Chiorazzo: “I lucani sono umili e resilienti ma non sono disponibili a bersi tutto. La crisi idrica in Basilicata è uno scandalo politico e gestionale senza precedenti”. Di seguito la nota integrale.
“Il servizio di Report andato in onda nella serata di domenica 22 dicembre su Rai 3 ha squarciato il velo su una verità scomoda, che il Presidente della Regione e Commissario per la Crisi Idrica, Vito Bardi, continua a negare con irresponsabilità, facendosi beffa della resilienza e della umiltà dei lucani, non più disponibili a bersi le chiacchiere sulle responsabilità della crisi idrica. Una gestione fallimentare, fatta di promesse non mantenute e totale inerzia, ha condannato 140 mila lucani a vivere un Natale senza acqua, tra disagi insopportabili per cittadini e danni economici devastanti per le imprese. È quanto ha dichiarato il Vice Presidente del Consiglio Regionale, Angelo Chiorazzo, commentando il servizio ” Chi se la beve” andato in onda ieri durante la puntata di Report.
“Le parole del Presidente Bardi davanti alla giornalista Antonella Cignarale sono state un insulto all’intelligenza e alla dignità della nostra comunità. Di fronte a domande precise sui lavori di adeguamento richiesti già nel 2019 e mai realizzati, ha risposto in modo confuso e imbarazzante. E come se non bastasse, le dichiarazioni del Presidente della Acque del Sud S.p.A., Luigi Decollanz, hanno confermato che gli sversamenti “controllati” d’acqua dalla diga, avvenuti sia nel 2023 che nel 2024, hanno difatto determinato questa crisi idrica”.
“Ci troviamo di fronte a uno scandalo politico e gestionale senza precedenti. Il rifiuto da parte di Bardi e della sua maggioranza di istituire una commissione d’inchiesta non è solo un atto di codardia politica, ma un deliberato tentativo di sottrarsi alle proprie responsabilità e ricercare anche quelle del passato. Con la commissione d’inchiesta avremmo potuto dare il nostro contributo nell’individuare soluzioni definitive e per una volta la politica avrebbe dato dimostrazione di trasparenza anziché demandare la ricerca della verità all’autorità giudiziaria.
La mancanza d’acqua in una regione naturalmente ricca di risorse idriche è un fallimento che grida vendetta.
La crisi non si ferma qui: le stesse negligenze stanno già preparando il terreno per altre emergenze, come quella che potrebbe scaturire dalla diga di Senise. Ma anziché affrontare i problemi con trasparenza e determinazione, si continua a mentire alla comunità lucana, nascondendo la polvere sotto il tappeto e condannando interi territori a un futuro incerto.
Non possiamo accettare – ha concluso Chiorazzo – che chi governa continui a lasciare i lucani soli, senza risposte, senza soluzioni e senza speranza. Serve un immediato cambio di passo nel governo della risorsa idrica che, al netto del tentativo messo in atto con Acque del Sud S.p.A. di trasferirne la gestione anche a soggetti privati, resta un bene pubblico per volontà popolare, ribadita da 26 milioni di italiani con il referendum del 2011. La Basilicata non può permettersi di continuare a pagare il prezzo di tanta inerzia e incompetenza nella gestione di una risorsa fondamentale per il futuro di tutti “.