I Consiglieri comunali di Potenza Bianca Andretta, Angela Blasi, Roberto Falotico, Francesco Flore, Angela Fuggetta, Rocco Pergola, Pierluigi Smaldone, Vincenzo Telesca hanno inviato una lettera aperta al Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi per affrontare nel modo migliore l’emergenza Coronavirus. Di seguito la nota integrale.
Stimato Presidente Bardi,
Thomas Adams ha detto che nessuno arriva in Paradiso con gli occhi asciutti. Probabilmente è così. Non possiamo, però, consentire che siano versate lacrime di persone innocenti. Donne e uomini che hanno chiesto aiuto, magari anche urlando, ma sono stati ignorati da chi, oggi, ha responsabilità di governo. Ci rivolgiamo a Lei, Presidente, perché occorre dare una svolta nella gestione di quest’emergenza epocale che, in primis come cittadini, siamo chiamati ad affrontare.
Non si vuole far polemica. Non si intende contestare alcunché. Non è questo il tempo per abbandonarsi a sterili conflitti. Tuttavia, è arrivato il momento in cui, con l’umiltà e l’onestà intellettuale che caratterizzano le persone di valore, la massima autorità regionale prenda una decisione indispensabile. Non siamo rimasti fermi, a guardare. Sicuramente ci sono professionisti che, mettendoci anima e corpo hanno provato con tutte le loro forze a mettere in campo le misure e gli sforzi organizzativi necessari per far fronte al dilagare del contagio da Covid-19.
Nella convinzione che ognuno abbia fatto quanto nelle proprie possibilità, dobbiamo però riconoscere che ciò non è bastato e, verosimilmente, non basterà…
Torniamo, pertanto, a ribadire la nostra convinzione: occorre cambiare rotta, prima che sia troppo tardi. Oggi più che mai, noi tutti siamo chiamati a mettere in un angolo (almeno per un po’) l’accesa dialettica politica, gli scontri istituzionali, la voglia di decidere tutto con la propria testa, a volte legittima.
Solo pochi giorni fa, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che ci saremmo trovati davanti a una sfida di questa portata. Ma la realtà è dura e potrà essere affrontata solo se si accetterà di attribuire una parte consistente dei poteri organizzativi e dispositivi, in capo ad un commissario coordinatore dotato delle competenze, della dedizione e del temperamento necessari, affiancato da uno staff epidemiologico adeguato.
Abbiamo sentito parlare tanto della task force, indubbiamente costituita da professionisti di chiara fama e di comprovata esperienza. Sarebbe però da superficiali non riconoscere che qualcosa non ha funzionato in maniera ottimale. E, in questa fase, a chi ha l’onere di prendere decisioni che investono i cittadini e la loro salute, la superficialità non è concessa. E non ci sarà perdonata.
Buon lavoro.