Arturo Raffaele Covella, consigliere comunale Venosa Pensa: “Mentre a Roma si vive di propaganda in salsa giallo-verde, gli effetti del decreto in-sicurezza si fanno sentire già nel nostro territorio”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Non appena approvato il Decreto In-Sicurezza fortemente voluto dalla Lega, sono partite le comunicazioni da parte delle Prefetture, compresa la Prefettura di Potenza, con le quali sono state “avvisate” le cooperative e le associazioni che si occupano di accoglienza nella nostra Regione delle nuove previsioni di legge.
“E’ finita la pacchia” direbbe Salvini. Infatti, da ieri donne e bambini con protezione umanitaria ospitati nei centri Sprar, ora si trovano a vivere per strada. Dalla mattina alla sera, nuclei familiari con bambini e donne sono stati lasciati in mezzo ad una strada e sulle comunità locali, sui volontari, sulle associazioni è ricaduto il peso di questa scellerata concezione del mondo e dell’essere comunità.
Ancora una volta, prendiamo atto che i provvedimenti di questo governo razzista pesano sui più deboli e mostrano la totale mancanza di umanità da parte di chi vive sulle ruspe e non con i piedi per terra. Perché se il Ministro Salvini avesse conosciuto un minimo la realtà che riguarda il mondo dell’immigrazione si sarebbe reso conto delle nefaste conseguenze dei suoi assurdi provvedimenti legislativi.
Ma Salvini è Salvini, un personaggio televisivo che ha fatto della propaganda, degli slogan, del becero populismo a sua fortuna politica. A stupire sono gli alleati di Salvini, quelli che dovevano rappresentare un argine alle derive estremiste del ducetto lombardo e che invece stanno assecondando ogni decisione scellerata di questo furbo padano che aumenta il suo consenso elettorale fomentando odio e discriminazione. Un vero peccato che il giallo di questo governo sia ormai diventato una flebile linea impercettibile che abdicando ai propri principi e ai propri ideali sta perdendo identità e rischia giorno dopo giorno di essere fagocitato da più scaltro alleato.
Un peccato che neppure i pochi dissidenti abbiano avuto il coraggio di andare fino in fondo e di intraprendere azioni di reale rottura. Anche questi, compreso il Presidente della Camera, sono complici dei provvedimenti di questo governo e non basta una semplice dichiarazione di contrarietà a lavarsi la coscienza.
Intanto, mentre noi scriviamo e parliamo, i problemi creati dal decreto in-sicurezza restano tutti sul tavolo della politica. Chi si occuperà di quelle donne e di quei bambini che sono costretti oggi a vivere per strada? Su chi cadrà il prezzo della propaganda leghista? E’ più sicuro un Paese in cui si costringono nuclei familiari a vivere in mezzo ad una strada senza alcuna dimora, assistenza, aiuto, azione di integrazione?
Un Paese di questo tipo, oltre ad avere una strana concezione di umanità e di solidarietà, è un Paese che ha una strana idea di sicurezza. Ma soprattutto è un Paese in cui da cittadino amante della Costituzione repubblicana e della dottrina sociale della Chiesa cattolica, mi vergogno di vivere.