I Consiglieri comunali di Cristianamente riprendiamo a dialogare di Tricarico hanno inviato una lettera al Ministro della Salute, Roberto Speranza, per segnalare la situazione in cui si trova da due settimane il paese di Tricarico. Di seguito la nota integrale e la risposta ricevuta dal vice ministro Sileri.
In data 3 aprile 2020, come avevamo annunciato, abbiamo inteso coinvolgere direttamente il Ministro della Sanità, dott. Roberto Speranza, circa la situazione con cui Tricarico, zona rossa da due settimane, si trova a dover “convivere” con l’emergenza COVID-19. Le nostre richieste erano le seguenti:
1. sollecitare l’attivazione dell’unità COVID presso l’ospedale distrettuale di Tricarico, come stabilito dalla deliberazione del direttore generale dell’ASM, n. 314 del 26 marzo 2020;
2. intervenire perché si proceda nella immediatezza a sanificare l’intera struttura del polo don Gnocchi e del contiguo ospedale distrettuale, poiché le due strutture sono in stretto collegamento anche in ingresso;
3. intervenire immediatamente per ripristinare la funzione propria del polo don Gnocchi, che è una struttura, convenzionata, di eccellenza per la riabilitazione ma che si è trasformata in un parcheggio per un numero elevato di ammalati Covid, presumibilmente sovraesposti a causa dei fattori età e comorbilità;
4. disporre, sulla scorta di valutazioni tecnico-scientifiche, a quali procedure sia più giusto e conforme sottoporre i cittadini di Tricarico e dei comuni viciniori dove il contagio si va gradualmente estendendo stante la positività di operatori della don Gnocchi residenti fuori Tricarico.
Abbiamo ricevuto risposta, per ora, dalla segreteria del vice ministro Pierpaolo Sileri, che ringraziamo per essersi interessato al nostro caso.
Di seguito la risposta inviata dal Viceministro Pierpaolo Sileri
Egr. dott. Melfi,
in merito alla Sua richiesta si rappresenta quanto segue.
Nello specifico, si rimanda a quanto già riportato nella circolare DGPROGS prot. n. 7865 del 25 marzo u.s. sui ricoveri ospedalieri e, in particolare:
a) è necessario identificare prioritariamente strutture/stabilimenti dedicati alla gestione esclusiva del paziente affetto da COVID-19, tenuto conto che le attività precipue sono legate alle malattie infettive, assistenza respiratoria e terapia intensiva. Parimenti, è necessario individuare altre strutture ospedaliere da dedicare alla gestione dell’emergenza ospedaliera NON COVID (patologie complesse tempodipendenti).
b) qualora sul territorio regionale esistano ulteriori strutture ospedaliere che non sono direttamente coinvolte nella rete COVID-19, né in quella emergenziale NON COVID, queste ultime possono essere utilizzate per contribuire ad attività necessarie (es. raccolta sangue), nonché per la riprogrammazione dell’attività assistenziale nei confronti di pazienti che non possono interrompere il percorso di cura, con prestazioni dirette ovvero con monitoraggio da remoto (es. attraverso strumenti di telemedicina).
c) solo in casi eccezionali, laddove non risulti possibile la separazione degli ospedali dedicati alla gestione esclusiva del paziente affetto da COVID-19 da quelli NON COVID, i percorsi clinico-assistenziali e il flusso dei malati devono, comunque, essere nettamente separati.
Cordiali saluti,
Viceministro Pierpaolo Sileri