Il gruppo consiliare Cristianamente riprendiamo a dialogare in una nota contesta richiama il sindaco di Tricarico, Vincenzo Carbone, ai suoi doveri istituzionali in questa fase di emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus.
Ebbene sì, egregio sindaco di Tricarico, dobbiamo renderle onore: è riuscito a superare la gloria di Schettino. Aveva annunciato e chiamato a raccolta i cittadini, “stay tuned” per la diretta Facebook mandata sul profilo istituzionale del comune di Tricarico, con un bel quadro su una altrettanto bella parete di sfondo, ma senza la bandiera d’Italia e il gonfalone che dessero il segnale che a parlare non era un cittadino qualunque bensì un sindaco. Noi consiglieri di minoranza del C. R. D., purtroppo, siamo ancora convinti che la forma sia sostanziale al ruolo politico ed istituzionale che si ricopre. Dunque questa diretta pensavamo fosse per aggiornare la nostra comunità sulla situazione emergenziale che la nazione sta vivendo, sul clima di spaesamento che anche noi tricaricesi stiamo avvertendo pesantemente, con un cambio radicale delle nostre abitudini, dei nostri incontri nei locali di svago, nei nostri crocicchi di conversazione sotto l’orologio o dinanzi alla cappella di S. Pancrazio. Aspettavamo che ci annunciasse che domani si provvederà alla sanificazione delle strade, che ci aggiornasse sul numero e sull’esito dei controlli fatti dalle forze dell’ordine, polizia municipale compresa, che ci rendesse noto il numero delle persone che sono rientrate nel nostro territorio dalle altre regioni (ormai tutte protette) e su come stessero svolgendo la quarantena casa. Forse ci aspettavamo tutte queste informazioni perché, a dirla tutta, da quando è cominciato questo periodo buio (primo DPCM del 26 febbraio 2020) non abbiamo avuto il piacere di sentire la sua voce o di vedere la sua persona dispensare anche solo una parola ai suoi concittadini, in maniera diretta o via social. Abbiamo visto, questo si, una qualche ordinanza firmata digitalmente, ovvero a distanza. Invece abbiamo visto altri sindaci, della nostra regione e delle altre, alcuni anche dalla loro abitazione privata perché ahimè COVID positivi, intervenire quotidianamente, anche più volte, per comunicare con i cittadini da loro amministrati, talvolta anche in maniera informali, per dare forza, coraggio e una parvenza di serenità ai cittadini del loro Comune. Perché il sindaco, soprattutto nei piccoli paesi, diventa quasi una persona di famiglia che sta vicino ai vari componenti della stessa soprattutto nei momenti di difficoltà; e in questi giorni noi tricaricesi ci siamo sentiti orfani e abbandonati da lei che è sempre presente: ora che sono sospesi i campionati di calcio di tutte le categorie, non c’è nemmeno più l’occasione quindicinale della domenica per indossare la sciarpa rossoblu. Per non dire, poi, che il Sindaco è a capo della protezione civile nel comune che amministra, e almeno per rispetto alla divisa non può demandare tutto al COC. Purtroppo anche questa volta, sindaco, ha perso l’occasione di mostrare la sua levatura politica: ha abbandonato la nave alla prima goccia d’acqua nella stiva, ed ha preferito tenere un discorso condito di offese ed aggressioni al gruppo consiliare di minoranza, reo di averle sollevato un problema (amianto e differenziata) che è cominciato per Tricarico ben prima che il coronavirus facesse la sua nefasta comparsa in Cina. Tuttavia il senso di responsabilità ed il rispetto delle istituzioni ci impongono, ora più che mai, di scendere in campo a sostegno di tutte le iniziative che la situazione emergenziale richiede: totale disponibilità del C. R. D. a sostegno dell’operato della Protezione Civile.