Un coordinamento per studiare ed organizzare iniziative efficaci per sollecitare le Istituzioni ad affrontare ed a risolvere la crisi organizzativa e gestionale del sistema sanitario regionale.
E’ stato istituito nei giorni scorsi a Matera su iniziativa del Circolo Culturale La Scaletta nel corso di un incontro organizzato nella sede del sodalizio.
Vi hanno partecipato: Ordine dei Medici della Provincia di Matera, Ordine degli Architetti della Provincia di Matera, Avis, Altroconsumo, CSV, APD, Legambiente, Lions Host, Lions Città dei Sassi, Fondazione Zetema e Casa di Ortega oltre ad alcuni medici e cittadini attenti ai problemi della sanità.
Durante la riunione è stato avviato un confronto sulle criticità della sanità lucana ed in particolare di quelle del territorio materano a partire dal grande malato, l’ospedale Madonna delle Grazie di Matera, che non riesce più a svolgere le funzioni che le sono assegnate dalla legge in qualità di Dipartimento di emergenza e accettazione (Dea) di primo livello.
Nel corso dell’incontro è stato ribadito che la gravità della situazione richiede una mobilitazione straordinaria del territorio e che le associazioni valuteranno l’organizzazione di iniziative di protesta accompagnate da proposte concrete per ripristinare le condizioni minime per l’esercizio del diritto alla salute di tutti i cittadini lucani.
“Crediamo sia arrivato il momento – spiega il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi – di chiedere chiarezza alle Istituzioni preposte per comprendere quale sia l’idea sul futuro della sanità della Basilicata. Da tempo il riferimento dei pazienti del Materano, anche per cure che non richiedono particolari specializzazioni, sono gli ospedali pugliesi, il Miulli di Acquaviva delle Fonti in particolare. Non è pensabile che questa situazione perduri. Nonostante le sollecitazioni degli ultimi anni non si intravede un disegno strategico né sono state prese misure realmente efficaci per arginare il problema. La Scaletta, unitamente a professionisti della sanità di grande esperienza, ha prodotto una serie di documenti in cui si indicavano soluzioni possibili nel breve periodo che sebbene apprezzate dai decisori politici regionali, non hanno generato azioni, anche diverse da quanto da noi auspicato, per invertire la tendenza. Per questo abbiamo voluto chiamare a raccolta le associazioni e gli ordini professionali del territorio, e che ringraziamo per aver accolto il nostro invito, per ragionare insieme sulle azioni da mettere in campo”.
Nei prossimi giorni le associazioni indicheranno i loro rappresentanti nel gruppo di lavoro e sarà insediato ufficialmente il coordinamento che adotterà le iniziative che riterrà opportune per tenere alta l’attenzione sullo stato di salute della sanità lucana coinvolgendo, quindi, altri Ordini ed Associazioni dell’intero territorio regionale.