Cristianamente riprendiamo a dialogare: “Quando tornerà fruibile il mattatoio comunale di Tricarico?” Di seguito la nota integrale.
Lo strano concetto del tempo di questa “Amministrazione del fare”, di questi amministratori che per Tricarico ci lavorano a buon diritto va definito futurista, o forse futuribile, nel senso che si lasciano scorrere i mesi, gli anni, senza che se ne rendano conto e senza alcuna motivazione palese. È il caso del mattatoio comunale: i lavori di ripristino delle condizioni igieniche e di sicurezza sono stati certificati come ultimati in data 06/07/2019. Bisogna precisare, a merito della impresa esecutrice, che la scadenza contrattuale prevista per il 20/05/2019 è stata perfettamente rispettata, poiché le opere edilizie ed impiantistiche sono state concluse il 16/05/2019, cioè con quattro giorni di anticipo. Tutte le certificazioni relative alle prove sui materiali strutturali eseguite dalla impresa esecutrice e trasmesse al direttore dei lavori in data 30/10/2019, sono state acquisite in deposito dall’Ufficio Difesa del Suolo della Regione Basilicata in data 20/11/2019. Un’ultima data è quella della consegna del Mattatoio Comunale alla impresa, avvenuta in data 10/05/2018 per l’avvio dei lavori, e l’opificio era sgombro da qualsiasi attrezzatura ed apparecchiatura mobile.
Per avere contezza di tutto questo, il consigliere del CRD Antonio Mangiamele, nel lontano 16 gennaio 2020 ha inoltrato al responsabile dell’Area Tecnica una richiesta di informazioni circa lo stato dei lavori del mattatoio, e successivamente ha fatto istanza per conoscere la collocazioni degli arredi e degli strumenti mobili in dotazione dello stesso, prima che venisse consegnato alla ditta esecutrice dei lavori. Il 6 luglio scorso il consigliere Mangiamele ha reiterato la richiesta al responsabile dell’area tecnica il quale, anziché rispondere al mittente, ha girato la nota al Direttore dei Lavori, che prontamente risponde, come si evince dal protocollo in entrata n. n. 6121 del 7/7/2020.
Cioè: non è un po’ improbabile che un dirigente, peraltro competente puntiglioso nello svolgimento delle sue mansioni, non sia al corrente che i lavori in questione sono stati ultimati e consegnati ben 14 mesi fa e tutte le procedure, ad eccezione del collaudo strutturale, comunque affidato, si sono concluse ormai da nove mesi?Ed aspetta sei mesi dalla richiesta di informazioni inoltrata dal consigliere Mangiamele per “informarsi” lui stesso di cosa ne sia stato del Mattatoio comunale?
Cioè: gli amministratori del fare, che con delibera di giunta n. 45/2020 dell’08/06/2020 “Approvazione tariffe da applicare ai servizi a domanda individuale per l’anno 2020” non si sono accorti che fra questi servizi è inclusa anche la macellazione carni fresche differenziata in base al capo da macellare? E non si sono chiesti dove dovrebbe avvenire questo tipo di servizio se il mattatoio è molto più evanescente di un fantasma?
Cioè: questi amministratori che per Tricarico ci lavorano hanno contezza del fatto che una struttura lasciata praticamente in abbandono per un anno, dopo che è stata spesa una cifra pari a € 352.000,00per la esecuzione dei lavori di ripristino delle condizioni igieniche e di sicurezza, a breve risulterà nuovamente inservibile?
Cioè: se anche si procedesse nell’immediato a rendere fruibile il mattatoio comunale, dove sono finite le attrezzature e le apparecchiature mobili che venivano utilizzate, prima della chiusura, per effettuare la lavorazione delle carni? Come è possibile che non esista un inventario? Come è giustificabile che nel quadro economico “Variante di assestamento finale progetto esecutivo stralcio n. 1” al punto 8.7 forniture varie (arredi ed attrezzature) sia iscritta la cifra di euro 29.524,61? Non è rimasto più nemmeno un coltello?
Ultimo cioè: cosa aspettano questi amministratori per procedere alla messa in funzione di questo servizio comunale, nelle forme che reputano legittime, richiamando la cooperativa che non è stata mai esautorata dall’incarico o procedendo ad un nuovo bando di gara o come meglio essi ritengono? O sono futuristi al punto tale che aspettano di vedere andare in malora questa struttura che è costata fior di euro, che ha causato, a seguito della chiusura, notevoli disagi ai commercianti della filiera della macellazione, che ha depauperato anche gli introiti che le casse comunali non hanno potuto incamerare giacché i nostri macellai pagano ai comuni viciniori per macellare le carni?
Ma tant’è ormai è chiaro: a questi amministratori del fare la carne interessa quando, ancora fumante e profumata, è imbandita su tavolate conviviali allietate dal nettare di Bacco. Per il resto si può aspettare, uno, due, tre anni, tutti quelli che servono perché il mattatoio vada in malora e cada in frantumi, come quel paesetto di scotellariana memoria.