“Attendevamo l’ordinanza del Presidente Bardi che, pur giudicando come un atto utile, andrebbe integrata con una direttiva esplicativa.” É il commento dei consiglieri regionali del Pd, Roberto Cifarelli e Marcello Pittella, in merito al divieto imposto di entrata e di uscita dalla Basilicata.
“Chi per casi di urgenza o necessità entra in regione – continuano i consiglieri – va indirizzato verso percorsi di sicurezza a tutela di sé e degli altri. Non é pensabile affidare solo ai sindaci e alle forze dell’ordine il controllo, ma sollecitiamo all’unità di crisi che si riunirà oggi un meccanismo di ascolto e di censimento di questi cittadini. Condividiamo e sosteniamo – aggiungono Cifarelli e Pittella – il documento che i sindaci hanno inviato a Bardi in tutti i suoi punti. Anzitutto nella richiesta di una maggiore condivisione nella Unitá di crisi.
Non é pensabile che i primi cittadini, come pur accaduto nei giorni scorsi, vengano al corrente solo in ritardo della presenza di contagi nel proprio comune, ma é il momento che la catena istituzionale inizi a funzionare correttamente.
E a seguire – continuano i consiglieri – le misure sul sociale, con particolare riferimento agli indigenti ed incapienti. C’è infatti, chi restando a casa non ha le risorse economiche per fare la spesa. Quel pezzo di societá – dicono – non può essere abbandonato, ma vanno messi in campo subito strumenti di sostegno, anche attraverso le associazioni che da sempre se ne occupano. E a tal proposito, sarebbe necessario che la Regione proceda con il pagamento delle mensilità tanto per i Tis quanto per i beneficiari del reddito minimo di inserimento.
Ribadiamo ancora all’indirizzo del Presidente Bardi la nostra richiesta di sospendere i tributi regionali per tutto il 2020 o di verificarne il totale azzeramento.
Infine, ma non da ultimo, come sollecitato più volte negli scorsi giorni, siamo in attesa di essere ricevuti dalla task Force per dare il nostro contributo di idee soprattutto per l’organizzazione della macchina sanitaria in questo momento di emergenza, rilevandone ancora delle criticità. L’unitá invocata – concludono Cifarelli e Pittella – ha bisogno di atti conseguenti e condivisione, anziché del silenzio e noi siamo convinti di una convocazione ad horas.”