Coronavirus, Sindaco di Potenza chiede al ministro Speranza la revoca della “zona rossa”. Di seguito la nota integrale.
“Gentile signor Ministro, comprendo che il balzo repentino dell’indice Rt da 1,04 a 1,51 nella nostra regione ha destato una preoccupazione tale da suggerirLe di dichiarare per due settimane la Basilicata ‘zona rossa’, con il conseguente blocco totale delle attività economiche non essenziali. Vorrei, però, farLe presente che il dato Rt, confrontato con il numero di tamponi eseguiti quotidianamente, con i nuovi contagiati e con le persone ricoverate in condizioni serie, risulta in contrasto. Le scrivo – prosegue il Sindaco di Potenza, Mario Guarente, in una sua nota inviata al ministro della Salute Roberto Speranza per specificarLe che, nel caso di Potenza, i contagi sono stati riscontrati in gran parte (circa il 30%) nelle scuole, nonché nelle abitazioni private, a causa di comportamenti non corretti. Tengo a ribadire che i contagi non sono stati, al contrario, registrati all’interno delle attività commerciali, che stanno invece subendo ancora una volta, e stavolta ingiustamente, una decisione generalizzata, a mio parere non necessaria, tanto meno indicata a contrastare l’incremento dei contagi in Basilicata, anzi, eccessiva e nuovamente penalizzante per le nostre attività economiche e imprenditoriali, vanificando gli sforzi finora faticosamente prodotti. Per non parlare della stragrande maggioranza della nostra gente che è rispettosa delle regole, ma deve nuovamente accettare una privazione della libertà. Le scrivo, quindi, per chiederLe di revocare la ‘zona rossa’ in Basilicata e di valutare l’opportunità di istituirla, Comune per Comune, in base al numero di contagi registrati. Le chiedo, altresì, per i motivi summenzionati, di immaginare a Potenza l’apertura serale dei ristoranti e di consentire la riapertura delle palestre, almeno per le lezioni individuali. Confidando nel Suo intervento, resto in attesa di Sue determinazioni in merito” termina la sua missiva, che chiude con i saluti di rito.