“Dall’intervento della Ministra Bellanova sembrerebbe che in Italia l’agricoltura goda di ottima salute, con migliaia di provvedimenti e con una serie di attività e di fondi che rendono questo comparto economico quasi il Bengodi dell’economia nazionale. Mi permetto di smentirla: non è così. L’agricoltura italiana, come abbiamo affermato in più occasioni dal suo insediamento, ha una serie di criticità irrisolte che si porta dietro da vent’anni. Con i pannicelli caldi, le deroghe e le proroghe, che abbiamo visto nei provvedimenti e nelle misure varate dal Governo, non andiamo da nessuna parte”.
Lo ha detto il senatore Saverio De Bonis, membro della IX Commissione Agricoltura, intervenuto oggi in Aula a seguito dell’informativa della ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova sulle iniziative di competenza del Mipaaf per l’emergenza Covid-19.
“La ministra – continua il senatore – pensa di risolvere tutti i problemi con una regolarizzazione massiccia degli immigrati, dimenticando che il vero caporalato è quello che affligge i produttori agricoli, schiavizzati da un sistema neoliberista che ha distorto la formazione dei prezzi. Noi siamo stati gli unici a dimostrare in che modo si formano i prezzi in agricoltura. Lei è al corrente delle nostre attività, ma finora nulla ha fatto per restituire dignità ai produttori agricoli. Forse la ministra Bellanova ha un ricordo nostalgico della sua attività sindacale, ma mi viene il sospetto che non abbia mai messo piede in un’azienda agricola e non sappia che cosa significhi gestirne una. Le consiglio quindi di recarsi periodicamente in queste aziende, facendosi accompagnare da sindacati e organizzazioni che non invitino a concentrare nelle mani di pochi i Centri di assistenza agricola (CAA), per la distribuzione dei nostri fondi comunitari. Non si faccia ingannare da alcuni sindacati, che vorrebbero monopolizzare anche il settore dei servizi”.
“Oggi – aggiunge De Bonis – ci sono migliaia di aziende agricole che sono in sofferenza e che da questo Governo non hanno ricevuto alcuna attenzione. Ci sono oltre 600.000 ettari di terreno abbandonato in Italia, ma il nostro Governo continua a tollerare importazioni dal resto del mondo di derrate alimentari contaminate, per le quali vigono dei divieti che non vengono rispettati. Non è corretto illudere i consumatori facendo credere che la nostra politica agricola garantisca prodotti salubri e che i controlli fatti dall’ICQRF siano efficaci. La Ministra deve dirci se i regolamenti comunitari hanno davvero un valore in Italia. Uno degli ultimi regolamenti sul glifosato, approvato nel 2016, ha fissato dei divieti, recependo il principio di precauzione; ma le navi attraccano nei nostri porti, appellandosi a un regolamento del 2013, che invece fissa altri limiti. Come mai la Ministra non si è mai preoccupata di approfondire questo tema, nonostante io stesso abbia presentato ben 18 interrogazioni, e nonostante l’art. 153 del Regolamento del Senato reciti ‘Il ministro competente risponde entro 20 giorni all’interrogante che abbia richiesto risposta scritta’? Se vogliamo aiutare davvero il comparto agricolo, dobbiamo iniziare a fare controlli seri; dobbiamo aiutare le imprese agricole in difficoltà; dobbiamo capire che ci troviamo in una situazione da dopoguerra e che l’attività agricola tornerà ad essere centrale. I tanti disoccupati che non troveranno più un posto di lavoro potranno trovare nell’agricoltura uno spazio utile per poter sfamare intere generazioni”.
Infine, si chiede il senatore, “perché la borsa merci di Foggia, chiusa a seguito di un provvedimento del TAR, continua a operare, a falsare i prezzi e a dire che c’è un aumento della domanda mondiale di grano, tale per cui i prezzi sono schizzati, mentre la verità è che non si è mossa una virgola sul mercato del grano? Perché il nostro Governo lascia impuniti i tanti speculatori che si arricchiscono sulla pelle delle nostre aziende agricole?”.
“Per rivolvere davvero i problemi dell’agricoltura – conclude De Bonis – ci vogliono persone competenti, che sappiano cosa significa fare l’agricoltore in Italia. Poiché non ci pare che sinora la Ministra abbia agito in modo incisivo nel nostro settore, forse sarebbe il caso che lasci il timone a chi sa dove mettere le mani. Con la gestione Bellanova rischiamo di tornare al Medioevo dell’agricoltura, non certo all’agroalimentare del futuro di cui vagheggia, con uno scarso principio di realtà, il senatore Renzi”.