I Consiglieri regionali del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle Roberto Cifarelli, Marcello Pittella, Gianni Leggieri, Carmela Carlucci e Gianni Perrino hanno presentato questa mattina la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. Di seguito la nota integrale.
“E’ stata depositata questa mattina la mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta regionale ai sensi dell’art. 53 dello Statuto”. Ne danno notizia i Consiglieri regionali del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle Roberto Cifarelli, Marcello Pittella, Gianni Leggieri, Carmela Carlucci e Gianni Perrino. “L’avvicendamento all’interno del Governo regionale – è scritto nella mozione – è la conseguenza di una crisi politica tra le forze di maggioranza che ha causato l’inevitabile paralisi amministrativa nonché il fermo dei lavori del Consiglio e delle stesse Commissioni consiliari permanenti. Il difficile periodo che attraversa il nostro Paese, con le preoccupanti ripercussioni sulla vita e sui redditi delle famiglie e delle imprese lucane, non consente di proseguire l’attività in Consiglio Regionale in un clima di perenne incertezza; la società lucana e le sue componenti sociali, culturali ed economiche non possono permettersi la precarietà di un governo regionale, ancor di più in una fase di crisi economica e sociale. Le comunicazioni del Presidente della Giunta regionale nella seduta del Consiglio del 15 marzo u.s., non hanno risolto i motivi della profonda crisi in cui versa la maggioranza di governo regionale, nonché l’indeterminatezza del punto di caduta politico relativo alla tenuta della maggioranza medesima. Gli interventi critici e le relative defezioni di una parte della stessa maggioranza avallano i timori di un persistente scenario di instabilità politica, mentre, al contrario, la delicatezza del momento storico richiede forte stabilità e coesione politica, Per queste ragioni, concludono i Consiglieri del PD e del M5S, riteniamo che non sussistano più le condizioni per il prosieguo della legislatura in quanto, a seguito dell’azzeramento della Giunta e della conseguente ricomposizione, ne sono venuti meno i presupposti politici e numerici”.