Le consigliere comunali Cinzia Scarciolla e Milena Tosti di Matera 3.0 in una nota esprimono alcune riflessioni sulla crisi politica in atto al Comune di Matera. Di seguito la nota integrale.
Consigliere comunali Scarciolla e Tosti di Matera 3.0: “Amministrazione Bennardi, dalle stelle allo stallo”. Di seguito la nota integrale.
Quello che era evidente dai primi giorni della vittoria del Sindaco Bennardi dispiega ogni giorno i suoi effetti negativi alla luce del sole. Innanzitutto il fallimento del progetto politico: la iniziale promessa di un cambiamento nei metodi e nei modi di fare politica, quello che doveva essere e non è mai stato, ove trasparenza e partecipazione, lealtà e collegialità, visione e sana ambizione verso interessi pubblici, avrebbero dovuto rappresentare la struttura portante di una azione politica nuova ed efficace, si è rivelato da subito un inganno perpetuato da chi, vestitosi di buoni principi, aveva già in mente di tradirli. Responsabile di tutto ciò è proprio il Movimento 5 stelle, avendo avuto e mantenuto la regia della coalizione: una lezione che varrà sicuramente per l’imminente futuro. Non si può lasciare, infatti, la leadership di processi politici complessi, come la guida di una città o peggio, di una regione intera, a chi non ha le competenze e le attitudini giuste e che non le promuove neanche al suo interno, ove chi studia le carte diventa un problema da eliminare, tradendo persino il vecchio mantra del passato sulla meritocrazia; a chi, soprattutto, non ha un sistema democratico al suo interno e preferisce imporre, ai suoi adepti, metodi gerarchici, appartenenti ad un passato che nessuno rimpiange, metodi che non possono essere forieri di risultati in una società ove la sintesi della pluralità di voci diventa lo strumento principe di una sana ed efficace amministrazione pubblica.
Ma i demeriti sono anche delle altre componenti della maggioranza che non hanno avuto gli anticorpi per combattere la malattia degli altri, rivelatasi anche la propria, quella di una inconsistenza di principi e valori a guidare la propria azione politica, rimasta legata a opportunismi e misere convenienze del leader autoproclamato di un inesistente processo democratico, di un inesistente partito. Per questo hanno preferito far finta che la malattia non ci fosse, facendola così peggiorare. Ora il malato terminale, che è questo progetto politico fallito nei fatti, che solo i detentori di ben pagate poltrone continuano a volere artificialmente in vita, nonostante l’assenza, o costellata di errori, azione politica, ha avuto l’ennesimo peggioramento dimostrando persino l’incapacità di saper gestire l’unico collante: la distribuzione delle cariche, tanti sono i personalismi soprattutto di chi ne detiene lo scettro. Proprio chi invoca di abbandonare i personalismi ne è il massimo rappresentante.
Nella esperienza di questi due anni nessun componente di questa maggioranza ha mai fatto una battaglia vera, che cioè si porta dietro anche qualche effetto, sui principi e sulle azioni politiche, sulla necessità di cambiare metodi e obiettivi, nessuno escluso, eccetto chi è stato epurato dal monarca per la ragione opposta.
Su questa debolezza politica Bennardi gioca la sua partita sottovalutando però che la sete di poltrone è più forte della sete di principi.
Per questo non ci attende nulla di buono. Non sono in discussione gli interessi di Matera. Poi, ottenuta la propria postazione ciascuno coltiverà il proprio orticello nella giunta dei compartimenti stagni. Occorre già ripensare al futuro, il dopo Bennardi è nella storia, che si dimetta o meno.