Coronavirus, intervento di Giuseppe Santochirico (PD San Mauro Forte). Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
In queste ore è difficile parlare di speranza, ma è necessario farlo. È evidente che stiamo attraversando una crisi profonda, una crisi della civiltà, sarebbero i fatti a dichiararmi spergiuro se dicessi che a breve tutto passerà, occorreranno ancora molti mesi.
Tuttavia è in periodi come questo che si avverte il bisogno di rispolverare i manuali di storia, come molti hanno fatto, ormai siamo tutti edotti del parallelismo della pandemia odierna con la “peste nera” raccontata dal Boccaccio o con la “peste del ‘600” di manzoniana memoria, ma dovremmo anche sapere che a questi periodi di declino sociale sono sempre conseguiti attimi di gloria per la civiltà umana;
oggi occorre essere vigili e lungimiranti affinché possiamo vivere da protagonisti il futuro.
Dalle numerose immagini di queste settimane oltre a tanto dolore e tanta angoscia traspare la ripresa di valori che la nostra civiltà aveva accantonato, lo vediamo tramite la determinazione di medici e infermieri che lottano contro il virus nelle corsie degli ospedali, la solidarietà di molti Stati che ci inviano aiuti fondamentali, la fermezza dei tanti volontari della Protezione Civile e delle forze armate.
La pandemia ha permesso anche una riconciliazione sociale favorendo la vicinanza tra classe politica e popolo, tramite il lavoro incessante del Governo nazionale, dei governi regionali, di sindaci e amministratori instancabili.
Il nostro affetto e la nostra premura devono andare ai tanti anziani che vivono le nostre comunità, sono i primi ad essere esposti al virus, la nostra società deve farsi carico dei propri padri, occorre prendere sulle spalle Anchise, emulando Enea padre delle nostre origini, e lasciare questo insegnamento a Iulo che teniamo per mano.
Ai tanti giovani che hanno intrapreso le videolezioni va il nostro augurio di un proficuo cammino scolastico anche se telematico.
Per amore dei nostri padri, dei nostri nonni e di tutti quanti noi abbiamo il dovere etico e morale di rimanere a casa.
Solo cosi, citando Dante celebrato lo scorso 25 Marzo, potremo ritornare “a riveder le stelle”.