Il “politologo” materano Franco Vespe esprime alcune riflessioni “ad horas” sulla crisi che ha travolto l’Amministrazione Comunale di Matera e si pone un interrogativo amletico: “Inciuci o tutti a casa?”
Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Sto seguendo con particolare attenzione lo psicodramma che si sta consumando al comune di Matera e sto scrivendo queste poche righe mentre si sta svolgendo il prosieguo del consigli comunale interrotto 2 giorni fa. Ormai la maggioranza che si è imposta alle scorse elezioni di due anni fa si è dissolta. Il Sindaco all’ultimo consiglio comunale ha sfoderato un discorso “stregato” che si è distinto per la franchezza con la quale ha ammesso il fallimento della sua maggioranza e, dall’altra, trovando le parole giuste per sollecitare il senso di responsabilità toccandoi cuoridei consiglieri comunali. Parole che sembrano aver sgretolato la resistenza intransigente delle opposizioni che, sulla base dei comunicati stampa delle ultime ore, paiono ora possibilisti nel garantire continuità a questa amministrazione. Le reazioni dell’opinione pubblica materana sono state invece discordanti. Alcuni hanno considerato questo gesto del sindaco come un inaccettabile proposta di “inciucio”. Per costoro sarebbe meglio per tutti fare chiarezza tornando immediatamente alle urne. Altri hanno invece letto l’inedita situazione come una chiamata generale alla responsabilità istituzionale indirizzata non solo a tutti i soggetti politici, ma anche alla società civile e culturale della nostra città. Francamente chi scrive non ritiene che questo consiglio comunale così composto sia nelle condizioni di poter volare “alto” e temo che la commozione e la ragionevolezza manifestata in occasione dell’appello accorato del sindaco possa presto essere inghiottita da quel viscoso pacchetto di mischia inconcludente prodotto da interessi e calcoli personalissimi che da almeno 20 anni a questa parte domina l’azione amministrativa del comune producendo solo millimetrici spostamenti.Ma allora cosa dovrebbe fare di disperato Raffaello per salvare la sua amministrazione? Un tentativo estremo lo deve comunque esperire come lo stesso Valentino Blasone ha auspicato. Passagio necessario sarà quello di svincolarsi dalle dipendenze “pelose” (in verità ormai ridotte all’osso) che lo stanno irretendo e lo hanno fino ad oggi sostenuto; per nominarsi una nuova giunta di alto profilo “super partes” con persone dotate di competenze accertate e riconosciute per chiara fama. La legge 81/93 glielo consente! Se è il caso attingere uomini dal grande serbatoio di quei fervidi amanti “forestieri” della nostra città del quale il nostro sindaco dà l’impressione di conoscere molto bene. Mi piacerebbe che li richiamasse fra quei nostri concittadini, andati a cercar fortuna altrove, e che possono dire di avercela fatta! Ma non basta. Occorre riscrivere un programma ambiziosissimo per la città necessario perché si possa percepire degna del titolo conseguito il 17 Ottobre 2014. Un programma che concepisca la nostra città aperta, multi-culturale, cosmopolita e che possa diventare la Firenze dei Medici del terzo millennio. Ovvero un luogo dove far spazio e dar libero sfogo alla competenza, alla creatività, al genio, all’arte, alla scienza, alla innovazione. Insomma una città che riesca a stregare ed a calamitare le migliori energie immateriali dell’universo! Diventare per questo un richiamo irresistibile per giovani e fresche energie che producano idee e progetti ad oltranza necessari perché si faccia di Matera un “hub” internazionale di arti, cultura e scienze. Tracciare un programma che indichi con certezza quali dovranno essere gli investimenti materiali ed infrastrutturali al fine di rendere la nostra città finalmente “raggiungibile” ed in perfetta simbiosi con il suo comprensorio; in primis con la sua Magna Grecia Pitagorica. Ultimo ma non ultimo riallacciare legami e cercare nuova spinta,rivolgendo il suo sguardo alla “città” civile ed ascoltandotutti i suoi segmenti “intelligenti”. Solo con queste credenziali Raffaello potrà presentarsi forte al cospetto del suo CC per ottenere la fiducia. Solo in questo modo potrà evitare di farsi intruppare nel pacchetto di mischia ed avviare finalmente nella nostra città una spumeggiante e travolgente azione alla mano per portare la nostra città a meta 2019. Solo da questo angusto spiraglio si può sperare di infilarsi perché questa amministrazione e questo CC possa sconfessare i più scettici (incluso chi scrive) e dimostrarsi all’altezza delle sue”Pietre”. Questo lo si potrà vedere già il 28 Marzo. Se invece ci saranno nuovi placcaggi o il sindaco non avrà velocità e fantasia sufficiente per evitare i viscosi pacchetti di mischia, dei quali il nostro mondo politico/amministrativo possiede arte sopraffina, allora sarà meglio andare al voto al più presto come ha invitato a fare anche Valentino Blasone prima di me!
Franco Vespe