Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata alla nostra redazione da Csail-Indignati.
Csail-Indignati ad Agcom: “Sanzionare direttore Basilicatanet”
L’ennesimo caso di notiziario Basilicatanet piegato agli interessi politici: in data 18 gennaio con il titolo “Elezioni: Bersani, importante impegno elettorale De Filippo” è stata pubblicata (ore 12.06) una notizia sfacciatamente elettorale che viola il regolamento di par condicio adottato dallo stesso direttore responsabile e reso noto sullo stesso sito web. Dall’entrata in vigore della par condicio (guarda caso solo dopo la conferenza del Presidente Folino) non è stata pubblicata su Basilicatanet alcuna nota elettorale ad eccezione dell’elogio di Bersani a De Filippo con il messaggio di propaganda a favore del Pd.
Il CSAIL-Indignati Lucani si è rivolto all’Agcom (Autorità Garante per le Comunicazioni) perché sanzioni la responsabilità dell’evidente violazione.
Non crediamo – dichiara Filippo Massaro, presidente Csail-Indignati – che l’escamotage utilizzato nel pubblicare la notizia, vale a dire citando la fonte della stessa (Ansa), possa escludere responsabilità del direttore responsabile che, come prevede con chiarezza la legge sulla stampa, risponde sempre e comunque delle notizie pubblicate, pur citandone la fonte.
E in attesa che l’Agcom si pronunci (abbiamo rinunciato ad investire del caso il Corecom del quale non abbiamo alcuna fiducia, come dimostrano le numerose segnalazioni inviate e delle quali non abbiamo mai avuto risposta neppure formale) – continua Massaro – indichiamo all’opinione pubblica il comportamento della direzione responsabile di Basilicatanet di cui pure si è occupato nella scorsa seduta il Consiglio Regionale con la risposta in aula del Presidente De Filippo ad un’interrogazione del consigliere Ernesto Navazio. Ebbene, De Filippo ha sostenuto la “piena autonomia giornalistica” scaricando di fatto il direttore che lui ha nominato e non assumendosi alcuna responsabilità diretta e tanto meno politica (come dovrebbe da editore) per quanto accade da troppo tempo sul web istituzionale della Regione. Vorrà dire che dopo il provvedimento di sanzione dell’Agcom chiederemo alla Corte dei Conti che sia il direttore a pagare in proprio.
Sempre nella risposta del Presidente a Navazio non c’è stata traccia del regolamento di accesso al notiziario istituzionale della Regione con la pedissequa ripetizione della ben nota affermazione che l’accesso è vergognosamente “a discrezione del direttore responsabile”, come se si trattasse di un editore privato che non deve rendere conto a nessuno.
Ci eravamo illusi – spiega Massaro – che le polemiche delle ultime settimane su costi (la super-paga a Ferragosto e a Natale) e servizi, dopo il “caso Simonetti-Rivelli” (oggetto dell’interrogazione Navazio e liquidato come incidente di percorso), dopo che il prestigioso Sole 24 Ore ha scoperchiato la pentola del sistema di informazione istituzionale della Regione Basilicata, come “unico caso non solo tra le Regioni italiane” di informazione paragonabile a quello dei regimi bollati come antidemocratici, qualcuno tra Rivelli e De Filippo dimostrasse almeno una maggiore attenzione.
Abbiamo piena fiducia dell’operato dell’Agcom che già in occasione della campagna elettorale dei referendum del 12 e 13 giugno 2011 intervenne su nostra segnalazione. Sarebbe troppo comodo infatti – dice Massaro – farla franca perché comunque Basilicatanet è una testata giornalistica come tutte le altre. Sarebbe infatti un precedente giuridico gravissimo se fosse legalizzato il fatto che basta diffondere una dichiarazione su un qualsiasi sito di informazione web perché l’autore della dichiarazione non ne risponda e con lui il direttore responsabile. Vogliamo ricordare che la fase elettorale è già caratterizzata da numerosi richiami Agcom a direttori di tv e siti di informazione web per aver contravvenuto alla par condicio. Per noi – conclude il presidente del Csail-Indignati – è una battaglia di democrazia che non abbiamo alcuna intenzione di mollare.
vedo che Massaro non ha perso la bellicosità nei confronti del direttore che sarebbe Rivelli.
Quella volta, dell’interrogazione di Navazio, ci fu in realtà un mancato diritto di replica, ricorrere all’ordine regionale avrebbe significato che era tutto a posto, bisognava rivolgersi a quello nazionale ed allora, forse. Ma che si vuol fare, alla fine i meloni non sempre riescono rossi ed in questo caso è BIANCO. Altro elemento che induce a dire che non è il caso di insistere è che il sito è poco seguito.