A poche ore dal voto il Csail-Indignati Lucani rivolge un appello ai cittadini perché l’indignazione e la protesta si traducano in voto responsabile ed utile.
Comprendiamo le ragioni di tanti cittadini e comitati popolari che hanno annunciato l’intenzione di disertare i seggi elettorali per protestare contro la chiusura di uffici postali nelle contrade e aree rurali, contro la riduzione di servizi ospedalieri, persino contro antenne ed apparati di telecomunicazioni nocivi alla salute, ma insistiamo: non votare non porta alcun risultato. E lo diciamo proprio noi che da anni combattiamo una battaglia, senza sconti per nessuno, in Val d’Agri a tutela del nostro territorio, della salute dei cittadini e contro la “rapina” del petrolio.
Durante la campagna elettorale abbiamo visto, ancora una volta, politici in giro per la valle e per la regione a promettere quella svolta nell’utilizzo delle royalties del petrolio che non arriva mai e continua ad essere motivo di propaganda utile a recuperare consensi. Ma chi ha fatto questi calcoli si sbaglia di grosso. Come Indignati Lucani non crediamo che i cittadini possano ricadere nella trappola.
Abbiamo avviato una riflessione tutta interna al nostro movimento per capire i limiti della nostra protesta o meglio perché l’indignazione, da sempre accompagna a proposte costruttive come testimoniano le iniziative che abbiamo fatto in tutti i campi, non riesce ad incidere, come vorremmo nell’interesse collettivo, nei Palazzi Regionali e della politica. Una ragione è senz’altro quella dell’atteggiamento diffuso di delega. Crediamo che il movimento popolare anti-trivella, quello della tutela dell’ambiente e della salute, quello per il lavoro ai giovani e alle donne, quello dei senza-partito siano cresciuti abbastanza in Basilicata per avere diritto di cittadinanza in politica, di cittadinanza attiva, l’autentica alternativa al non voto, alla rassegnazione e al disimpegno. Ciò per togliere quel terreno fertile su cui può continuare a contare la classe dirigente e politica regionale per sperare di sopravvivere rispetto allo tsunami dell’indignazione popolare.
Sappiamo bene che la maggioranza dei cittadini non sa ancora chi votare ma soprattutto se andare a votare. Probabilmente tra di loro c’è anche chi ha partecipato alla straordinaria stagione di mobilitazione che tra il 2009 e il 2010 ha portato a manifestare milioni di persone, con piazze che chiedevano cose semplici: la risoluzione del conflitto di interessi, nessun bavaglio alla stampa e al web, la fine dei comportamenti lesivi della dignità delle donne, un futuro occupazionale sicuro per i giovani, lavoro per tutti.
In questo scenario, un nuovo progetto politico è possibile. Il Csail-Indignati Lucani ribadisce il sostegno a proposte e programmi basati innanzitutto su un rapporto di fiducia con la gente nell’unico interesse del territorio proprio come ha fatto Nicola Benedetto capolista al Senato per il Centro Democratico che ha promosso un “patto di fiducia” da onorare con il suo lavoro quotidiano e l’informazione-consultazione periodica sul territorio. Siamo favorevoli ad utilizzare il suo metodo più partecipativo possibile in modo da dare la possibilità di mobilitare molti dei cittadini che hanno in mente di starsene a casa, piuttosto che andare a votare “turandosi il naso”, insistendo su un nuovo progetto politico che è destinato a scongelare dal freezer energie democratiche e civili rappresentate dai tanti movimenti popolari presenti in Basilicata destinati altrimenti a finire nell’astensionismo o nel voto inutile a Grillo. Per noi del Csail-Indignati sono proprio i movimenti dei cittadini che devono contare di più nella politica e nelle istituzioni regionali, locali e nazionali, smascherando quanti si riempiono la bocca di “società civile”. In un territorio dove ci si conosce tutti e dove i rapporti personali sono alla base della politica, si devono individuare nuove modalità di contatto con la gente, in grado di superare definitivamente il familismo amorale e il clientelismo. E apprezziamo il “bagno d’umiltà” che viene da Nicola Benedetto, perché la politica in sé non solo è buona ma indispensabile garanzia di democrazia, anche e soprattutto nelle sue espressioni di partito, che rendono concreta l’azione al servizio di un’idea. Sbagliato, invece, è il modo con cui in troppi l’hanno interpretata fino ad oggi.
BENEDETTO (CD), AGLI INDECISI E INDIGNATI: METTETECI ALLA PROVA
Il capolista al Senato per Centro Democratico Nicola Benedetto ha trascorso l’ultima giornata elettorale per convincere gli elettori indecisi.
“Leggo attraverso la rete che persino gli “irriducibili” del Csail-Indignati Lucani invitano i cittadini al voto perché l’indignazione e la protesta si traducano in voto responsabile ed utile. Da noi – aggiunge Benedetto – ci sono comitati e gruppi di cittadini che contestano con il non voto rinunciando al diritto di cittadinanza attiva. Con la protesta e il distacco dalla decisione sul futuro governo del Paese non si risolvono i nostri problemi. Ai delusi, agli arrabbiati, ai contestatori dico: metteteci alla prova. Abbiamo idee, passione e voglia di fare della Basilicata un Bene Comune. Abbiamo le competenze, le capacità e le idee per dare una svolta al Paese attuando il programma del centrosinistra. E’ chiaro che il singolo parlamentare da solo non può fare miracoli ma può farsi portavoce del suo territorio a condizione di svolgere il mandato istituzionale a contatto con i problemi della gente. Tema prioritario per ridare fiducia ai cittadini è ridurre le disuguaglianze e riportare equità per chi vive in difficoltà. Affido un’ultima riflessione: bastano pochi secondi per votare scheda bianca, o per annullarla; non andare al seggio non ha tempo. Ma poi servono cinque anni per rimpiangere di avere favorito chi urla solo protesta contro tutto e contro tutti o per recriminare il fatto che altri hanno deciso anche per chi ha rinunciato al voto ”.