“In un momento in cui, anche per effetto della quarantena, il prezzo del petrolio cala vertiginosamente come mai nella storia, sarebbe il caso di pensare a una sostanziosa riduzione della benzina e del gasolio, che in Italia mantiene costi esorbitanti, soprattutto per via del labirinto di imposte che gravano su di essi, a differenza di altri paesi europei come la Germania. Per questo con il senatore Martelli abbiamo presentato un’interrogazione ai Ministri Gualtieri e Patuanelli. Non si tratta certo di pretendere il pieno gratis, ma ci sembra doverosa e corretta una riduzione dei prezzi in un momento così delicato.”
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, che assieme al senatore Carlo Martelli ha presentato un’interrogazione ai ministri dell’Economia e delle Finanze e dello Sviluppo economico sul tema della riduzione del prezzo dei carburanti.
“Il prezzo del petrolio nel mondo – spiegano i senatori – cala vertiginosamente. Alla Borsa di New York, per la prima volta nella storia, il prezzo del greggio WTI è andato sotto lo zero, a meno 37,63 dollari al barile. E questo nonostante di recente i principali produttori di petrolio (OPEC+) abbiano stretto un accordo per contenere la produzione, con un taglio di 9,7 milioni di barili al giorno. Ma ridurre l’offerta non è bastato evidentemente a compensare il calo della domanda. Tutto questo però non si sta traducendo, soprattutto in Italia, in una contrazione dei prezzi della benzina e del gasolio. Sappiamo bene che a gravare sul prodotto finale sono diversi costi, quali la raffinazione e lo stoccaggio, ma soprattutto le tasse, che nel nostro paese si traducono in numerose accise (circa 17) e nell’IVA al 22%. Per questo chiediamo al Governo quali iniziative intenda prendere per evitare che il prezzo del carburante continui a essere tra i più alti in Europa e per fare in modo che le imposte non gravino in maniera così pesante sui prezzi alla pompa, prevedendo l’eliminazione di almeno alcune delle accise”.