“Non è con l’assistenzialismo che l’Italia potrà ripartire. Per questo il Reddito Universale non è la soluzione. Superata questa fase, dove è giusto distribuire gli aiuti ai più bisognosi e tutelare le nostre imprese, che siano piccole o grandi, bisognerà partire da una politica che deve concentrarsi sul ridare dignità alle persone, puntando sul lavoro, come scritto anche nella nostra Costituzione.
Quindi non solo nessuno deve perdere il lavoro, ma dobbiamo incentivare le imprese per incrementare la richiesta di occupazione.” E’ quanto dichiara il Deputato del gruppo Misto, Gianluca Rospi, che aggiunge: “Dobbiamo avviare un processo di rigenerazione e innovazione della Pubblica Amministrazione, mediante un ricambio generazionale e per questo dico assumiamo i giovani. Cambiamo inoltre il paradigma delle politiche di sviluppo: non più la finanza al centro dello sviluppo economico ma la qualità della vita umana.
Tutto questo non significa Reddito Universale, ossia assistenzialismo generalizzato e dignità calpestate, ma l’avvio di politiche economiche dove l’obiettivo non è la ricchezza e il potere ma il benessere dei cittadini, attraverso un nuovo welfare più inclusivo, più attento ai bisogni della gente e più sostenibile verso la nostra Casa Comune. È compito di noi politici rimboccarci le maniche e preparare fin da subito un cronoprogramma per far ripartire la nostra amata Italia in sicurezza.
Partiamo dai cantieri edili, dalla filiera ad essi collegata e da tutte quelle lavorazioni in ambienti aperti e areati meno a rischio, dove è naturalmente compito dello Stato garantire le giuste precazioni (mascherine, guanti, ecc.)”. Poi la conclusione dell’On. Rospi con un riferimento al codice degli appalti: “È necessario snellirlo, così i cantieri possono ripartire senza intoppi, e perché, sburocratizzando il sistema autorizzativo, le imprese possono ricominciare con più facilità. Penso che dopo la Settimana Santa potremmo già pensare di far ripartire questi settori e dovremmo pertanto farci trovare pronti”.
Mar 30