Il materano Pio Abiusi commenta la crisi che coinvolge l’attuale Amministrazione Comunale di Matera ripercorrendo le tappe salienti del governo cittadino in carica da circa due anni e dichiara: “De Ruggieri ha rotto il giocattolo!”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione
Dopo i proclami fatti di belle parole il giocattolo messo in campo dal sindaco De Ruggieri con l’armata Bancaleone si è rotto. Chi è stato? Per definizione la responsabilità è di Brancaleone che non è stato in grado di fare amalgama e sintesi. La crisi non esiste da 5 mesi per la mancata risposta ai dissidenti che avevano posto dei quesiti legittimi; in altri tempi quei quesiti si sarebbero definiti “politici” e cioè: ridurre le spese dell’apparato che sono risultate essere circa il triplo di quelle della amministrazione Adduce e tra l’altro niente affatto produttive era un fatto doveroso; ridurre il numero degli assessori perchè non c’erano tante sedie da riscaldare in Comune ed altre cose che per brevità non richiamiamo.La crisi era in atto già da Giugno 2016, da quando l’assessore Selvaggi si dimise, aveva altri impegni che raccontare chiacchiere in Comune; fu la volta di Zoccali ma le sue dimissioni furono estranee alle vicende materane, sembra che la trippa per i gatti non ci fosse; fu la volta di Schiuma che è tornato ai suoi studi dopo che il cambio di passo da lui sollecitato non ha avuto riscontro ed il varo della piattaforma informatica è tornato utile solo a spendere 400 mila euro. L’unica dimissione “politica” è stata quella dell’assessore Antonicelli posta con forza dal gruppo di provenienza unitamente ad altri 4 esponenti del consiglio comunale. Essi si sono visti sbattere la porta in faccia dal Sindaco.Appariva evidente che oltre che a capo dell’armata Brancaleone il Sindaco avesse una scarsa familiarità con la guida della macchina amministrativa ed è così che è andato a sbattere. Come ogni buon automobilista chiama il soccorso che gli offre anche l’auto di cortesia e come è naturale questi servizi extra si pagano. Il PD e l’API si offrono di mettere a disposizione l’auto di cortesia. L’API è quella formazione politica formata da Rutelli scomparsa completamente dalle scene nazionali e locali. Il PD è quel partito dilaniato a livello regionale tanto è che non è riuscito a nominare un segretario regionale dopo la morte di Luongo, le divisioni si sono ulteriormente accentuate con la fuori uscita di esponenti storici avvenuta negli ultimi mesi. In buona sostanza a Matera è rimasto il segretario dimissionario dopo la sconfitta alle amministrative del 2015 ma rientrato nella carica senza più neppure tessere di partito perchè ormai quelle si trovano gratis buttate in discarica. Non è da escludere che il passo che si vorrebbe fare avrebbe grossa rilevanza alle elezioni politiche e regionali del 2018 Cosa hanno da spartire, politicamente, i due gruppi sia di maggioranza, ai quali non è stato chiesto nulla sulla proposta fatta dal sindaco,- di sicuro alcuni sponsor ne sono a conoscenza ma sono quelli che ad onore del vero hanno sempre fatto disastri nella vita amministrativa cittadina e non solo- ed a quello di minoranza che pure era riuscito – in un diverso contesto- a portare Matera a Capitale della Cultura 2019? Non hanno nulla da spartire salvo l’amministrazione delle cose dove la più interessante perchè immediata e sostanziosa è la gestione dei rifiuti e delle pertinenze. Quale è il vantaggio perchè la minoranza partecipi immediatamente alla spartonza e non si passa la palla al commissario fino a novembre? Nessuno! La Fondazione Matera 2019 va avanti da sola con la sua dote di 41 milioni di euro di risorse pubbliche dopo che la Provincia, Unibas e Camera di Commercio non hanno mantenuto fede all’impegno finanziario preso. Restano da recuperare quindi 11 milioni di euro ma non è un problema tra Total, Italcementi – come già oggi accade per La Scaletta, Eni e Shell recuperare quella somma. C’è, è vero, quell’ordine del giorno del Consiglio comunale che dice di no alle aziende che inquinano ma quello vale per il Comune non già per la Fondazione che hanno, tra l’altro, tra le loro caratteristiche di essere figure giuridiche “snelle” sia in chiave fiscale che amministrativa tanto è che ogni capo bastone di partito politico se n’è fatta una. Per ciò che riguarda il Comune le opere andate in appalto vanno avanti – 24,3 milioni di euro, forse – e per i rimanenti 90 milioni di euro disponibili di cui al masterplan – di questo si tratta- non saranno certo i 7 mesi a compromettere la loro spesa negli anni.
Pio Abiusi
I finanziamenti di Total, Eni ed Italcementi???
Ma dico, siamo impazziti? Da uno che presiede l’associazione ambiente e legalità?
E’ provocatorio, ovviamente!Ma la Scaletta che dicono abbia fatto battaglie, a suo tempo, contro l’insediamento del cementificio non ha tra i suoi sponsor Total ed Italcementi? Mi auguro, invece, che gli sponsor siano Di Leo, Barilla e tante industrie alimentari e del turismo o Brunello Cucinelli e tanti altri come lui, la cosa sarebbe più consona al nostro territorio