Il Sindaco di Tursi Salvatore Cosma è pronto a nuovi provvedimenti restrittivi per contenere l’emergenza epidemiologica da Covid-19 alla luce dell’aumento dei casi nella nostra regione nelle ultime ore. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Tante sono state le misure ed i decreti intrapresi dal governo nazionale e dalle autorità locali, ed è apprezzabile e lodevole il lavoro del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e di tutti i Governatori regionali anche se, come spesso accade, si poteva fare di più.
La mia non vuole essere una polemica ma un osservazione di chi vive sul campo, al fianco dei volontari, questa emergenza e quotidianamente si imbatte in cittadini che ancora sottovalutano, come all’inizio abbiamo fatto un po’ tutti, il problema.
Ma ad oggi, continuare in questo atteggiamento non può essere più tollerabile.
Ad oggi, quando il picco dei contagi si presume si raggiungerà nei prossimi giorni e settimane, manca un decreto completo che possa davvero tutelare la nostra salute e quelle delle nostre comunità.
Bisognava, ma si è ancora in tempo, ristringere ancora di più la forbice delle attività aperte solo ed esclusivamente ad alimentari e farmacie. Non si può tollerare la definizione di attività strettamente necessarie edicole, tabacchi, ferramenta, articoli per la casa ed altri che la norma attuale acconsente siano aperte al pubblico, creando di fatto, soprattutto nei piccoli paesi, quegli assembramenti che tanto dobbiamo scongiurare.
Ritengo sia vergognoso mettere a repentaglio la salute di noi tutti per un pacco di sigarette o piuttosto per una vite o altri articoli futili. Bisognava adottare il blocco come è stato fatto in Cina e rispettarlo rigorosamente per consentire al virus di non attecchire più e far riprendere la nostra vita regolarmente nel giro di un mese.
Mi auguro e spero ancora che, nelle prossime ore o nei prossimi giorni, il Presidente Conte o anche il nostro Governatore Vito Bardi, il primo in Italia ad adottare misure stringenti verso l’epidemia Coronavirus, possano integrare le norme già varate con altre più dure e complete per la tutela della nostra salute e della nostra incolumità, mettendo da parte gli interessi economici anche dello Stato, per non vanificare gli sforzi ed i sacrifici di chi quotidianamente combatte sul campo, dalle strade alle corsie di ospedali, questa difficile situazione in cui siamo sprofondati.
Io sono pronto a fare ulteriori ordinanze se non si mette fine a questo scempio. Valide o non valide me le impugnassero e ci vediamo nei tribunali così vediamo se è più importante la vita o i capricci dello Stato.