pittella. E, parafrasando quanto ha ben detto Giorgia Meloni, non avverrà neanche con chi ha governato con loro.
Solo un centrodestra credibile ed alternativo potrà risollevare la Basilicata. Da sempre auspichiamo e lavoriamo perché chiunque non si riveda nella scellerata politica che ci ha portati sul baratro dell’estinzione e del sottosviluppo si unisca.
Lanciamo un appello affinché si lavori, sin da oggi, aprendo a tutti quei lucani che sono stufi del centrosinistra e non credono nell’incoerenza di Grillo; senza commettere gli errori del passato e imbarcare i soliti trasformisti in cerca di ‘ripulirsi’ la reputazione.