Il cittadino di Montalbano Jonico, Leonardo Rocco Tauro, ha inviato una lettera aperta al governatore lucano per sollecitare interventi utili a favorire la ripresa economica e sociale della regione Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Sig. Presidente Liberi la nostra Regione !
Sig. Presidente chi le scrive è un cittadino lucano, sopra ogni cosa.
Poi un elettore e militante politico e di partito, che nel suo piccolo sì è anche impegnato nelle scorse elezioni, direttamente, perché che lei potesse guidare la nostra regione.
La prego, in una drammatica fase della vita della nostra regione, ( e nostra nazione), di voler far valere tutte le sue prerogative di Capo di una regione.
La tregenda sanitaria cui stiamo assistendo, con alcuni nostri corregionali che l’ hanno pagata duramente con la propria vita , altri che sono in questo momento tra la vita e la morte, altri ancora alle prese con la stessa malattia; altri con tutte le difficoltà economiche che devono ora trovare la loro giusta dimensione e rispetto.
Provvedimenti legislativi nazionali , reiterati, confusi e perniciosi, che abbiamo dovuto sopportare per grande senso di responsabilità, adesso si scontrano malevolmente con il buon senso, e con la necessità che la nostra regione debba tornare a marciare.
Che i cittadini possano beneficiare nuovamente dei propri diritti e della libertà sanciti dalla nostra Carta costituzionale, in particolar modo agli 1, 2 e 13.
Che le imprese, tutte e nessuna esclusa, possano riprendere da subito, non da domani, la propria attività.
Due mesi di sospensione e blocco, non sono molti, forse, ma che hanno avuto la forza di mettere in spaventosa difficoltà migliaia di imprenditori di tutti i settori, professionisti di ogni ordine e grado. Lavoratori autonomi e artigiani. Lavorati precari, e quelli a tempo determinato ed indeterminato.
Una vastissima platea che deve fare i conti di come giungere a percepire, in questo periodo, un reddito dignitoso, che permetta di sfamare i propri cari e fare fronte alle proprie obbligazioni nel tempo assunte. Riconoscendo alla sua amministrazione un elevato impegno anche in queste dure settimane, per alleviare la tragica situazione di migliaia di famiglie lucane.
Di fronte a tutto questo scenario drammatico, solamente per usare un eufemismo, si avvalga in modo deciso dei suo poteri di Condottiero di una regione, come previsti dalla nostra Carta.
Anche contestando, se è il caso, e credo che mai come in questo momento lo è, le disposizioni nazionali.
Le leggi vanno sempre e comunque rispettate, ci hanno insegnato…
Ma anche questo assunto, che non può essere fideistico, trova un limite insuperabile quando va a scontrarsi con le libertà e la possibilità di operare dei cittadini.
Perché valori supremi e non negoziabili.
Né potrebbe nascere in noi alcun senso di colpa.
Perché ci troviamo di fronte ad una serie di decreti, che oltre a tutti gli altri difetti, non hanno nemmeno il pregio della chiarezza.
Dove un parlamento, sede della volontà popolare, è stato gravemente e pericolosamente del tutto esautorato in tutte queste difficili settimane.
Con un Esecutivo nazionale che, anziché rapportarsi con esso, si lascia guidare e condizionare dai cosiddetti super tecnici, in un campo drammaticamente difficile per propria natura, dove nemmeno i premi nobel per la medicina, e sparsi per il mondo, sono tra loro concordi ad oggi su origine, diagnosi e prognosi di questa contagiosa malattia virale.
Presidente Bardi, Lei è stato un uomo d’azione, e un generale integerrimo.
Ascolti il grido di dolore di decine di migliaia di lucani.
Dei quali tantissimi sono anche cattolici, credenti e praticanti, e che hanno chiuso loro finanche le chiese.
Sino ad ora i numeri dei contagiati, per nostra fortuna, e con l ‘aiuto del Signore, non sono massicciamente elevati, a chiara dimostrazione dell’alto senso di responsabilità messo in atto dai nostri corregionali.
E lo saranno, a maggior a misura, anche successivamente al reintegro delle libertà personali e operative.
Liberi da subito la nostra terra e i suo abitanti dall’ operare “eccessivo” di gente che difetta anche della semplice legittimità per ciò che sta, malamente, facendo.
La storia Le darà ragione.
Con i più cordiali saluti.