Coronavirus, Consigliere regionale Cifarelli (PD): “Codificare la procedura dell’app Immuni”. Di seguito la nota integrale.
Questa mattina, insieme al Consigliere Pittella, ho presentato una interrogazione indirizzata al Presidente della Regione Bardi e all’Assessore alla Salute Leone su come la task force regionale anticovid, costituita lo scorso gennaio, abbia codificato la procedura dell’app IMMUNI in modo da offrire ai cittadini che hanno scaricato l’app informazioni chiare e precise su cosa fare in caso di possibile contagio.
L’app IMMUNI, voluta fortemente dal Governo nazionale, è stata creata proprio per avvertire gli utenti che hanno avuto contatti a rischio, di un potenziale contagio e di conseguenza isolarsi e seguire i protocolli sanitari territoriali previsti.
Finora la diffusione di IMMUNI è stata molto bassa. Le Regioni del centro-nord superano il 10% della popolazione , al Sud la diffusione è ancora più scarsa. Si pensi che in Sicilia IMMUNI è stato scaricato dal 5,4% della popolazione ed in Basilicata solo dal 7,9%.
Diversi sono i motivi di questo mediocre successo. Tra questi viene evidenziata la sfiducia nei confronti della capacità di coordinamento complessivo, più precisamente sulla codificazione della procedura dell’app IMMUNI in caso di contagio (potenziale o conclamato), diversa da regione a regione.
Pertanto, con l’auspicio che questa app possa essere utilizzata da più cittadini possibile, ritengo sia doveroso informare i lucani se e come la task force regionale abbia o meno codificato la procedura dell’app IMMUNI in modo da ottimizzare la funzione propria dell’app, contribuire al contenimento della epidemia e assicurare un mappatura del rischio la più ampia possibile.