Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dai Consiglieri regionali Carlucci, Leggieri e Perrino.
In seguito a quanto denunciato dalla testata giornalistica on line “Basilicata 24”, abbiamo rivolto un’interrogazione al Presidente della Giunta Regionale, al fine di conoscere la realtà dei fatti, in relazione al presunto ricovero di una ragazza proveniente da fuori regione presso il reparto di fisiopatologia respiratoria dell’ospedale “San Francesco di Paola” di Pescopagano.
Ad una prima analisi, sembrerebbe un ordinario episodio di cronaca ospedaliera, ma a destare preoccupazione è l’eventualità che questo tipo di ricovero sia avvenuto in piena contravvenzione delle disposizioni nazionali e regionali in materia di contrasto al Covid-19.
Sembrerebbe, infatti, che questa ragazza, sia stata ricoverata senza alcuna urgenza presso l’ospedale di Pescopagano, su libera iniziativa del medico del reparto di fisiopatologia respiratoria. L’aspetto più grave della vicenda è che pare che la paziente non sia stata sottoposta a pre-triage, per un preliminare accertamento della negatività al Covid-19.
Dunque, provando a ricostruire i fatti, sembrerebbe che una paziente sia stata ricoverata, in data 11.04.2020, presso il reparto di fisiopatologia respiratoria dell’ospedale di Pescopagano, presumibilmente per una difficoltà respiratoria (che è uno dei possibili sintomi di infezione da Sars-Cov-2), senza essere stata sottoposta ad alcun tampone. A questo si aggiungerebbero altre due criticità: parrebbe che in quel reparto si registri un’elevata presenza di anziani esposti al pericolo di infezione e che la stessa paziente sia stata dimessa, in data 20.04.2020 senza – ancora una volta – essere sottoposta ad alcun test molecare per accertare la negatività al Covid-19.
Qualora i fatti fossero andati davvero in questo modo, allora saremmo in presenza di una grave violazione dei protocolli previsti in questa fase di emergenza. Violazione esacerbata dal rischio a cui sarebbero stati esposti tanto i degenti all’interno della struttura ospedaliera quanto tutto il personale sanitario. Questa maldestra procedura di ricovero, infatti, pare aver creato un certo malumore proprio tra gli utenti dello stesso ospedale, pazienti e medici. A inasprire gli animi e ad accrescere i sospetti, poi, ci sarebbe anche la misteriosa “scomparsa” del referto delle dimissioni delle ragazza, su cui pare siano già intervenuti i carabinieri del N.A.S.
Riteniamo sia di prioritaria importanza agire con la massima cautela e nel pieno rispetto delle norme previste.
Per questo, qualora quanto denunciato corrispondesse al vero, abbiamo chiesto di conoscere il motivo per cui una ragazza proveniente da fuori regione sia stata ricoverata presso il nosocomio “San Francesco di Paola” di Pescopagano, senza alcuna comprovata urgenza. Abbiamo chiesto, poi, di conoscere la verità sulla presunta mancata somministrazione del tampone, in entrata e in uscita dall’ospedale, e, infine, maggiori informazioni circa la presunta sottrazione del referto di dimissioni.
Chiediamo al Presidente Vito Bardi e all’Assessore Regionale competente di fare luce su questa fosca vicenda, per chiarezza nei confronti dei cittadini e per una doverosa rassicurazione del personale sanitario e dei pazienti ricoverati presso l’ospedale di Pescopagano. Mai come in questo momento, le istituzioni devono garantire tutela e affidabilità.