Sono 41 i casi di contagio da Coronavirus registrati nel polo specialistico riabilitativo Fondazione Don Carlo Gnocchi di Tricarico, in particolare 15 operatori sanitari e 26 pazienti. Riportiamo di seguito la nota inviata dai Consiglieri comunali di Cristianamente riprendiamo a dialogare in cui si contestano le ultime dichiarazioni rilasciate dal Ministro della Salute, Roberto Speranza. Di seguito la nota integrale.
I consiglieri del gruppo Cristianamente riprendiamo a dialogare, Melfi, Mangiamele, Di Dio e Dema hanno assunto la decisione di interessare direttamente e formalmente il Ministro della Salute Roberto Speranza della leggerezza e superficialità con cui si sta affrontando l’emergenza da Covid-19 a Tricarico.
Dopo il video messaggio di Bardi che ci rasssicurava che “sto valutando, sto esaminando, sto vedendo” arriva ieri questo scambio telefonico fra il presidente della Regione in cui si trova il comune focolaio che, percentualmente in relazione al numero di abitanti, è quello più numeroso d’Italia, e niente meno che il Ministro della Salute, il lucano Roberto Speranza. E ci dovremmo sentire risollevati, rinvigoriti addirittura contenti di questo incontro telefonico. Hanno discusso del “modello di organizzazione ospedaliera” che sarebbe come discutere dei massimi sistemi dell’universo per capire come si avvita un bullone. Discutere di un modello di organizzazione ospedaliera oggi, a 42 anni dalla istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, dopo svariate riforme con cui si è rimodulata la sanità, affidandola alla gestione delle Regioni e sottomettendola al solo criterio della economicità che non sempre, anzi quasi mai, è stato coniugato con il criterio della efficienza. E Speranza, nel giorno in cui pare sia stato toccato il picco dei contagi (105.000) non aveva altro da fare che parlare di un modello di organizzazione ospedaliera in una regione in cui la rete ospedaliera è stata progressivamente ridimensionata fino ad annullarla, adesso Speranza, da ministro, suggerisce a Bardi, che di questa regione Basilicata non conosce neppure la struttura geomorfologia, della “necessità di puntare sul rafforzamento dei servizi territoriali”: ma hanno capito, reciprocamente, di cosa stavano parlando? E soprattutto: perché questa telefonata non se la sono fatta almeno due mesi fa? E perché il presidente Bardi, dal suo insediamento ad oggi, oltre che a reclutare dirigenti extra-regione non ha pensato anche alle realtà territoriali che è stato chiamato ad amministrare? E perché ancora, sia Bardi che Speranza, cosa gravissima ai limiti dell’indecenza, continuano a comportarsi come se l’emergenza sanitaria sia solo una ipotesi alquanto remota? E poi, nello specifico, noi tricaricesi dovremmo addirittura inchinarci perché ministro e presidente hanno posto la massima attenzione al focolaio di Tricarico: e che cosa significa? Che ce ne facciamo della loro attenzione quando qui servono azioni concrete, personale e strutture attrezzate per gestire l’emergenza, per bloccare e spegnere il focolaio, per tutelare la comunità dei cittadini di Tricarico e dei paesi limitrofi implicati nel focolaio della don Gnocchi? Non ci servono messaggini o telefonate quotidiane di autorevoli esponenti della politica regionale e nazionale che si informano sullo stato di salute dei tricaricesi: questi atti galanti non hanno alcun senso se non si è in grado ora di salvare il territorio e se non si è stato in grado prima di proteggerlo. Quindi basta con questi scambi di cortesie istituzionali alternate a imperiosi proclami di determinazione e forza. Server agire e agire subito perché, qualcuno, molti sembrano non averlo a mente, alla don gnocchi, che è un centro riabilitativo, non un ospedale con reparti di medicina generale o di malattie infettive, ci sono 18 malati Covid-19, che ci sono 15 operatori, fra Tricarico e i comuni viciniori, che hanno contratto in quella struttura ma hanno condotto una normale vita sociale finché la situazioni non è stata conclamata. E qui si continua a fare telefonate, dirette, interviste e quant’altro senza assumere la benché minima iniziativa seria e adeguata alla gravità della situazione.