I Consiglieri comunali di Centrosinistra al Comune di Potenza, Bianca Andretta, Angela Blasi, Roberto Falotico, Francesco Flore, Angela Fuggetta, Rocco Pergola, Pierluigi Smaldone e Vincenzo Telesca in una nota contestano la scelta del sindaco Guarente di chiedere al Ministro Speranza la revoca della zona rossa nel giorno in cui a Potenza si registrano altri 43 casi positivi da Coronavirus. Di seguito la nota integrale.
È opportuno ricordare al Sindaco Guarente che egli fa parte, fin dalla sua costituzione, dell’Unità di Crisi Regionale chiamata ad affrontare l’emergenza Covid. Appare davvero singolare (e quanto mai inopportuno) che il primo cittadino del capoluogo di regione, nel giorno in cui a Potenza si registrano altri 43 cittadini positivi, si preoccupi di chiedere un’interlocuzione al ministro della Salute per revocare la Zona Rossa.
Posto che altri sindaci di questa regione (giustamente) stanno ponendo degli interrogativi di opportunità alla Giunta Regionale e al governo, la situazione della città di Potenza, in questa fase, non permette purtroppo allentamenti delle restrizioni e polemiche strumentali. Tra l’altro il Sindaco Guarente e il Presidente Bardi dovrebbero far parte della stessa area politica (o no?), oltre che lavorare insieme all’interno dell’Unità di crisi regionale. Ciò premesso, è serio pensare che Guarente non sia stato informato preventivamente dell’intenzione di Bardi di promulgare l’ordinanza di ratifica della Zona Rossa già quattro giorni fa?
Se fosse così, vorrebbe dire che saremmo in presenza di un dilettantismo Istituzionale senza precedenti.
Apprendiamo, tra l’altro, delle capacità tecnico scientifiche in materia di emergenza sanitaria del Sindaco Guarente, il quale si è sentito addirittura in dovere di suggerire al governo quali attività dovrebbero restare aperte e quali no. Nei giorni scorsi, questo atteggiamento a dir poco supponente ha condotto il nostro primo cittadino a non rendersi conto dell’esplosione dei contagi nelle scuole e a non intervenire con il tempismo necessario.
Ad ogni modo, Guarente la smetta di utilizzare l’emergenza per fare propaganda e dia risposte immediate ai cittadini.
Il contagio dilaga senza controllo in città e la campagna vaccinale procede a rilento.
I Gruppi di maggioranza al Comune di Potenza Antonio Di Giuseppe, Gianmarco Blasi, Michele Napoli, Massimiliano Di Noia, Fabio d’Apoto Ilaria Telesca replicano ai Consiglieri comunali di Centrosinistra Bianca Andretta, Angela Blasi, Roberto Falotico, Francesco Flore, Angela Fuggetta, Rocco Pergola, Pierluigi Smaldone e Vincenzo Telesca. Di seguito la nota integrale.
Ricordare che il Sindaco Guarente fa parte dell’unità di crisi regionale costituita per l’emergenza Covid era il solo modo che l’opposizione aveva per contestare l’iniziativa promossa dal primo cittadino in merito alla richiesta di revoca della zona rossa. Un pretesto che ha fatto dimenticare alla minoranza il ruolo e le responsabilità che un Sindaco ha nei confronti della sua comunità senza discriminazione alcuna.
La supponenza attribuita al Sindaco Guarente per aver invitato il Ministro Speranza a rivalutare gli indicatori che hanno portato alla chiusura totale di un’intera regione è da rimandare al mittente, soprattutto se, la sinistra nella sua miopia, non si è resa conto, non solo che la proposta è stata avanzata da gran parte dei sindaci del territorio, ma che la stessa mira a salvaguardare anche i tanti titolari di attività commerciali che, a causa di questa situazione, rischiano di perdere tutto innescando un effetto domino per l’economia del capoluogo di regione. Ciò che il nostro Sindaco ha chiesto è stato quello di ripensare ad una decisione di portata generalizzata che, non tenendo conto dell’aumento dei contagi per singoli territori, ha colpito tutti senza distinzione alcuna. La sinistra che con tanta facilità condanna questa posizione è la stessa che non mostra coraggio nel chiedere al Ministro Speranza il perché non ha previsto, per regioni con densità abitative come la nostra, un piano vaccinale che, per così dire prioritario rispetto al resto del paese, avrebbe consentito nel giro di pochi mesi l’immunizzazione di tutti.
Anziché stare a fianco ad un Ministro che ha mostrato più volte le proprie debolezze nella gestione di questa emergenza, perché non provare, per una volta, a stare accanto alla propria gente invocando la necessità, manifestata da molti lucani, di accelerare con l’approvvigionamento delle dosi, anziché scadere sempre nella becera critica politica senza mostrare la benché minima volontà di contribuire fattivamente ad aiutare la nostra terra ad uscire dall’emergenza. Chiedere questo, significa mettere in discussione il Ministro potentino che, per quanto ancora c’è da fare, sta commettendo, al pari dell’ormai sostituito commissario Arcuri con la questione del reperimento degli strumenti di protezione individuale e della creazione dei posti di terapia intensiva negli ospedali italiani, errori che possono essere evitati se e solo se Roma, anche in questo caso, decidesse di adottare una posizione di discontinuità con il passato. Difronte all’ inerzia mostrata in più occasioni dalla sinistra noi ci siamo fatti portavoce del grido d’aiuto della nostra gente; noi invochiamo, in mancanza di un’ inversione di rotta da parte del governo nazionale, che sia la regione a muoversi, in piena autonomia, nel reperire le dosi di vaccino necessarie per il territorio attraverso la creazione di una task force che sia in grado, l’Austria insegna, di interloquire direttamente con le case farmaceutiche nella definizione dei quantitativi e nella determinazione dei tempi di consegna .
Noi siamo quelli che cercano in ogni modo di restituire, il prima possibile, la tranquillità agognata da tanti; tutto questo mentre la sinistra continua ad allenarsi con le solite chiacchiere da bar.