Tiziana Pirretti, Consigliera comunale di Ferrandina e coordinatrice di Alleanza per il territorio: “Tamponi e risultati. Il valzer delle versioni discordanti dalla mattina alla sera”. Di seguito la nota integrale.
Sento il dovere di pretendere chiarezza dalla Giunta regionale per tutta la comunità lucana in nome e per conto dell’intero gruppo che mi onoro di coordinare, Alleanza per il Territorio, che non ha mai smesso di occuparsi e di vigilare sulle questioni sociali e politiche che stanno più a cuore ai territori.
In queste ultime ore in Basilicata si è assistito ad un valzer degno del ballo delle debuttanti: si è iniziato lunedì con il chiarimento sull’ordinanza numero 20 del 29 aprile 2020, a firma del Capo di Gabinetto del Presidente Bardi, Fabrizio Grauso, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata, in merito all’obbligatorietà dei tamponi da eseguire per chi rientra nella nostra regione.
Inizialmente la Regione Basilicata aveva fatto sapere che chiunque rientrasse doveva comunicarlo alle autorità competenti, sottoporsi a tampone ed osservare quattordici giorni di quarantena.
Lunedì la precisazione che di fatto smentisce quanto prima affermato.
Cosi arriviamo a martedì quando, dalla Task Force regionale comunicano con l’aggiornamento delle ore 12, la positività di quattro persone del comune di Tolve e quattro del comune di Anzi.
Tutto regolare? Neanche per sogno. In serata arriva, attraverso le parole del primo cittadino e senatore Pasquale Pepe, la notizia che gli otto positivi delle due città del potentino sono in realtà negativi e quindi incappati in un errore da parte dell’istituto che ha analizzato i primi tamponi, ripetuti poi dal centro di Venosa.
Tralasciando l’aspetto tragicomico di queste vicende, resta l’amarezza per delle lacune comunicative e di gestione che non accennano a colmarsi nonostante siano trascorsi sessanta giorni dall’inizio dell’emergenza.
I lucani vogliono e devono avere chiarezza, competenza e completezza delle informazioni per non alimentare ulteriori ansie e paure che già l’isolamento sociale ed i problemi economici incutono.
Il cambiamento tanto auspicato e sbandierato con l’avvento della nuova amministrazione regionale di fatto non c’è stato e la situazione emergenziale in cui tutto il Paese si trova, non ha fatto altro che mostrare dei limiti evidenti di mancata sintonia nell’adottare i provvedimenti e comunicarli ai cittadini lucani.
Dall’ospedale da campo donato dal Qatar, fermo a Tito Scalo e che non si sa dove allestire, alle incongruenze delle ordinanze, fino a giungere alle falle di una task force che vede in prima linea per la maggior parte professionisti campani. Un altro schiaffo in faccia ad una terra che ha da sempre esportato eccellenze in Italia e nel mondo in vari settori.