Crisi idrica in Basilicata, Consiglieri regionali di opposizione chiedono istituzione Commissione d’inchiesta. Di seguito i paraticolari.
“Riteniamo necessaria l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla gestione della crisi idrica in atto in Basilicata non per formare tribunali inquisitori ma per capire le effettive responsabilità che, almeno da due decenni, hanno determinato questa situazione senza precedenti”. Così il consigliere regionale Giovanni Vizziello (Bcc) durante una conferenza stampa della minoranza convocata dopo i primi minuti dei lavori consiliari interrotti per comunicazione del presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Marcello Pittella, ai partiti.
Durante l’incontro i consiglieri Vizziello, Chiorazzo, Cifarelli, Lacorazza, Verri e Araneo, hanno stigmatizzato l’iniziale l’assenza del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ai lavori dell’Assemblea legislativa e hanno sottolineato l’urgenza di trovare soluzioni efficaci alla crisi in corso.
“Circa 140 mila cittadini lucani – ha affermato Vizziello – hanno diritto di essere tutelati e per converso è necessario che coloro i quali sono profumatamente retribuiti per la gestione e il governo della risorsa acqua diano spiegazioni su quanto accaduto”.
Il vicepresidente del Consiglio regionale Chiorazzo (Bcc) ha affermato che “essere senza acqua in Basilicata è una vergogna. Occorre indagare sulle responsabilità perché la crisi era evidente, bastava guardare ad occhio nudo il livello di acqua negli invasi regionali. Sussistono – ha proseguito Chiorazzo – responsabilità evidenti di Acquedotto lucano e anche di Acque del sud. La nostra acqua ci è stata scippata e il centrodestra non ha fatto nulla per evitarlo. Anche il prelievo della risorsa dal fiume Basento andava previsto per tempo per assicurarsi della salubrità dell’acqua, i cui controlli richiedono almeno un anno con prelievi ogni mese”.
Il consigliere regionale Cifarelli (Pd) ha ricordato che in una precedente conferenza stampa, tenutasi 15 giorni fa, è stato già chiesto al presidente Bardi di intervenire in Consiglio regionale per spiegare la situazione. Per Cifarelli “è anomalo che sia stato il presidente del Consiglio regionale Pittella ad aver inserito all’ordine del giorno dei lavori consiliari una propria comunicazione sull’emergenza idrica, punto poi ritirato. Il problema che stiamo vivendo – ha evidenziato Cifarelli – è stato creato da Bardi che non ha visto arrivare la crisi già presente e prevedibile dalle prime proteste degli agricoltori di mesi fa. Sussiste una responsabilità politica che ricade interamente su Bardi perché è lui che nomina i vertici Acquedotto lucano e di Egrib. Mentre Bardi votava per l’autonomia differenziata, permetteva la centralizzazione della gestione della risorsa idrica attraverso Acque del Sud. È Bardi che non si è assunto le responsabilità di quanto accaduto ed è lui che dovrebbe dimettersi”.
Per la capogruppo del M5s, Araneo, “la presenza di Bardi in Consiglio è oggi più che mai necessaria perché coincide con il completamento dell’infrastruttura idrica che dovrà portare l’acqua nelle case di 140 mila lucani. I cittadini hanno diritto ad avere risposte e rassicurazioni, laddove quelle date contrastano con precedenti relazioni di Arpab. Secondo un rapporto Istat del 2020 la Basilicata è fanalino di coda tra le regioni che contengono la dispersione di acqua. Inoltre, è stata la mancanza di interventi e di manutenzione sugli invasi ad aver fatto precipitare la situazione. A ciò si aggiunga l’assenza di visione politica e la svendita della nostra acqua per i diktat del Governo meloni ad Acque del Sud”.
Il capogruppo del Pd, Lacorazza, ha sottolineato che l’opposizione è pronta alla sfida del governo e contribuisce a mantenere una posizione di equilibrio richiamando e sollecitando le istituzioni ai loro compiti. Il punto centrale è rispondere immediatamente alla domando di sicurezza della risorsa idrica. “Ma Bardi – ha continuato Lacorazza – si sottrae al confronto in Consiglio regionale, dimostrandosi inadeguato al governo dei processi. Noi abbiamo sollevato il problema dell’emergenza idrica, con le nostre interrogazioni consiliari, già da molti mesi. Altro punto delicato e centrale riguarda Acque del Sud sul quale Bardi deve dare spiegazioni, ovvero come socio di maggioranza quale indicazione ha dato rispetto all’asta pubblica del 30% per Acque del Sud. Oggi, quest’ultima, è in mano allo Stato per il 100% ma il 30% potrebbe finire in mano private senza controllo pubblico. Si rischia di non capire il sistema industriale che ne conseguirà”.
Per la consigliera del M5s, Verri, la Conferenza stampa indetta dall’opposizione “ha avuto l’effetto positivo di costringere Bardi a riferire finalmente in Consiglio sull’emergenza idrica. Purtroppo, ‘Il futuro dei lucani è evaporato con l’acqua’, come riporta la maglietta che indossiamo oggi. Anche le soluzioni proposte dal Governo regionale non convincono perché non sappiamo quanto effettivamente sia salubre l’acqua che sarà prelevata dal Basento. La gente è preoccupata per la qualità dell’acqua che presto scorrerà dai loro rubinetti. Eppure, la crisi idrica viene da lontano, già nel 2019 la diga della Camastra era in sofferenza. Il metodo adottato da Bardi per gestire la crisi è inaccettabile e per questo richiediamo l’istituzione della Commissione consiliare d’inchiesta”.
Crisi Idrica, Vizziello e Chiorazzo (Basilicata Casa Comune): occorre una commissione d’inchiesta per accertare quello che non ha funzionato nella gestione del ciclo dell’acqua.
I Consiglieri regionali Vizziello, Chiorazzo hanno chiesto d’intesa coi colleghi consiglieri Cifarelli, Lacorazza, Araneo e Verri una Commissione d’Inchiesta per accertare le responsabilità nella gestione della crisi idrica.
“La necessità di chiedere l’istituzione di una Commissione d’Inchiesta volta ad appurare quello che non è andato per il verso giusto nella gestione del ciclo dell’acqua e che, a tutt’oggi, sottopone 140 mila cittadini lucani della provincia di Potenza a notevoli disagi per effetto del razionamento dell’acqua”.
È quanto affermano, in una nota, i consiglieri regionali di Basilicata Casa Comune, Gianni Vizziello e Angelo Chiorazzo, che hanno fortemente voluto e presentato oggi in Consiglio regionale, d’intesa coi colleghi consiglieri Cifarelli, Lacorazza, Araneo e Verri, una formale richiesta di istituzione di una Commissione d’Inchiesta, quale principale strumento ispettivo in possesso del Consiglio regionale sull’azione amministrativa della Giunta regionale e degli organismi da essa dipendenti.
“La Commissione d’Inchiesta non è un tribunale dell’inquisizione ma lo strumento attraverso cui porre fine alla favoletta della crisi idrica determinata dalla mancanza o carenza di precipitazioni, cui non crede più nessuno” – afferma il Capogruppo di Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello-” come del resto confermato dai dati sulla dispersione idrica, superiore in Basilicata di oltre 20 punti percentuali rispetto alla media nazionale, con la città di Potenza che fa registrare il dato più alto d’Italia della percentuale di acqua immessa nei tubi e che non arriva ai rubinetti perché si perde per strada”.
“Da mesi, 140.000 lucani di 29 comuni – ha detto il Vice Presidente del Consiglio regionale Angelo Chiorazzo – vivono una crisi idrica che affonda le sue radici in anni di cattiva gestione delle dighe lucane. Le responsabilità sono molteplici e vanno dai fallimenti storici dell’EIPLI (Ente Irrigazione), fino al recente immobilismo politico e amministrativo della Regione Basilicata, aggravato dalla creazione di Acque del Sud S.p.A,, società destinata alla privatizzazione delle risorse idriche lucane e accolta senza resistenze dal governo regionale. Questo è uno scippo dell’acqua ai danni dei lucani, e il Governo Regionale, invece di tutelare i cittadini, continua a prendere tempo. Anche il prelievo della risorsa – ha concluso il Consigliere Chiorazzo – dal fiume Basento andava previsto per tempo per assicurarsi della salubrità dell’acqua, i cui controlli richiedono almeno un anno con prelievi ogni mese. “È ora di indagare a fondo sulle responsabilità di chi ha permesso che si arrivasse a questa emergenza idrica”.