Rodotà si ferma a 210 nelle quinta votazione per il Presidente della Repubblica mentre prende corpo l’ipotesi di un ritorno di Napolitano, che incassa venti voti nell’ultima tornata. Alle ore 15 la corsa al Quirinale riprende con la sesta votazione. Seguila su SassiTube, lo spazio di SassiLive.it dedicato ai contenuti di youtube.
La matematica non è un’opinione e così a scrutinio in corso i voti raggiunti da Romano Prodi risultano insufficienti per salire al Quirinale e diventare il nuovo Presidente della Repubblica.
Dopo aver accantonato il nome di Franco Marini anche la candidatura di Romano Prodi risulta “bruciata” e servirà quindi la quinta votazione per eleggere il nuovo Capo dello Stato Italiano. Appuntamento in Parlamento sabato 20 aprile alle ore 10.
E tu chi vorresti come nuovo Presidente della Repubblica? Scrivilo nel nostro Sassi-Blog.
Giuseppe Potenza, DC-Libertas. “Preoccupati da confusione PD per ripercussioni in Basilicata
A pochi giorni dal 65esimo anniversario della nascita della DC (18 aprile 1948) quanto sta accadendo per l’elezione del Presidente della Repubblica (qualunque sia la soluzione finale), lo sfaldamento del Pd e le ripercussioni sul quadro politico nella nostra regione dove, ricordiamo, senza alcun plausibile motivo, c’è da mesi una Giunta monca, riattualizzano, come 65 anni fa, la presenza dei cattolici in politica. Sappiamo che non possiamo rimettere indietro le lancette dell’orologio della storia ma, senza alcun sentimento nostalgico, le laceranti divisioni interne al Pd, visibili ad occhio nudo e senza bisogno di lente di ingrandimento anche in Basilicata, ripropongono la necessità, almeno per i cattolici impegnati nella società civile, di individuare il contenitore della buona politica. Dunque, si tratta di prendere atto che il matrimonio innaturale tra ex comunisti ed ex democristiani non è riuscito e che adesso il Pd rischia di trasferire la sua crisi al Paese che continua a chiedere governabilità nazionale come regionale e locale.
Il nostro auspicio è che la guerra tra bande nel Pd non impaurisca il Presidente De Filippo più di quanto lo abbia impaurito la magistratura con l’inchiesta che riguarda le spese dei consiglieri e dei gruppi in Regione e la sentenza di condanna per un candidato assessore. Se infatti tornasse da Roma con le idee ancora più confuse e senza maturare l’indicazione di una nuova giunta di autentico cambiamento di uomini e metodi di governo ne pagheremmo tutti le conseguenze. Del resto in Consiglio il Governatore può contare su una solida maggioranza anche facendo una scelta di esclusione per i posti di assessore. Per noi è rilevante il profilo dei nuovi responsabili politici dei Dipartimenti perché non possiamo permetterci il lusso di perdere altro tempo in strani esperimenti come quello del ricorso a esterni, tecnici, pseudo tecnici ed esperti che siano.
Di fronte alla tentazione molto diffusa del disimpegno e del disinteresse sui temi del bene comune e delle scelte che lo realizzano e governano – è l’indicazione che proviene dal mondo ecclesiale che condividiamo – è necessaria e urgente l’opera educativa delle comunità cristiane affinché solleciti tutti alla partecipazione attiva e responsabile attraverso il contributo ad adeguare il programma che da noi coincide con la fine legislatura regionale. Più che un atteggiamento, un cattolico con responsabilità nelle istituzioni deve spendersi per un progetto di vita. In un momento in cui il perdurare della crisi economica sta generando paure e insicurezze che rendono più fragile il legame tra i cittadini, occorre che la politica sappia elaborare risposte all’altezza della situazione, capaci non soltanto di farci uscire dal periodo di difficoltà, ma di migliorarci. E’ quello che ci attendiamo da De Filippo con un progetto di coraggio, secondo l’attualissimo insegnamento di don Luigi Sturzo: “ Spero che i cattolici riprendano coraggio, senza bisogno di cercare a sinistra alleati infidi né a destra collaboratori malevoli, ma curando di essere se stessi, affrontando le difficoltà che la vita stessa impone”.
“Il relativismo che, con la scusa del rispetto delle differenze, omogeneizza nella trasgressione e nella demagogia, consente tutto pur di non assumere la contrarietà che esige il coraggio maturo di sostenere valori e principi. Il relativismo è, curiosamente, assolutista e totalitario, non permette di differire dal proprio relativismo, in niente differisce dal “taci” o dal “fatti gli affari tuoi”. (Papa Francesco)
Riportiamo di seguito la nota di Mario Lettieri, ex sottosegretario all’Economia nel secondo governo Prodi e invitiamo i lettori di SassiLive ad esprimere il proprio candidato commentando questa notizia nel nostro “Sassi-blog”.
“Per il Paese, la candidatura e l’eventuale elezione di Romano Prodi a Presidente della Repubblica è senza ombra di dubbio la scelta migliore.”
Lo dichiara Mario Lettieri, ex sottosegretario all’Economia nel secondo governo Prodi.
“La storia umana, professionale e politica di Prodi – continua la nota – è garanzia ed equilibrio, competenza ed autorevolezza tali da rappresentare al meglio l’Unità Nazionale e con prestigio, rappresentare l’Italia nel contesto internazionale.
Lo scenario mondiale e la persistente crisi finanziaria e globale, esigono rappresentanze elevate dei singoli Stati e, Romano Prodi – conclude l’ex sottosegretario – è sicuramente la persona in grado di farlo al massimo livello.”
Mario Lettieri, ex sottosegretario all’Economia nel secondo governo Prodi
Prodi ha smantellato l’intero comparto industriale italiano, svendendo a prezzi stracciati, ad amici e speculatori, le più grosse aziende pubbliche italiane.
Prodi ci ha fatto entrare in Europa con l’illusione del progresso e del benessere, rendendoci di fatto più poveri e più schiavi dei diktat dei banchieri di Bruxelles.
E ora il PD ormai allo sbando e con buona parte del M5S che lo voterà, vorrebbe eleggerlo a Presidente della Repubblica?!
NON SCHERZIAMO!
Lettieri, ma per piacere. Non è obbligatorio dare fiato alla propria bocca.
Il servo della Goldman Sachs, l’uomo che ha svenduto tutte le aziende pubbliche italiane per obbedire agli ordini ricevuti sul panfilo Britannia il 2 giugno 1992. Ma che pensi Lettieri, che gli italiani la storia non la conoscono??
pippo me la spieghi che io non la conosco?
sinceramente questo PD non lo capisco…
Perchè non votano Rodotà? cosa c’è che non va in Rodotà?
addirittura candidare mortadella no……veramente non ho parole…. qualcuno spieghi a Gargamella che le partite non si vincono con gli autogol..
Non lo votano Dalema e Renzi con i loro seguaci.
E’ già tutto scritto che sarà Dalema il presidente xchè sia Dalema che Renzi sono i pupazzi di Berlusconi.
Vi ricordo che Dalema ha regalato le TV a Berlusconi e per quest’ ultimo è l’ unico di cui fidarsi.
Non è un caso che Renzi sia andato ad Arcore e che hanno fatto un incontro a Parma pochi giorni fa.
PD FINITO.
CAMBIATE PARTITO O DATE SPAZIO FINALMENTE A RENZI.
Ma scusa, con tutto il rispetto, cosa c’è invece che va con Rodotà?
Diciamocelo e siamo seri, altro che destra e sinistra come dicono ipocritamente i 5stelle ampiamente schierati da una parte, la candidatura di un dinosauro della politica italiana che ha 80 anni suonati e che è in politica dal 1976 rappresenta un cambiamento e una svolta?
Ma di cosa stiamo parlando?!
Di quello che fino a qualche mese fa sosteneva apertamente che Grillo & co. sono un becero movimento populista e che ora tutti proni sono pronti a fargli la corte, candidandolo nientemeno che a Presidente della Repubblica?
Ridicoli tutti compreso chi ha preso il 3% e non conta un cazzo.
Tra l’altro nelle “quirinarie” del Movimento 5 Stelle, alle quali ha partecipato solo qualche decina di migliaia di votanti, Rodotà si è classificato solo terzo dopo Gino Strada e la Gabanelli. Quindi tutto sommato anche per loro è semplicemente, e in parte anche comprensibilmente, un ”meno peggio” rispetto a Prodi, Marini, Amato, D’Alema e compagnia bella… In effetti Rodotà è un dinosauro come dici tu (e io aggiungo anche ex presidente del PDS con pensioni d’oro da parlamentare e prof universitario) ma a sentire il nome dei competitors forse è meglio lui, anche perchè non mi sembra che circolino altri papabili a parte la Cancellieri.
Vabè oggi un Gargamella ormai allo sbando andrà da Re Giorgio Napolitano a chiedergli un altro settennato ma come al solito rimarrà con le pive nel sacco, voleva giusto un’ultima umiliazione prima delle dimissioni definitive.
p.s. Peccato che l’elezione del Capo dello Stato è a scrutinio segreto, vorrei sapere chi è il parlamentare che nello scrutinio di ieri ha scritto sulla scheda ROCCO SIFFREDI. Ah ah ah! Una figura autorevole che rappresenta l’Italia vincente all’estero, immaginate che magnifiche relazioni internazionali con le Prime Ministre scandinave o dell’est europa….
Lo hanno detto quelli del PD nella trasmissione di questa mattina su L’A7: “non voteremo mai Rodota xchè lo ha scelto il M5S sul web”.
Elettori del PD meditate sul vostro voto e a chi lo date.
Il PD non vota per il merito ma solo per poltrona, anzi per salvare sempre il culo a Berlusconi tanto sono 20 anni che sono complici.
La pagliacciata all’italiana si è conclusa con il Napolitano bis.
Il Presidente del governo Monti (dei banchieri e delle tasse).
Ancora una volta Washington ha avuto ragione, tempo fa ci dissero: ci piacerebbe un Napolitano bis.
Il cambiamento, insomma.